Silvio BERLUSCONI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XVI Legislatura - Assemblea n. 490 - seduta del 22-06-2011
Sulle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo
2011 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 490
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , come sapete il dibattito di oggi nasce da una sollecitazione del presidente della Repubblica , al quale rivolgo il mio cordiale saluto. il Capo dello Stato , con l' autorevolezza che tutti noi gli riconosciamo, ha invitato il Governo a riferire in Parlamento in merito ai mutamenti intervenuti nella compagine governativa e ci ha rivolto un appello alla responsabilità ed alla coesione, auspicando che tutte le forze politiche e sociali lavorino nell' esclusivo interesse del paese, ciascuna interpretando in modo costruttivo il proprio ruolo. anch' io sono convinto che, in una situazione di crisi come l' attuale, dovremo tutti lavorare insieme nell' interesse dell' Italia. il voto di fiducia di ieri in quest' Aula sul « decreto-sviluppo » ha dato un' indicazione molto positiva: la coalizione di centrodestra infatti, per la prima volta da quando un gruppo di deputati eletti nel PdL è passato all' opposizione, ha raggiunto quota 317, superando così la soglia dei 316 voti, che rappresenta la maggioranza assoluta della Camera. questo significa che la maggioranza c' è, che è forte e coesa ed è l' unica in grado di garantire la governabilità del paese in un momento così difficile. a questo proposito voglio subito ribadire la nostra intenzione di completare il programma di Governo per il 2013, arrivando alla scadenza naturale della legislatura. i cittadini potranno giudicare complessivamente il nostro operato attraverso le elezioni politiche generali, come prescrive la Costituzione e come avviene in tutte le democrazie. se allarghiamo lo sguardo alle grandi nazioni occidentali, vediamo che né le opposizioni, né i media, né l' opinione pubblica reclamano le dimissioni di presidenti e capi di governo in seguito a risultati elettorali di medio termine nelle elezioni locali. la vera anomalia è pretendere la caduta di un Governo democraticamente eletto e, nel nostro caso, legittimato in Parlamento da più voti consecutivi di fiducia, l' ultimo dei quali risale a ieri. vengo al dunque. il 14 dicembre 2010 abbiamo scongiurato una manovra di palazzo che avrebbe dato vita ad un Governo contrario al voto popolare del 2008. la maggioranza votata e voluta dagli elettori ha retto quel giorno alla sua prova più difficile, con il supporto di un ulteriore gruppo di parlamentari e restando fedele al mandato degli elettori. la maggioranza e il Governo hanno continuato ad avere piena legittimità sul piano formale e sul piano sostanziale. dopo le dimissioni dei componenti del Governo a seguito della diaspora che si è verificata nel Popolo delle Libertà , abbiamo proceduto al reintegro della compagine di questo Governo che, con la nomina di nove nuovi sottosegretari, di cui sei eletti sotto il simbolo del Popolo delle Libertà , ha raggiunto la quota di 64 componenti, compreso il presidente del Consiglio . con le ultime nomine, l' attuale Esecutivo resta ancora uno dei meno numerosi rispetto ai governi che si sono succeduti nella storia recente della Repubblica: ricordo che il II Governo Prodi raggiunse il numero di 103 membri tra ministri, viceministri e sottosegretari. alcuni dei parlamentari che sono usciti dalla maggioranza e che erano stati eletti nel Popolo delle Libertà grazie a un simbolo su cui era scritto « Berlusconi presidente » oggi fanno dell' antiberlusconismo la propria bandiera politica. alcuni di loro avevano fatto del bipolarismo la propria ragione di vita e si ritrovano ora in un terzo polo che vuole l' esatto contrario. ma ad essere chiamati trasformisti non sono questi parlamentari che sono usciti dalla maggioranza, ma al contrario quelli che con senso di responsabilità hanno deciso di sostenere il Governo scelto dagli elettori. non mi stupisco più di nulla e so bene che questo è il solito doppiopesismo di un certo modo di fare opposizione, ma tutto questo mi porta a dire che la notizia vera oggi è che l' Italia continua ad essere governata da chi ha vinto le elezioni nel 2008, nonostante il tentativo di realizzare l' esatto contrario. la Costituzione assegna un tempo congruo — cinque anni — nel quale i governi devono adempiere agli impegni assunti con gli elettori e noi intendiamo utilizzare proficuamente quello che rimane di questo tempo, nel rispetto del programma votato dagli italiani e nei limiti temporali dettati dalla Costituzione repubblicana. le elezioni amministrative possono farci riflettere su una più incisiva azione di governo nei prossimi due anni, ma non possono mai influire sulla durata della legislatura che la Costituzione ha previsto e sulla stabilità di un Governo che trova la sua legittimità nelle elezioni politiche . chiarito questo punto fondamentale, credo che questo passaggio parlamentare sia utile per ribadire la volontà del Governo e della maggioranza di affrontare con decisione i problemi del paese. è nell' interesse degli italiani che il Governo completi la legislatura. potremo in questo modo continuare a mantenere i conti in ordine e completare le riforme strutturali; potremo dare ai mercati quelle garanzie di serietà e di rigore che in questi tre anni ci hanno già consentito di difendere con successo i titoli di Stato ; eviteremo certamente di finire come altri paesi europei che si stanno dissanguando per sopravvivere. rivendico come un risultato formidabile del nostro Governo il fatto di avere messo al riparo il debito pubblico italiano dagli attacchi speculativi. sarebbe folle rimettere tutto in discussione e renderci vulnerabili con una crisi al buio proprio ora che dobbiamo agganciare la crescita. le agenzie di rating ci tengono sotto osservazione, le locuste della speculazione aspettano solo l' occasione giusta per colpire le prossime prede che mostrino segni di debolezza. se il Governo cadesse, immediatamente vedremmo alzarsi i costi di finanziamento del nostro debito pubblico ; dovremmo tagliare risorse alla sanità, alla scuola, alla cultura per pagare i maggiori interessi su BOT e Cct. sarebbe una sciagura, non per il presidente del Consiglio , non per il Governo, non per i parlamentari della maggioranza: sarebbe una sciagura per l' Italia, per la sua solidità finanziaria, per il suo futuro, per il futuro dei nostri giovani. questo lo sanno le più alte cariche del paese, lo sanno i leader politici di ogni schieramento, lo sanno gli analisti politici ed economici, lo sanno i risparmiatori, lo sanno gli imprenditori, lo sanno tutti i cittadini. il nostro Governo dunque deve continuare a lavorare, perché gli italiani ci hanno scelto e perché abbiamo ben governato, e anche perché — lo dico con chiarezza — non esiste alcuna alternativa a questo Governo e a questa maggioranza. non intendo polemizzare con le forme e i contenuti espressi dalle altre forze politiche . la democrazia impone il rispetto delle idee altrui anche — anzi soprattutto — quando sono radicalmente differenti dalle proprie. la sinistra può affinare la sua propaganda, può raccogliere voti in più di protesta, può continuare a organizzare il sabotaggio a suon di fischi nei nostri incontri pubblici, può avvantaggiarsi, non avendo l' onere di governare il paese in questi anni turbolenti, ma una cosa è certa: le tre o quattro opposizioni esistenti in Aula e nel paese sono profondamente divise tra loro e non sono in grado di esprimere un leader e un programma. anche per questo oggi l' unico assetto politico in grado di garantire la governabilità e l' affidabilità internazionale del paese è l' alleanza tra il Popolo delle Libertà e la Lega, con l' apporto delle forze responsabili del Parlamento, a cui portiamo stima e riconoscenza. tuttavia, l' opposizione potrebbe sicuramente dare nei prossimi mesi un importante contributo nell' elaborazione delle riforme in programma. oltre alla stabilità, infatti, le riforme sono i punti cardine del rilancio del paese e sarebbe utilissimo uno sforzo comune per realizzarle al meglio. dirò di più, ho sempre auspicato, non solo il sostegno, ma addirittura l' ingresso nella maggioranza dei settori più moderati dell' opposizione e di tutti coloro che si riconoscono nella grande famiglia della democrazia e della libertà, cioè nel Partito Popolare europeo , anche se alla mia proposta di alleanza organica e strategica è stato imposto un « sì » condizionato alla mia uscita dalla scena politica. è del tutto evidente che, sollecitando un suicidio, si esclude in partenza la possibilità di celebrare un matrimonio. tra i centristi è quindi prevalso il desiderio di continuare a « giocare di rimessa » . capisco che assumersi la responsabilità di governare in un momento come questo è gravoso e che far quadrare i conti di uno Stato in un periodo di crisi globale è molto più difficile che fare delle critiche, ma non dispero. sia chiaro, non voglio rimanere per sempre a Palazzo Chigi o fare il leader a vita del centrodestra. vi assicuro che è un grande sacrificio, grandissimo! voglio però fortissimamente lasciare all' Italia, come mia eredità politica, un grande partito ispirato al Partito Popolare europeo , un partito forte, trasparente, democratico, che sia per il nostro paese il baluardo primo della democrazia e della libertà. questa mia speranza — lo sapete — non è di oggi, e non è una debolezza, come pure prevedo verrà denunciata a sinistra. al contrario, è un gesto di stima e di responsabilità: non lascerò nulla di intentato pur di avere una maggioranza e un Governo sempre più forti e autorevoli. ma per fare cosa? desidero anzitutto ricordare i cinque punti qualificanti che il Governo considera strategici per dare attuazione compiuta, da qui al 2013, al programma approvato dagli elettori: il federalismo fiscale , la riforma tributaria , la riforma della giustizia, l' immigrazione e la sicurezza dei cittadini e, da ultimo, ma non per importanza, il piano per il sud. l' attualità ci ha imposto poi altri temi, dalla vicenda libica alla primavera araba , dai referendum fino all' aggravarsi della crisi in Grecia. quando si guarderà a questi anni di Governo con animo meno acceso e mente più serena, non si potrà non riconoscere che siamo riusciti, in una condizione quasi proibitiva, a fare quello che altri paesi non hanno avuto la capacità o la fortuna di riuscire a fare. tutti sanno e tutti ci riconoscono che la conduzione della politica economica dell' Esecutivo nel corso della crisi ci ha salvato da una minaccia di default finanziario, parola che suona in italiano in modo ancor più sinistro, perché significa fallimento. abbiamo trovato nel 2008 l' Italia con un rapporto deficit pil superiore a quello dell' area euro. quel rapporto, da allora, è sempre stato inferiore. ora è superiore solo a quello della Germania, che non è gravata da nessuna delle pesanti eredità che opprimono il nostro paese. vi è stato il rischio di essere travolti dalla crisi e vi è stata la concreta possibilità di subire passivamente tutti gli effetti negativi della speculazione finanziaria internazionale. e invece no. a fronte di scenari catastrofici e nonostante un atteggiamento di diffidenza e mancata collaborazione da parte di molti, non abbiamo solo parato il colpo, ma abbiamo fronteggiato la crisi con autorevolezza e con efficacia, senza ricorrere alle misure che altri governi sono stati costretti ad assumere, imponendo ai loro cittadini pesanti sacrifici. abbiamo capito immediatamente la portata della crisi e soprattutto i pericoli che correva l' Italia per la fragilità delle sue finanze pubbliche, ereditata dal passato. non abbiamo seguito le sirene che ci invitavano a contrastare la crisi con stimoli fiscali, cioè con maggiore spesa pubblica . così, mentre molti paesi raddoppiavano o addirittura triplicavano nel corso della crisi il proprio deficit in rapporto al Pil, l' Italia non è andata in quella direzione. sarebbe stato da irresponsabili allargare la spesa pubblica per sostenere la crescita nel corso di una crisi in cui l' aumento del rapporto deficit pil era già dettato dalla recessione. così l' Italia si è assunta le proprie responsabilità nel contribuire al mantenimento della stabilità finanziaria e monetaria in Europa e ha sempre trovato sui mercati finanziari i sottoscrittori del proprio debito. e se oggi lo può ancora fare a tassi di poco superiori a quelli tedeschi di riferimento e non incontra problemi di collocazione dei propri titoli, ciò lo si deve proprio alla politica seguita dal Governo. quanto ai sacrifici imposti da altri governi ai loro cittadini, non possiamo non ricordare che alcuni paesi hanno dovuto mandare a casa molti dipendenti pubblici o hanno ridotto fino al 25 per cento i loro stipendi; hanno diminuito gli stanziamenti per la sanità e per gli enti locali ; hanno diminuito la cassa integrazione guadagni e i contributi ai disoccupati; hanno aumentato l' IVA sino al 25 per cento . il nostro Governo, invece, è riuscito a muoversi addirittura nella direzione opposta: abbiamo abrogato l' Ici, abbiamo aumentato di oltre quattro miliardi gli stanziamenti per la sanità e di molto quelli per la cassa integrazione guadagni . il tutto senza aumentare le imposte o introdurne di nuove. abbiamo fatto tutto questo in presenza di un' economia italiana che ha ereditato dal passato — e ne è ancora zavorrata — almeno sei gravi handicap strutturali, che non siamo ancora riusciti ad eliminare: un debito pubblico che supera di quasi il 20 per cento il prodotto interno annuale e rappresenta il quarto debito pubblico mondiale, senza essere noi la quarta economia del mondo; la quasi totale dipendenza dall' estero in campo energetico, che fa costare l' energia alle nostre famiglie e alle nostre imprese il 40 per cento in più di quello che costa ai francesi; un pesante deficit infrastrutturale — quasi il 50 per cento rispetto a Francia e Germania — che ostacola la circolazione di merci e di persone, con un costo della nostra logistica del 30 per cento in più rispetto agli altri più importanti paesi europei ; un' amministrazione della giustizia civile che ha tempi biblici, fino all' esasperazione; una Pubblica Amministrazione pletorica e oppressiva nei confronti delle imprese e dei contribuenti; un tasso di evasione fiscale senza uguali in Occidente. e dobbiamo avere tutti chiaro che sono proprio queste eredità negative che impediscono alla nostra economia di crescere come quelle degli altri grandi paesi europei . nel pieno della crisi mondiale abbiamo poi dovuto affrontare gravi emergenze nazionali: la tragedia del terremoto de L'Aquila , la tragedia dei rifiuti in Campania, gli effetti degli sconvolgimenti africani. a tutte queste emergenze abbiamo dato risposte adeguate e tempestive. ovviamente non ci siamo occupati solo delle emergenze. in questi anni abbiamo fatto davvero tanto: la riforma delle pensioni , richiesta e apprezzata dall' Europa, ha trasformato il nostro sistema pensionistico in uno dei più stabili dell' Unione Europea ; la riforma federalista dello Stato che, con l' approvazione dei decreti legislativi , sta prendendo corpo e verrà attuata entro la legislatura; abbiamo realizzato la riforma dell' università e dell' istruzione; abbiamo ridotto drasticamente il numero delle leggi; abbiamo riformato la giustizia civile per renderla più efficiente. infine, abbiamo riordinato e codificato le normative per settori omogenei fino all' approvazione da parte del Consiglio dei ministri , la scorsa settimana, del codice antimafia. abbiamo combattuto la criminalità organizzata e le mafie con risultati mai conseguiti prima: 8.466 presunti mafiosi arrestati..... .32 latitanti di massima pericolosità su 34, per un totale di 455 latitanti tratti in arresto; 778 operazioni di polizia; 46.569 beni sottratti alla mafia, per un valore complessivo di 21 miliardi e 528 milioni di euro. questo grazie alle leggi del nostro Governo e della nostra maggioranza. i progressi nella lotta all' evasione fiscale hanno fatto chiudere il 2010 con oltre 25 miliardi di euro recuperati tra imposte, tasse e contributi evasi. altri successi: il processo di riforma e modernizzazione della Pubblica Amministrazione , con servizi digitali all' avanguardia in Europa. la diplomazia commerciale, che ho posto al centro del mio impegno in politica estera , ci ha consentito di raggiungere intese economiche per oltre 30 miliardi di euro di commesse a favore delle imprese e dei lavoratori italiani. voglio poi ricordare che nei mesi più bui della crisi i lavoratori e le aziende non sono mai stati lasciati soli. trentasette miliardi di euro di ammortizzatori sociali nel biennio — sono stati così tanti, nessun altro paese ha fatto altrettanto in Europa — hanno evitato centinaia di migliaia di licenziamenti e garantito il sostegno ai lavoratori con e senza tutele contrattuali, inclusi i dipendenti di piccole imprese , gli apprendisti, i lavoratori interinali e i collaboratori a progetto. e abbiamo salvato con questo migliaia di aziende. in totale, in questi tre anni di legislatura, abbiamo messo a disposizione del settore produttivo nuove risorse per quasi 80 miliardi di euro. queste sono azioni concrete, questi sono fatti, e ringrazio tutti gli italiani che hanno fatto un sacrificio e hanno lavorato duramente per superare il momento più difficile. signor presidente , onorevoli colleghi , il 6 maggio abbiamo inviato alla Commissione europea il Programma nazionale di riforma e il Programma di stabilità, assumendoci piena responsabilità di fronte ai cittadini e ai partner comunitari. il giudizio dell' Europa è stato positivo, sia riguardo agli obiettivi per la crescita che al percorso per conseguirli. domani e dopodomani parteciperò al Consiglio europeo dei capi di Stato e di Governo, che dovrà approvare in via definitiva le raccomandazioni formulate dalla Commissione europea sui nostri programmi. subito dopo, approveremo la manovra europea di rigore e sviluppo, vareremo la riforma fiscale e daremo attuazione concreta al piano per il sud. prima della pausa estiva adotteremo le misure necessarie a rispettare gli impegni europei e lo faremo insieme agli altri partner dell' Unione con scelte sostenibili dalla nostra economia. e naturalmente, nella politica di bilancio, il Governo manterrà i suoi impegni, quelli presi con l' Unione Europea e quelli presi con i risparmiatori italiani, con gli investitori internazionali e con tutti coloro che hanno avuto ragione nel dare fiducia all' Italia. oggi, dunque, il nostro dovere è quello di portare a termine le riforme di tipo strutturale necessarie ad agganciare la crescita. in queste settimane, c' è stato un dibattito surreale sui giornali, anche oggi. si è accreditata l' idea di una spaccatura in seno al Governo. da una parte ci sarebbe chi vuole fare una riforma aumentando il deficit, dall' altra ci sarebbe solo il rigore del ministro dell' Economia e delle Finanze a difesa dei conti pubblici. si tratta di una rappresentazione grottesca. noi siamo tutti convinti — tutti — che non si può aumentare il disavanzo pubblico. dunque, il Governo non scaricherà sulle generazioni future il costo della crisi economica internazionale, e non farà pagare ai nostri figli le difficoltà del presente. non lo faremo in nessun caso e per nessun motivo. la riforma fiscale non produrrà buchi di bilancio, ma darà vita a un sistema più equo e più benevolo verso chi è in condizioni disagiate a partire dalle famiglie più numerose e meno fortunate, un sistema che premia chi produce, chi investe, chi risparmia, chi dichiara il giusto, un sistema più semplice che spazzerà via il ginepraio di norme che si sono affastellate in quarant' anni , dal 1970 ad oggi. il Governo, dunque, presenterà al Parlamento, prima della pausa estiva , la delega per riformare il sistema fiscale. come già anticipato dal ministro Tremonti, ridisegneremo l' impianto delle aliquote, degli scaglioni e delle detrazioni. vi saranno meno aliquote (solo tre invece delle cinque attuali), e più basse; un sistema di deduzioni e di detrazioni più snello e trasparente, in coerenza con gli obiettivi generali della riforma; una riduzione a cinque del numero delle imposte. si tratta di un obiettivo non congiunturale, ma strutturale, che rientra negli orientamenti europei da prima della crisi economica , e che in Italia deve portare a riequilibrare il peso delle imposte sui redditi rispetto alle altre imposte, allineandolo progressivamente ai valori europei. il tutto — lo sottolineo — non in deficit. non siamo di fronte a una sfida tra coraggio e rigore: si tratta di affrontare, senza demagogia e con senso di responsabilità , una riforma che tutti si aspettano e in cui noi tutti crediamo. la riforma del fisco, questa riforma, sarà la seconda fase, il coronamento della politica economica del Governo. prima abbiamo tenuto i conti in ordine, adesso dobbiamo creare le premesse per la crescita. oltre al decreto sviluppo, approvato ieri in quest' Aula, il Governo adotterà, anticipandoli in sede di manovra di bilancio, provvedimenti di riforma dell' export e del processo civile. seguirà una serie coerente di altri provvedimenti, per rendere migliore il nostro mercato del lavoro , innalzando la partecipazione delle donne e dei giovani, e per incrementare la produttività del nostro sistema economico . in particolare, un provvedimento, già in avanzata fase di preparazione, riguarderà le costruzioni e le opere pubbliche . daremo inoltre attuazione concreta al piano per il sud, che sono impegnato a seguire personalmente, che sono impegnato a seguire personalmente, e lo faremo in base a una precisa e serrata tabella di marcia riunendo, da qui alla fine della legislatura, il Cipe ogni mese con l' obiettivo di deliberare tutte le misure per rendere operativi gli otto interventi prioritari che il Piano stesso prevede. seguirà la sottoscrizione dei contratti istituzionali di sviluppo con le regioni e con gli altri enti interessati per definire responsabilità, tempi e modalità di attuazione. intendiamo anche apportare un' incisiva modifica al patto di stabilità interno, così da introdurre meccanismi premiali e meccanismi punitivi rispettivamente per gli enti locali virtuosi e per quelli che non lo sono. solo così potremo superare il cumulo di disposizioni che si sono stratificate negli anni e che hanno introdotto correttivi la cui portata complessiva è stata inefficace, se non controproducente. va poi realizzata la riforma dell' architettura istituzionale. c' è già un' intesa sui principi fondamentali riguardanti tre questioni: la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto, con il Senato federale e, infine, il rafforzamento dell' Esecutivo. prima della pausa estiva , presenteremo il disegno di legge di modifica costituzionale: sarà per il Parlamento un' occasione straordinaria per realizzare una riforma storica. in politica estera abbiamo affrontato vicende epocali con i rivolgimenti nel Nord Africa , che hanno avuto grande impatto sulle nostre frontiere e sulla geopolitica internazionale. per quanto riguarda la Libia, sulla base delle decisioni dell' Onu, della NATO e dell' Unione Europea , il Parlamento italiano ha autorizzato la nostra partecipazione alla missione internazionale di pace per proteggere la popolazione civile. ricordiamo che finora, proprio grazie all' azione della NATO, sono state salvate migliaia di vite umane e preservate dalla distruzione intere città. il governo italiano si è attivato sin dall' inizio della missione con i partner internazionali per una soluzione politico-diplomatica della crisi, come richiesto dal Parlamento, ottenendo l' accordo del gruppo internazionale di contatto, che si è riunito qui a Roma lo scorso maggio. condividiamo le preoccupazioni di quanti temono che vengano prolungate le operazioni in Libia, per le quali, tuttavia, la NATO ha già indicato il termine di conclusione entro il prossimo mese di settembre. il Consiglio transitorio di Bengasi, da noi riconosciuto, ha firmato venerdì scorso un accordo con il nostro Governo che consentirà il rimpatrio dei cittadini libici e la collaborazione alla prevenzione dei flussi migratori. infine, si terrà a Roma la conferenza di riconciliazione libica, dove oltre duecento rappresentanti del popolo libico elaboreranno proposte per il futuro democratico della Libia. in ordine alla diminuzione delle risorse da destinare alle missioni internazionali di pace, il Governo assumerà ogni necessaria decisione dopo l' imminente Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Capo dello Stato . in quella sede verrà illustrato un piano di ulteriore contrazione dei costi e una graduale diminuzione dell' entità dei contingenti, sempre in accordo con gli organismi internazionali. venendo ora agli ultimi accadimenti di politica interna , la scelta degli italiani di abbandonare il nucleare, all' indomani della catastrofe di Fukushima, impone di mettere a punto una nuova strategia energetica nazionale. il Governo sta lavorando per la diversificazione delle nostre fonti di approvvigionamento al fine di garantire la sicurezza energetica e di ridurre il costo dell' energia per le famiglie e per le imprese. dobbiamo anche puntare sulla ricerca e sulla sperimentazione delle nuove tecnologie, che avranno una quota crescente nella produzione di energia elettrica . le nuove tecnologie consentiranno di rendere più affidabili e costanti le energie verdi, occorrerà prestare ovviamente la dovuta attenzione all' impatto paesaggistico degli impianti di produzione. onorevoli colleghi , aver salvato il sistema economico e produttivo del paese è il maggior risultato di questo Governo, un successo di cui andiamo fieri. ringraziamo per i suggerimenti... mentre imperversava la crisi, non ci siamo fatti prendere dal panico, abbiamo tenuto la barra dritta e guardato all' interesse dell' Italia. di questo vorrei ringraziare i colleghi di Governo e tutta la maggioranza, che ha sostenuto il peso di scelte difficili ma necessarie e lungimiranti. in particolare, voglio ribadire i miei sentimenti di amicizia e di stima nei confronti di Umberto Bossi e di tutti gli amici della Lega. hanno provato in tutti i modi a dividerci, ma non ci sono riusciti, e non ci riusciranno in futuro. insieme completeremo anche il federalismo istituzionale, dando ai territori la giusta dose di autonomia decisionale. questo farà bene al sud come al nord e garantirà la crescita di una classe dirigente più responsabile ed efficiente. ho ascoltato con attenzione le parole del ministro Bossi a Pontida, davanti al suo popolo. con la Lega c' è un' alleanza leale e solida. insieme, noi realizzeremo la riforma della Costituzione, del fisco e della giustizia, nel totale rispetto del programma votato dagli italiani. ma non vorremmo fare da soli, chiudendoci nell' autosufficienza della maggioranza: siamo consapevoli di quanto sia importante un largo consenso nelle Aule parlamentari e nel paese per poter varare le migliori riforme possibili. per questo saremo interlocutori attenti e rispettosi di ogni vostro contributo. lo ripeto: lavorare insieme sarebbe il modo migliore per rispondere positivamente alle preoccupazioni e all' incoraggiamento del Capo dello Stato , che ci ha richiamati all' unità per il bene dell' Italia; sarebbe anche il modo migliore con il quale tutti noi, che abbiamo l' onore di servire il paese, potremmo assolvere al nostro compito. è un' ambizione grande, in un tempo di crisi, ma sarebbe anche il modo più efficace proprio per contrastare questa difficile crisi. mi auguro dunque che almeno sulle riforme più importanti si possa lavorare tutti insieme affinché l' Italia possa, al di là della crisi internazionale , costruirsi un futuro di maggiore prosperità e di sicuro benessere, di vera giustizia e di vera libertà. lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo al nostro paese, al paese che noi tutti amiamo. viva l' Italia, vi ringrazio.