Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XVI Legislatura - Assemblea n. 413 - seduta del 23-12-2010
Informativa urgente del Governo sugli incidenti avvenuti a Roma il 14 dicembre 2010.
2010 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 413
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , il ministro ha la nostra incondizionata e totale solidarietà ed adesione alla sua relazione e, tramite lui, indirizziamo un affettuoso e grato saluto alle forze dell'ordine , di cui ravvisiamo un impeccabile comportamento in tutte queste circostanze. francamente, però, non riesco a capire perché un dibattito di questo tipo debba mostrare delle cadute di stile come quelle dell' onorevole Cicchitto, quando ha messo in relazione il 14 dicembre, la mozione di sfiducia , un atto parlamentare rivolto al Governo Berlusconi, con le manifestazioni dei violenti. io non ho niente a che fare con chi brucia le auto o con chi butta le bombe carta e ho presentato, assieme ad altri, una mozione di sfiducia , che è un legittimo atto parlamentare. credo che se perdiamo di vista il senso dell' equilibrio, non facciamo un bel vantaggio né per le istituzioni, né per il Governo, né per la Repubblica. ho trovato, non lo avevo mai sentito onorevole Cicchitto, scusi, le dico proprio con sincerità, perché non ho niente da nascondere: io non sto falsando.... signor presidente , scusi, mi rivolgo a chi mi pare, anche all' onorevole Cicchitto, tanto per essere chiaro, perché non sono tenuto a rivolgermi a lei, e lei non è tenuto a richiamarmi se mi rivolgo all' onorevole Cicchitto. onorevole Cicchitto, le volevo dire che non ho falsificato le espressioni di nessuno. se ho equivocato, allora, abbiamo equivocato in tanti... perché abbiamo capito tutti la stessa cosa. pace. se ho equivocato, meglio così. comunque, se ho equivocato, forse, anche lei potrebbe pensare di spiegarsi meglio un' altra volta, perché non ha capito nessuno. comunque, non volevo fare polemica, volevo solo che fosse chiaro che si tratta di due atti che non c' entrano l' uno con l' altro. è vero, onorevoli colleghi , che i movimenti degli studenti hanno ed esprimono un senso di angoscia verso il futuro. sono ragazzi che, a volte, sono confusi o deliberatamente assumono degli atteggiamenti preoccupanti. io mi sono preoccupato quando ad Annozero, deliberatamente, i ragazzi non hanno voluto condannare gli atti violenti. mi sono preoccupato da esponente politico e da genitore. tuttavia, mi pongo il problema: qual è il nostro compito? è quello di assumere degli atteggiamenti che rischiano di legittimare da parte del movimento degli studenti una ancor maggiore confusione rispetto alla linea di demarcazione che essi devono tenere nei confronti dei violenti? e questa linea di demarcazione è facilitata o meno dall' atteggiamento che le forze politiche assumono? credo che rischiamo di facilitare questa confusione o questa equivocità se non dialoghiamo con gli studenti. ecco perché l' onorevole Fiano ha detto cose che condivido. ha fatto bene il presidente della Repubblica , nella sua terzietà, nel suo essere sopra le parti, nel far capire anche che vi è uno Stato che ascolta. questo è il modo più efficace per dire ai giovani: attenti, la violenza uccide la vostra protesta, la violenza uccide le ragioni della vostra protesta. ciò al di là di come noi possiamo collocarci relativamente alla riforma Gelmini: c' è chi vota a favore, chi si astiene, chi vota contro, ma questo fa parte della dialettica parlamentare. ma attenzione: i moderati, coloro che autenticamente sono moderati, non possono dimostrare intolleranza rispetto al dissenso, perché nel momento in cui un moderato dimostra fastidio rispetto al dissenso che viene espresso su qualsiasi legge, anche sulle leggi della Gelmini, perde l' occasione per essere coerente con il suo Dna più profondo. l' ascolto e il dialogo con questi ragazzi significa, a mio parere, anche in modo onesto e serio, nobilitare la Repubblica. questo sarà ancora più efficace per isolare e per condannare i violenti, e proprio per questo noi stiamo con la polizia, con le forze dell'ordine e con il ministro dell'Interno , senza se e senza ma, perché questo fa parte di un altro capitolo che è quello della tutela della legalità, che il ministro ha confermato, oggi come in altre occasioni, di saper tutelare e difendere.