Valter VELTRONI - Deputato Maggioranza
XVI Legislatura - Assemblea n. 407 - seduta del 13-12-2010
Rimborsi elettorali
2010 - Governo I D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 502
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , signor presidente del Consiglio , nell' ultimo intervento che svolse in quest' Aula, nel gennaio del 1954, Alcide De Gasperi disse che la sua politica, la politica come lui la intendeva, non si ispirava alle ambizioni di una persona... non si ispirava alle ambizioni di una persona che passa, ma si fondava sul sentimento della responsabilità nazionale, che è al di sopra di ogni tendenza. qualora questo principio fosse stato spezzato, com' è il desiderio di chi si preoccupa solo del proprio interesse di parte, della democrazia in Italia non sarebbero rimasti che i relitti sul mare agitato della sovversione. sono le ultime parole di un grande statista, di un uomo che ha segnato con le sue idee la storia della Repubblica italiana , un uomo al quale talvolta, in maniera del tutto inspiegabile, il presidente del Consiglio si è richiamato. credo, presidente Berlusconi, che lei, assumendo la linea che ha assunto in questa crisi, stia decidendo di fare esattamente il contrario di ciò a cui De Gasperi ci richiamava, cioè al concetto della responsabilità nazionale, della priorità degli interessi generali del paese su quelli di parte. lei ha deciso di affrontare questa crisi cercando di creare le condizioni per favorire i due elementi di continuità della storia politica italiana da qualche anno a questa parte: uno scontro frontale, se possibile caricato di quei termini — il tradimento, l' ideologia — che appartengono a un vocabolario del quale credo il paese è stanco e, inevitabilmente, il conseguente immobilismo. penso che lei rischi, magari consigliato dai suoi più estremi consiglieri, di cadere nel comma 22 del codice militare degli USA, che come lei sa, recita: chi non è sano di mente può chiedere l' esenzione dal servizio militare , ma chi chiede l' esenzione dal servizio militare non è insano di mente. infatti, nella condizione politica nella quale lei ora si trova, quale può essere l' esito di questa discussione? lei può trovarsi domani nella condizione di avere un voto negativo da parte della Camera dei Deputati , di doverne prendere atto e di dimettersi. oppure, può trovarsi nella condizione di avere, grazie al lavoro che è stato fatto, anche un po' in contraddizione con tutti i discorsi che ho ascoltato sui tradimenti del consenso elettorale e del mandato che è stato affidato dagli elettori, nella condizione di avere uno o due voti con i quali pensare di andare avanti in una situazione come quella nella quale ci troviamo. lei sa benissimo dall' esperienza di questo Parlamento in cui, anche quando c' era una maggioranza di cento parlamentari, è capitato spesso alla maggioranza stessa di andare sotto, che un paese come il nostro non si governa — lo diciamo anche sulla base dell' esperienza che noi abbiamo vissuto in un altro momento — con uno o due voti di maggioranza. quindi, lei è in un vicolo cieco , dal quale si potrebbe uscire solo con una capacità di interpretare il senso di responsabilità nazionale, che però allo stato delle cose non mi sembra che lei sia nelle condizioni di fare. due anni fa lei disse in quest' Aula, nel suo primo discorso: fate funzionare le istituzioni della Repubblica come ci hanno ordinato gli elettori, riducete l' area della vanità, realizzate quanto avete promesso di realizzare e fate in fretta perché una cosa è sicura, Italia non ha tempo da perdere. sono passati due anni, anzi due anni e mezzo, guardiamo oggi com' è il nostro paese, guardiamo cosa è cambiato rispetto al tempo nel quale lei ha pronunciato questo discorso. abbiamo perso un' altra legislatura. si poteva in questa legislatura, visto il mandato che avevate avuto dagli elettori, cogliere questa occasione, per affrontare quelle riforme istituzionali delle quali il paese ha disperatamente bisogno, perché se noi non metteremo la democrazia italiana in condizioni di funzionare, se non daremo alla democrazia italiana l' efficienza e la trasparenza necessarie per governare una società veloce e complessa come questa, tutti noi rischieremo di essere travolti in una crisi del sistema democratico. lei ha ancora una volta impedito che questo potesse avvenire, come è accaduto per la Commissione bicamerale, non solo così ha tradito un impegno preso qui in Parlamento, ma ha fatto male al paese perché il paese ha bisogno di avere meno deputati, di chiarire i ruoli dell' Esecutivo e del Parlamento, di una politica più lieve. lei ha fatto di questa legislatura l' ennesima legislatura nella quale ha saputo esercitare la sua principale — vorrei dire quasi esclusiva — virtù: lei è bravissimo a fare campagne elettorali , ma governare è un' altra cosa rispetto a fare la campagna elettorale . l' Italia è da quindici anni in una interminabile campagna elettorale , fatta di rissa e di immobilismo. sembra davvero il trionfo di Tomasi di Lampedusa : tutto si cambi per non cambiare nulla. rissa ideologica, polemica, sensazione di essere sempre sull' orlo di una crisi di nervi, ma poi sostanziale immobilismo. presidente del Consiglio , vorrei fare appello al suo senso di responsabilità : il segnale che lei dà è di concepire il potere non come un mezzo, come è giusto, ma come un fine e, per fare questo, lei ha travolto anche ciò a cui dice di tenere, cioè il bipolarismo. il bipolarismo non è quello della compravendita del voto o dell' inseguimento del consenso dell' uno o dell' altro, il bipolarismo è la sanzione, certo attraverso il voto degli elettori, della scelta di un Governo e poi l' alternarsi in una fisiologia di confronto democratico. resto convinto che i governi in condizioni normali debbano essere scelti dai cittadini. lei sa che la storia del debito pubblico italiano, che stamattina ha improvvidamente riferito ai governi del compromesso storico — le ricordo, per sua memoria, che sono tre anni di Governo tra il 1976 e il 1979 — è molto più lunga, prima e dopo. io considero il bipolarismo un valore, ma non questo bipolarismo, costretto nella gabbia, da una parte, da una Santa Alleanza , la vostra, contro la sinistra concepita come un demone e, dall' altra, da uno schieramento che inevitabilmente si costituisce contro. questo è l' alibi per l' immobilismo. noi non siamo oggi in una condizione normale per quello che succede in Europa. davvero si può pensare di andare avanti con uno o due voti? questa prospettiva si è conclusa anche oggi con le dichiarazioni dell' onorevole Bossi, che ha detto di non essere disponibile per una prospettiva di questo genere. dunque, il paese prima di tutto. io la sento parlare, presidente del Consiglio , e registro — e potrebbe sembrare un fatto positivo — che lei usa gli stessi toni e gli stessi linguaggi nei discorsi di partito e nelle cerimonie ufficiali, ma questo è il più grave errore che possa compiere un uomo investito di una responsabilità pubblica. si può legittimamente voler attuare il proprio programma, ma poi chi ha un ruolo come il suo deve cercare di unire il paese, di tenerlo insieme, di rispettare le diverse opinioni. voglio fare un riferimento in maniera — credo — del tutto insospettabile: ho molto apprezzato il sindaco della Lega di un piccolo comune del bergamasco, di Brembate, che nel corso di questi giorni ha saputo interpretare la sua comunità e respingere il rischio di una devastazione del tessuto civile attraverso il dilagare di fenomeni di intolleranza. per lei invece dividere sembra essere il tema centrale: nord e sud, giovani e anziani, garantiti e non garantiti. lei governa questo paese da otto anni, il tempo più lungo dopo Mussolini, e dunque deve rispondere di come sta il paese. deve rispondere della condizione nella quale l' Italia si trova. per questo, concludendo, vorrei soltanto dire una cosa ad un paese, ministro Tremonti, che ha svolto in Europa una funzione molto importante — e potrebbe testimoniarlo — che si trova in una condizione molto difficile: più disoccupazione, più spesa pubblica , più tasse, più debito, più deficit, meno crescita, meno produttività. questo paese non può stare senza Governo e non può andare verso elezioni anticipate dall' esito incerto. questo paese ha bisogno di un Governo che non sia un Governo del ribaltone, ma un Governo che esprima la concordia e la solidarietà di forze responsabili che hanno a cuore il destino del paese. è questa — credo — la sfida verso la quale, girando pagina, domani mattina il nostro paese si può e si deve incamminare.