Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XVI Legislatura - Assemblea n. 35 - seduta del 15-07-2008
Disposizioni in materia di sicurezza pubblica
2008 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 35
  • Attività legislativa

signor presidente , credo che sulla domanda di sicurezza proveniente dai cittadini italiani non ci si possa dividere tra destra, sinistra e centro. siamo tutti noi consapevoli che, quando si parla di diritti dei cittadini e della loro libertà, il Parlamento sia chiamato a dare una risposta univoca. sì, signor presidente , si parla di libertà dei cittadini, perché non vi è libertà senza sicurezza, come non vi è vera pace senza libertà. le vittime della delinquenza nel nostro paese sono spesso dimenticate e, aprendo questo mio breve intervento in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia , vorrei rivolgere un pensiero grato a tutte le vittime della delinquenza, che nel nostro paese tante volte subiscono il pregiudizio di un doppiopesismo, figlio di una certa cultura, di una certa sinistra ideologica, in base alla quale si è portati sempre a giustificare per le ragioni del degrado e dell' emarginazione episodi, fatti ed eventi di delinquenza. noi riteniamo che questa strada non sia da seguire e che oggi vada rimossa questa sorta di eredità del passato. le vittime non possono essere dimenticate, ma debbono sempre essere una priorità per il legislatore. noi oggi siamo legislatori e siamo impegnati a dare una risposta all' emergenza che vi è nel paese. le statistiche hanno una loro importanza, ma prima delle statistiche viene la percezione e in questo paese tutta la gente — l' abbiamo ascoltata in campagna elettorale in ogni comizio e in ogni manifestazione politica — ci veniva a comunicare il suo bisogno di sicurezza. vorrei dire che per fortuna è stata stralciata da questo decreto legge la norma « bloccaprocessi » , che avrebbe comportato un pregiudizio proprio per queste vittime: non si può ad intermittenza essere feroci ed essere lassisti, bisogna avere una coerenza legislativa. per fortuna, l' approvazione (a cui evidentemente non abbiamo concorso) del « lodo » per le alte cariche dello Stato ha evitato che ci fosse un' ulteriore beffa per coloro che si trovano ad essere vittime dell' illegalità. in realtà, la paura, il sentimento di insicurezza colpisce proprio le fasce più deboli della popolazione. direi che le forze politiche in questi anni si sono interrogate ed oggi appare chiaro che nelle grandi città, nell' hinterland della grande città, il cittadino si sente abbandonato, non si sente garantito dallo Stato. ed allora pensa a scorciatoie, come le ronde, o nascono idee razziste. il migliore antidoto al razzismo è uno Stato che faccia rispettare le leggi e che tuteli il cittadino: il razzismo nasce perché la gente non si sente tutelata e allora dà delle risposte sbagliate. ma compito della classe politica non è coltivare il pregiudizio e alimentare il razzismo. ecco perché, onorevole presidente , noi siamo contrari alle impronte digitali per i bambini rom, poiché si vuole dare l' idea di uno Stato feroce in grado di tutelare, ma in realtà lo Stato feroce non tutela mai. lo Stato che tutela è lo Stato giusto. noi dovremo fare un' altra proposta, che non è quella di prendere le impronte dei bambini rom, ma è quella di prendere le impronte a tutti i nostri figli: inseriamo le impronte sulla carta di identità di tutti gli italiani accanto alle nostre immagini visive e stabiliamo in ciò un principio di libertà e di uguaglianza, come anche per i bambini rom, i quali certamente subiscono il pregiudizio per una situazione drammatica; è chiaro che siamo tutti con il Governo contro lo sfruttamento di questi bambini. dunque credo che bisogna dire « no » anche ad altre ricette che hanno alimentato il dibattito in questi giorni: ad esempio, il reato di immigrazione clandestina . vedete, questo reato stabilisce un effetto immediato: il rallentamento delle espulsioni, l' intasamento dei tribunali e delle carceri. credo che per questo reato, che certamente complica la situazione, anche per quanto riguarda il lavoro dei tutori della legge e la vita delle nostre amministrazioni, sia meglio procedere in via amministrativa. credo che sia sbagliato che in questo decreto legge si stabilisca che la condizione di immigrato irregolare costituisca una aggravante, perché tantissimi sono gli esempi che si potrebbero fornire a quest' Aula che dimostrano come in realtà si crea un vero e proprio paradosso. ma è anche vero che questo decreto legge riprende al 90 per cento idee della passata legislatura, che la sinistra non ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco. proprio per questo motivo credo che sia stato inopportuno l' aver posto la questione di fiducia , perché su queste norme noi dovevamo discutere assieme. il mio gruppo, quello dell' Unione di Centro , si è limitato a presentare dieci emendamenti: non volevamo fornire alibi al Governo per la posizione della fiducia che finisce per bloccare un dialogo mai così necessario per materie di questo tipo e che, nello stesso tempo, favorisce ancora una volta l' esproprio silenzioso del Parlamento che già si è avuto in questi mesi di legislatura. credo che nessun ambito del nostro lavoro meriti la collaborazione comune più di questo; ed è per questo che il ministro dell'Interno , le forze di polizia e le forze dell'ordine sanno di poter contare sulla lealtà della nostra posizione. non c' è maggioranza e opposizione che tenga quando si tratta di dare una mano allo Stato, di far rispettare le regole che lo Stato si dà. naturalmente vi sono norme condivisibili in questo decreto legge . vorrei accennarne qualcuna: l' inasprimento sanzionatorio per reati odiosi e di allarme sociale — ai colleghi del Governo dico, però, che non basta stabilire pene più severe — maggiori poteri ai sindaci in materia di sicurezza urbana e per contrastare l' immigrazione clandestina , norme giuste sulla sicurezza stradale, che colpiscono i guidatori in stato di ebbrezza o sotto l' effetto di stupefacenti e norme, che noi certamente condividiamo, di contrasto alla mafia. tuttavia, vorrei terminare il mio intervento con un' osservazione di fondo. in questi mesi di inizio legislatura tutti noi abbiamo discusso molto di sicurezza; non troviamo in questo decreto legge tutto il compendio di ciò su cui abbiamo discusso, ma certamente il dibattito politico è imperniato sulla sicurezza, perché la domanda dei cittadini è sulla sicurezza. cari colleghi del Governo, signor presidente del Consiglio , signor ministro dell'Interno , che senso ha discutere dal mattino alla sera di nuove norme sulla sicurezza, di nuove fattispecie di reato per battere la delinquenza, quando poi vediamo venire meno il sostegno reale alle forze dell'ordine , che operano senza mezzi e vediamo che il capitolo del ministero dell'Interno è eroso dai tagli indiscriminati? nei prossimi giorni discuteremo dei provvedimenti economici.... ciò che ho affermato è vero ed è facilmente dimostrabile: non è che questi 300 miliardi servano a molto, ma servono a qualcosa e certamente le tabelle sono indiscutibili. ebbene, onorevoli colleghi , è chiaro che i tagli da un certo punto di vista sono doverosi, considerata la situazione economica del paese. non me la prendo più di tanto con quel ministro a cui tocca l' ingrato compito di essere garante del fatto che i conti pubblici siano in ordine, ma non si può operare tagli indiscriminati e non essere selettivi su questi aspetti, perché se la sicurezza è un' emergenza nazionale non possiamo accettare l' idea di tagliare i fondi per la sicurezza. se non fosse vero ciò che vi dico... mi avvio alla conclusione, signor presidente . come stavo dicendo, vi consiglio, domani mattina, di parlare con Oronzo Cosi, con il Siulp, con il SAP e con tutti i sindacati di polizia che manifesteranno davanti a questa Camera, di fronte all' inoppugnabile realtà dei tagli ai fondi per la polizia. signor ministro per i Rapporti con il Parlamento , signor ministro della Giustizia , termino dicendovi che noi evidentemente siamo obbligati, per coerenza con gli impegni presi con i nostri elettori, a votare contro questa fiducia, ma su questo provvedimento vi daremo una mano. l' unica cosa su cui voi dovete rispondere non solo al Parlamento, ma al paese, sono i tagli, perché con i tagli che esistono oggi non si può fare un' efficace politica contro la criminalità.