Antonio DI PIETRO - Presidente del Consiglio Maggioranza
XVI Legislatura - Assemblea n. 35 - seduta del 15-07-2008
Sulla politica estera
2008 - Governo I Craxi - Legislatura n. 9 - Seduta n. 373
  • Attività legislativa

signor presidente , signor presidente del Consiglio , anche oggi lei non c' è. lei continua a chiedere al Parlamento la fiducia alla sua persona e al suo operato e tuttavia continua a non farsi vedere. non venga a dirci che è impegnato altrove perché, mi creda, noi possiamo pure aspettare qualche ora o qualche giorno pur di vederla in Aula, almeno il giorno in cui ci viene a chiedere di votare la sua fiducia, a meno che non ritenga che tutti all' interno del Parlamento siano suoi dipendenti. nell' uno o nell' altro caso, comunque, noi dell' Italia dei Valori non siamo affatto disponibili a concederle la fiducia. infatti, noi riteniamo che lei si comporti come uno che ha due facce: una davanti ed un' altra dietro. con quella davanti dice agli italiani che questo decreto legge serve per combattere meglio la criminalità, ma con l' altra faccia, quella di dietro, spunta le armi e toglie i mezzi finanziari e gli strumenti operativi alla magistratura ed anche alle forze dell'ordine , a quelli, cioè, che la criminalità poi devono combatterla davvero e contrastarla tutti i giorni. ecco allora alcune perle del suo operato di cui è bene che i cittadini italiani prendano coscienza e conoscenza. lei dice che con questo decreto legge vuole dare sicurezza ai cittadini, ma contestualmente ha appena emanato un decreto con cui sono stati previsti, per il prossimo triennio, tagli per oltre 700 milioni di euro dai capitoli del ministero dell'Interno e di oltre un miliardo di euro dal ministero della Difesa , impedendo così l' acquisto di autovetture, carburante, munizioni, divise, insomma ogni strumento utile per garantire la sicurezza dei cittadini. lei dice che vuole utilizzare l' esercito in pattuglie miste con le forze dell'ordine , ma poi con altro decreto dispone una riduzione netta, nel triennio, dell' organico delle forze di polizia : circa 7 mila unità, a cui si aggiungono altre 9 mila unità che mancano per un totale di 15, 16 mila unità e che, unite alle altre forze di polizia , che pure vengono a mancare, assomma a circa 40 mila unità. lei dice che vuole la carcerazione per i clandestini e poi non solo nulla ha disposto per l' edilizia penitenziaria, ma addirittura ha tagliato i fondi attualmente stanziati per la manutenzione delle carceri; a meno che non pensi di mettere i delinquenti a Villa Certosa non sappiamo proprio dove e come questi delinquenti dovrebbero essere messi da parte. peggio ancora ha fatto, signor presidente del Consiglio che non c' è, e sta facendo con l' amministrazione della giustizia . lei dice che vuole una giustizia più efficiente, ma poi si limita solo a caricare i magistrati di altro lavoro, senza assegnare loro le dovute risorse ed i necessari strumenti. anzi, toglie loro anche quel poco che hanno. infatti, per far fronte ai mancati introiti conseguenti all' eliminazione indiscriminata dell' Ici ha tolto, con il recente decreto legge 27 maggio 2008 numero 93, quasi 60 milioni di euro dai fondi già assegnati dal precedente Governo al ministero della Giustizia ed oltre 100 milioni di euro da quelli già assegnati al ministero dell'Interno . e come vuole farla funzionare la giustizia? mi correggo: qualcosa per la giustizia lei ha fatto anche con questo decreto legge , per la giustizia sua, quella cioè che serve a lei e agli amici suoi. infatti, non so se ve ne siete accorti, ma il presidente del Consiglio ha fatto inserire nel pacchetto sicurezza una norma che con la sicurezza non c' azzecca proprio nulla, ma che serve invece molto a lui e al suo complice David Mills, coimputato con lui nel processo di Milano per corruzione in atti giudiziari. mi riferisco alla possibilità, prevista nell' odierno decreto legge , di richiedere il patteggiamento anche per i processi già in dibattimento e dopo che tale procedura era già stata respinta o comunque non richiesta nella fase precedente al dibattimento stesso. la ratio della norma originaria è nota: ridurre di un terzo la pena a coloro che non fanno perdere tempo alla giustizia, patteggiando la pena subito, prima del processo. ma che c' azzecca richiedere un patteggiamento della pena dopo che un processo è già stato fatto? in tal modo non si risparmia tempo e il giudice semplicemente viene messo in condizione di non motivare la colpevolezza o meno dell' imputato che, appunto, chiede il patteggiamento all' ultimo minuto. lei, cioè, si è attaccato a questa norma con questo escamotage inserito nel provvedimento per inserirvi, anche questa volta, il solito emendamento « salva premier » , ma che dico, « salva amici del premier » , perché lei già si è salvato la settimana scorsa. con l' odierno escamotage lei oggi cerca, vuole il patteggiamento di Mills, affinché il processo e nel processo il giudice non motivi sulla sua colpevolezza e affinché non debba motivare neanche sulla colpevolezza del complice, cioè sulla sua colpevolezza, signor presidente del Consiglio . la questione non è di poco conto perché non è soltanto un fatto giudiziario, ma anche un fatto grosso ma grosso grosso, come tutto il nostro paese, di permanenza da parte sua al Governo in caso di condanna di Mills perché comunque ciò comporterebbe una sua condanna politica e morale. non c' è che dire, davvero una bella trovata, signor presidente del Consiglio ! non importa se per ottenere ciò lei sta facendo emanare una norma che di fatto si traduce in un ulteriore indulto, in un ulteriore condono mascherato. per pensare a sé, il presidente del Consiglio addirittura rende impossibile mandare in galera — lo sappiano gli italiani — coloro che in questi anni hanno commesso reati gravissimi per i quali dovrebbero essere condannati addirittura a una pena effettiva fino a sette anni e mezzo. sì, è così: basta fare un po' di calcoli e questa sera li voglio fare, affinché restino nero su bianco! a chi risulta essere condannato fino a sette anni e mezzo di pena effettiva (quindi, anche per rapinatori, ladri, estorsori, spacciatori di droga e stupratori) con il patteggiamento, dovendosi applicare la riduzione di un terzo, la pena scenderebbe a cinque anni. poi, siccome nel frattempo è stato emanato l' indulto, devono essere scontati ulteriori tre anni. ne rimangono due, per i quali è previsto dalla legge l' affidamento ai servizi sociali . ecco: 7 anni e mezzo ridotti a zero per fare in modo che non ci sia una condanna per un testimone imputato di corruzione in atti giudiziari. ancora una volta è stata dimostrata la sua doppia faccia: a parole dice di voler combattere la criminalità, nei fatti non esita ad allargare le maglie della giustizia e mandare per strada fior fior di delinquenti pur di ottenere qualche vantaggio personale. noi dell' Italia dei Valori ribadiamo il nostro dissenso su questo decreto legge non solo perché lei ancora una volta lo ha travisato e raggirato a suo uso e consumo, ma anche per alcune perle d' ingiustizia sociale ivi contenute fra cui soprattutto l' aggravante razziale, quella prevede un aumento di pena nel caso in cui a commettere un delitto sia un extracomunitario. noi riteniamo che i delinquenti siano tutti uguali e che per una giovane violentata o una vecchietta rapinata non faccia alcuna differenza se subisce la violenza o la rapina da un italiano o un extracomunitario: sempre lo stesso dolore e la stessa umiliazione prova e noi vogliamo punire i colpevoli allo stesso modo e non con lo sconto se questo è un ariano italiano. non ha senso poi neppure la norma « bloccaprocessi » nella sua attuale configurazione giacché rappresenta solo un rinvio di un' emergenza che c' è e che lascia i tribunali ingolfati allo stesso modo in cui si trovano oggi. anzi, li ingolfano ancora di più, perché comunque dovranno farsi centinaia di migliaia di notifiche sia agli imputati che alle parti lese, per permettere loro di non usufruire del rinvio e fra un anno saremo sempre allo stesso punto di partenza . ancora più assurda consideriamo la schedatura delle impronte digitali dei bambini extracomunitari. anzi, la consideriamo un vero e proprio comportamento xenofobo, che non fa onore al nostro paese e che ci riporta ai tempi bui dell' olio di ricino , di cui lei ogni giorno di più si pone e propone come degno prosecutore. per tutte queste ragioni, l' Italia dei Valori le nega convintamente, con il cuore e con la mente, niente affatto pacatamente, la fiducia.