Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XVI Legislatura - Assemblea n. 32 - seduta del 10-07-2008
Sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato
2008 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 32
  • Attività legislativa

cari colleghi , penso che chi ci ascolta in questa giornata estiva avrebbe con maggiore entusiasmo gradito che il Parlamento, che rappresenta il paese, i suoi problemi e le sue contraddizioni, si esercitasse oggi sul lodo del quoziente familiare di cui si sono perse le tracce, sul lodo delle tasse che rischiano di non attenuarsi nei prossimi anni ma anzi di lievitare, sul lodo della difesa del potere d'acquisto dei salari e delle pensioni perché gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese, e sul lodo della sicurezza perché ha poco senso interrogarsi su nuove fattispecie giuridiche come il reato di immigrazione clandestina o sulle impronte ai rom se poi drasticamente vengono decurtati i fondi per la polizia, per i carabinieri, e per la Guardia di Finanza . oppure gli italiani, forse, avrebbero gradito che si parlasse di un lodo ormai dimenticato, il lodo Alitalia, di cui si sono perse le tracce, così come della fantomatica cordata. il Governo e la maggioranza hanno scelto un' altra priorità, a costo di lasciare per strada provvedimenti di legge come quelli importanti sulla sicurezza, che sono usciti dalla priorità del calendario pre-estivo della Camera e del Senato. abbiamo preso atto, signor presidente , di questa scelta, di cui la maggioranza si assume interamente la responsabilità. noi — lo voglio dire agli italiani, alla luce del sole — abbiamo operato con la logica della riduzione del danno. la nostra astensione non è solo un contributo alla serenità ma è finalizzata anche a togliere dal « decreto legge sicurezza » il « bloccaprocessi » . per risolvere la questione non si potevano mettere a repentaglio centomila processi a tutela dei cittadini per reati alcuni dei quali infamanti. è uno scambio? è uno scambio? si interroga la stampa, l' opinione pubblica . c' è uno scambio? tutti lo negano, ma io non vedo il motivo di scandalo, perché è più nobile, è meglio lavorare in quest' Aula per evitare di bloccare centomila processi che abbaiare alla luna insultando il Santo Padre , il presidente della Repubblica e metà di noi nelle piazze. ma la questione vera, colleghi, a cui vi vorrei riportare è un' altra. il cosiddetto « lodo Alfano » , signor ministro della Giustizia , il lodo che lei ha fatto, è la soluzione del problema del presidente del Consiglio o è un contributo a restituire serenità ai rapporti tesi tra i diversi poteri dello Stato? non nascondiamoci dietro un dito: abbiamo risolto, con questo lodo, le questioni giudiziarie di Berlusconi, ma oggi, vogliamo parlare del resto? in quest' Assemblea, in questo Parlamento pensiamo che il problema sia risolto perché abbiamo risolto la questione del presidente del Consiglio o pensiamo che sussista una questione? questo scontro infinito tra Berlusconi e giudici è stato un grande alibi per la giustizia militante, ma lo squilibrio tra poteri dello Stato, c' è stato o no? questo è il punto fondamentale che oggi va affrontato, altrimenti perdiamo tempo. ricordo un presidente della Repubblica , Scalfaro, parlare in TV di « tintinnio di manette » e penso all' attuale presidente della Repubblica , un galantuomo, che non merita di essere trattato come una piazza meschina ha fatto nelle ore passate. e non servono le dissociazioni postume. ebbene, quel presidente della Repubblica , il nostro, ha ricordato al Csm e ai magistrati i loro limiti con una lettera: « è intercorsa una stagione in cui il potere giudiziario ha talora invaso l' autonomia politica e viceversa » . il punto è questo: esiste tale questione? cosa pensano coloro che ieri agitavano i Cappi e tiravano le monetine contro i rappresentanti del Parlamento e che, oggi, in un soprassalto di garantismo, invocano l' articolo 68 della Costituzione, l' unico che evidentemente i costituenti si sono sbagliati ad apporre, perché in altre parti la Costituzione è rimasta intonsa? si erano sbagliati, forse, solo su questo punto? e cosa pensa di questo — lo dico all' onorevole Veltroni, che parlerà dopo di me — la sinistra riformista? è un' invenzione di qualcuno di noi o, con l' alibi che è un problema che riguardava Berlusconi e che è stato trattato da questa maggioranza nel modo superficiale con cui è stato trattato, si continua a non affrontare ancora tale questione? in tanti, amici, devono fare autocritica. ma, onestamente, noi non siamo tra questi. gli eredi della tradizione democratico cristiana hanno pagato un prezzo violento, rilevante alla disinvoltura con cui di volta in volta si sono utilizzati i giudici. cambiavano i colori, ma la logica perversa era la stessa: usare a fini di parte la giustizia. rogatorie, falso in bilancio , Cirielli, Cirami, Pecorella, Schifani, Alfano: verrà un giorno in cui quest' Aula affronterà il tema della giustizia, a partire dalle sofferenze e dalle esigenze dei cittadini, e non si inseguiranno solo le vicende giudiziarie di qualcuno, sia esso il capo del governo o noi, membri della casta politica? noi siamo pronti e la nostra astensione è un segnale preciso nella direzione di una maggiore serenità, ma anche un' assunzione di responsabilità, perché questo appuntamento non può essere rinviato oltre. celerità dei processi e giustizia civile, quella di cui non parlano i giornali, ma quella che interessa migliaia di cittadini, certezza della pena, riforma del Csm e della sezione disciplinare (in tutte le categorie del paese almeno una pecora nera c' è: è possibile che l' unica categoria in cui questa pecora nera non si riesce a trovare è quella di cui si occupa giornalmente il Consiglio superiore della magistratura , perché quello è un organo di autotutela e di assoluzione in qualsiasi circostanza e davanti a qualsiasi evento?), più netta distinzione di funzioni tra giudici e pubblici ministeri: ebbene, signor ministro della Giustizia , con molto rispetto le dico che, se non affronteremo questi temi, in un chiaro rapporto di collaborazione tra maggioranza e opposizione — e le forze riformiste veramente non si possono tirare fuori da questa riflessione — questa sarà una vittoria di Pirro , di cui rischiano di pagare le conseguenze coloro che oggi la ottengono. se invece questo è un primo elemento di riflessione comune e di assunzione di responsabilità, nel rispetto della sacrosanta autonomia della magistratura, che nessuno può mettere in discussione, allora questo dibattito non vedrà solo polvere cadere sui banchi del Parlamento, ma forse un diradare di nebbia, necessario dopo quindici anni di veleni, in uno scontro continuo e demenziale tra politica e giustizia.