Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XVI Legislatura - Assemblea n. 231 - seduta del 13-10-2009
Modifiche agli articoli della Costituzione, in materia di soppressione delle province
2009 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 231
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , molto rapidamente, perché cinque minuti non consentono di fare grandi discorsi: oggi abbiamo otto livelli di amministrazione tra il cittadino e lo Stato, con le circoscrizioni, i comuni, i consorzi, le comunità montane, le città metropolitane, le province, le regioni e quant' altro; 107 province e, se fossero approvate tutte le proposte giacenti in Parlamento, avremmo 134 province. costano 16 miliardi all' anno, il personale politico 115 milioni all' anno. noi vorremmo un riordino delle autonomie, e mi fa piacere che oggi tutti ci rinviino al riordino delle autonomie: guardate caso, quando abbiamo chiesto di procedere prima al riordino delle autonomie e poi coi progetti di federalismo, ci è stato detto che non era importante e che il codice delle autonomie sarebbe seguito. ebbene, oggi siamo noi su quella lunghezza d' onda — poiché riteniamo questo un espediente piccolo per evitare di assumersi la responsabilità di procedere all' adempimento di promesse elettorali come quella dell' abolizione delle province — e diciamo: siamo disponibili dopo, intanto oggi procediamo, perché il codice e la Carta delle autonomie non parlano delle province. intanto adempiamo una volta tanto gli impegni che sono stati assunti con gli elettori. ho avuto la fortuna — insieme al presidente Berlusconi e all' onorevole Veltroni — di essere tra coloro che hanno fatto la campagna elettorale come candidato premier: tutti noi in tutti i dibattiti abbiamo espresso l' impegno comune all' abolizione delle province. oggi, a distanza di un anno, la maggioranza si è dimenticata di questo impegno e l' opposizione del PD pure, perché mi sembra che proceda ad un voto per il mantenimento delle province. poiché però non c' è la capacità politica e anche la dignità di assumersi le proprie responsabilità, sia PdL sia PD vorrebbero oggi il sotterfugio di un voto sostanzialmente di rinvio. noi, come per l' omofobia, così per le province, ci assumiamo le nostre responsabilità. è una scelta giusta? è una scelta sbagliata? onorevoli colleghi , vi vorrei dire una cosa: è addirittura secondario se sia una scelta giusta o sbagliata, perché qui vi è una scelta prioritaria rispetto alla discussione se sia giusto o sbagliato: questo è un adempimento di un impegno preso davanti al corpo elettorale ! si doveva pensare prima se era giusto o sbagliato, quando si è andati in televisione a dire che bisognava procedere all' abolizione delle province! onorevoli colleghi , mi auguro che i tanti che hanno espresso un giudizio positivo su questa idea, a partire dall' onorevole Versace e da onorevoli che sono liberi pensatori in quest' Aula, vogliano associarsi al nostro voto. il nostro è un voto per riordinare in Italia le autonomie locali, che si stanno moltiplicando a scapito di un corretto rapporto tra i cittadini e la politica. è un voto per dare chiaramente un segnale. consentitemi di dire che nel comitato ristretto si era deciso di svolgere un lavoro — l' onorevole Tassone l' aveva detto ieri in Aula — ma poi il comitato ristretto ha fatto perdere le proprie tracce, perché non si è più lavorato. noi non siamo dei demagoghi, infatti abbiamo proposto di studiare la trasformazione della provincia in un ente di secondo livello, pertanto non vi è demagogia. vi è semplicemente la volontà, purtroppo maggioritaria in questo Parlamento, di lasciare così inalterate le cose e non procedere ad una riforma indispensabile. ci dispiace perché è un' occasione persa, ma l' Unione di Centro è intenzionata a mantenere gli impegni che ha preso davanti agli elettori.