Antonio DI PIETRO - Deputato Opposizione
XVI Legislatura - Assemblea n. 231 - seduta del 13-10-2009
2009 - Governo I Amato - Legislatura n. 11 - Seduta n. 16
  • Attività legislativa

signor presidente , noi dell' Italia dei Valori insistiamo affinché il Parlamento si assuma la propria responsabilità in ordine ad un quesito che ormai da decenni ci poniamo come argomento di discussione, ma che mai viene affrontato in Parlamento, dicendo sempre che ne discuteremo più avanti in modo compiuto: a forza di rinviare in modo compiuto resterà una « grande incompiutezza » . stiamo parlando dell' abolizione delle province perché, non da oggi ma sin dal tempo della Costituzione, lo si è ritenuto un ente dispendioso, un inutile carrozzone, una burocrazia che raddoppia i tempi, le spese, le procedure. la soppressione delle province è un provvedimento che noi dell' Italia dei Valori riteniamo doveroso prendere al più presto, perché consente la realizzazione di un assetto politico-istituzionale più lineare, più funzionale. infatti permetterebbe un enorme risparmio per le casse dello Stato e, al riguardo, mi preme segnalare che stiamo parlando di ben 13-15 miliardi di euro l' anno, l' importo di una legge finanziaria in un anno. stiamo parlando di 2900 consiglieri e di 900 assessori; stiamo parlando di 50 presidenti e vicepresidenti di provincia; stiamo parlando di oltre 100 presidenti di Giunta; stiamo parlando di miliardi di euro per spesa corrente che potrebbero essere risparmiati proprio in quella logica di lotta agli sprechi, alle spese pubbliche pazze e ai doppioni che tutte le forze politiche ripetono di voler abolire durante le elezioni, ma il giorno dopo tendono a mantenere perché sono fonte per sistemare questo o quel notabile politico del territorio. per questo motivo noi dell' Italia dei Valori vogliamo passare dalle parole ai fatti e vedere sino a che punto in quest' Aula esiste una volontà politica che corrisponde alle dichiarazioni elettorali. siamo stufi di sentirci dire di rinviare ad un momento più importante e ad una valutazione più compiuta. da ultimo faccio presente che il Governo, affermando di voler rinviare la nostra proposta a quando discuterà della Carta delle autonomie locali, non ha detto che questa sarà una legge ordinaria , mentre ciò che noi proponiamo è una legge che funge da presupposto per fare in modo che le leggi ordinarie possano riguardare la strutturazione delle province. si tratta cioè di una legge costituzionale (di questo stiamo parlando), che pone come punto di riferimento le modifiche all' articolo 114, 117, e 119 della Costituzione nella parte in cui parlano dell' esistenza delle province come strutture ordinamentali dello Stato. dunque la legge che noi proponiamo è una legge che serve come presupposto per fare proprio quelle riforme che voi dite di voler fare ma che non approvate, rinviandole ad una discussione cosiddetta compiuta che da cinquant' anni a questa parte dite ma non fate. la verità è una e una sola: in realtà mentite al vostro elettorato quando gli dite che bisogna fare questo. al riguardo mi permetto di ricordare che non io, ma il presidente del Consiglio Berlusconi, durante la campagna elettorale , ha detto testualmente: delle province non parlo, perché tanto vanno abolite. questa è stata la campagna elettorale del centrodestra: abolire le province. gli ha risposto l' allora segretario del Partito Democratico il 22 marzo 2008, dicendo: la riduzione della spesa pubblica è necessaria e per me significa due cose concrete: riduzione dei costi della politica e abolizione delle province. quindi, piaccia o non piaccia, entrambi i maggiori partiti presenti in questo Parlamento hanno promesso ai loro elettori che avrebbero messo al primo posto l' abolizione delle province. se ci vuole un provvedimento ordinario per abolire le province ci sia, ma prima del provvedimento ordinario ci vuole un provvedimento di revisione costituzionale, cioè la Costituzione deve prevedere l' abolizione delle province. la nostra proposta è proprio questa, e la ragione per cui vogliamo che oggi qui una decisione venga presa è perché oggi vogliamo sapere se in questo Parlamento vi sono partiti che prendono in giro i loro elettori o se vi sono partiti che mantengono le promesse elettorali. questa è una decisione caotica e irragionevole, non la nostra; creare caos rispetto alla verità dei fatti. la nostra è una proposta-verità, una proposta che mette in condizione il paese di sapere da che parte sta il Parlamento: se vuole ridurre le spese e gli sprechi o se vuole mantenere congreghe e prebende di propri notabili.