Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XVI Legislatura - Assemblea n. 177 - seduta del 14-05-2009
Disposizioni in materia di sicurezza pubblica
2009 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 177
  • Attività legislativa

signor presidente , ha poco senso che noi ricordiamo oggi che questa è la quattordicesima posizione della questione di fiducia qui alla Camera dei Deputati e, naturalmente, vorrei ricordarlo solo per i telespettatori, sia chiaro a tutti che la fiducia non viene posta perché il Parlamento perde tempo, perché siamo degli scansafatiche, ma viene posta perché vi sono divisioni insanabili nella maggioranza evidenziate nel voto segreto della scorsa settimana. c' è un esproprio del Parlamento che in realtà si combina perfettamente con l' idea di evitare i contrasti insanabili che su questo tema sono esplosi. il provvedimento è molta propaganda, poca sostanza. non è un caso che alcune cose siano sparite, grazie anche alla battaglia dell' opposizione — penso ai professori-spia, ai medici-spia — mentre ne rimangono altre, su cui noi abbiamo grandissime perplessità. penso alla stessa istituzione del reato di immigrazione clandestina , che è un reato che finirà paradossalmente per rendere ancora più complicata la pratica dei respingimenti, perché la sanzione amministrativa è sicuramente più efficace e celere. le ronde sono un' altra questione che noi non possiamo accettare e che, ben lungi dal dimostrare la faccia feroce dello Stato, dimostrano l' abdicazione dello Stato. è uno Stato che sembra fare ai cittadini un discorso di questo tipo: non riusciamo a difendervi con le armi della legalità, dei carabinieri, dei poliziotti, pertanto difendetevi da soli e cercate di fare meno danni possibili, noi vi disciplineremo un pochino queste ronde. le ronde non sono una soluzione, sono uno stato d'animo che viene regolamentato, ma il contrasto con la criminalità, che è una cosa sacrosanta, non può avvenire sulla base della retorica, della propaganda e delle strumentalizzazioni: il contrasto alla criminalità va condotto con le armi della legalità e con gli strumenti della democrazia. concordo con chi ha ricordato che i sindacati di polizia non sono mai stati così d' accordo come in questo periodo nel denunciare i tagli che sono stati fatti alle risorse destinate alle forze di polizia e ai carabinieri. non c' è mai stata una funzione unificante come quella che ha svolto questo Governo nel mettere d' accordo sindacati di destra e di sinistra, tutti riuniti nella contestazione per i tagli brutali applicati sulle forze dell'ordine . noi pensiamo che si difendano i cittadini e che si possa contrastare efficacemente la criminalità soprattutto concedendo più risorse al comparto della sicurezza e della difesa. tra l' altro, invito i ministri competenti a parlare con il collega Brunetta, perché, ancora una volta, c' è una valutazione del ministro per la Pubblica Amministrazione su questo comparto che esclude quella specificità che dovrebbe essere un elemento acquisito. in realtà, però, signor presidente , mi sembra che qui ci sia una questione di fondo. c' è un balletto cinico e spregiudicato su un tema che è estremamente delicato; c' è un errore di fondo; si eccitano gli animi e si esasperano le paure; buonisti e cattivisti si rincorrono in un balletto cinico e spregiudicato. lo Stato deve governare, lo Stato non può eccitare gli animi, lo Stato non può dimenticare che il suo compito è quello di infondere sicurezza ai cittadini, non impegnarsi in una sorta di eccitazione permanente degli animi e, magari, di giustificazione indiretta di quegli istinti xenofobi che, a volte, possono anche essere figli dell' esasperazione e dell' insicurezza dei nostri cittadini. ricordo le lacrime — sicuramente sincere — del presidente Berlusconi in occasione della visita ai centri di raccolta pugliesi, dieci anni fa. allora invocava l' umanità dello Stato, prima ancora di ogni repressione. oggi il rischio è che il presidente del Consiglio rincorra la Lega e Calderoli, che non a caso gli offre una tessera ad honorem . credo che lo Stato non debba essere né cattivo, né buono: lo Stato deve solo essere giusto, deve essere comprensivo verso chi viene in Italia e assiste i nostri malati, i nostri figli, i nostri anziani e apre le nostre fabbriche. lo Stato deve, invece, essere inflessibile verso i racket della prostituzione, della droga e della criminalità. ma allora mi pongo una domanda, e la vorrei porre anche a chi ci ascolta: è scomparso da questo provvedimento il tema dei medici-spia, ma se ci fossero stati i medici-spia, cosa avrebbe prodotto l' impossibilità per il clandestino di andare a farsi curare da un medico che lo avrebbe denunciato? l' effetto pratico sarebbe stato di due possibili tipi. il primo, che l' eventuale extracomunitario clandestino che ha contratto una malattia, a rischio dell' incolumità degli italiani, non sarebbe andato a farsi curare, e questo certamente sarebbe stato grave per tutta la comunità nazionale. ma la seconda e più facile conseguenza sarebbe stata di segno diverso, cioè in ogni grande città, come Milano, Torino, Genova e Roma, sarebbero sorti, accanto ai racket della prostituzione, della droga e della criminalità, i racket della sanità in nero, e si sarebbe ricorso al medico, ma a un medico in nero, e l' illegalità avrebbe prosperato non solo sulla prostituzione, sulla droga, sulla criminalità comune o sulle rapine in villa, ma avrebbe prosperato anche sulla sanità illegale. ecco perché, per fortuna, questa norma è stata cassata, ma il mio ragionamento è finalizzato a dire che con la demagogia non si va da nessuna parte e a volte, quando si fa la faccia feroce , il risultato è poi esattamente l' inverso di quello che ci si è proposti. abbiamo dunque due grandi categorie: quella degli extracomunitari onesti, che fanno il proprio lavoro, cui dobbiamo anche un ringraziamento come Parlamento perché, se non ci fossero, probabilmente parte dell' Italia si fermerebbe; abbiamo poi i delinquenti, il racket della prostituzione e della droga. c' è però una terza categoria, onorevoli colleghi , una terza categoria sulla quale, in questo Parlamento, se vogliamo vedere oltre il nostro naso, non possiamo stendere un velo di silenzio. è la zona grigia e nebulosa di coloro che sono illegali ma non potenzialmente disonesti. sono illegali perché spinti dalla disperazione ma vorrebbero integrarsi, sono illegali ma non vogliono scivolare nel racket della prostituzione, della droga e della criminalità. non dobbiamo dimenticare, allora, la politica inclusiva. se facciamo solo una politica repressiva e dimentichiamo la necessità includente delle persone oneste, che magari sono spinte in uno stato di esasperazione dalle difficoltà mondiali che esistono, commettiamo un gravissimo errore. signor presidente del Consiglio , a parte le nostre polemiche e la campagna elettorale , non dubito che lei fosse sincero quando è andato a vedere quello che era successo a seguito dell' affondamento di quella barca. ero sincero come lei quando vidi una famiglia eritrea composta da un papà, una mamma e un bambino e da altri quattro bambini che erano stati buttati dagli scafisti a mare durante il tragitto dalla Libia all' Italia. lo vidi a Lampedusa quando ero presidente della Camera . questa gente è illegale, quella gente era illegale, veniva spinta dalla disperazione, ma noi, che abbiamo ormai un' Europa con il 10 per cento di cittadini extracomunitari, noi che abbiamo aree del paese che si fermerebbero se non ci fossero gli extracomunitari, possiamo far finta di non vedere questo dramma, di non sapere che ci sono un milione di cittadini spinti dalla disperazione sulle coste dei paesi rivieraschi che aspettano solo un carico? non è vero che sono la teppa della criminalità raccolta lì che ci viene mandata apposta. ci sono dei disperati, e poi ci sono dei criminali, come sempre capita. la nostra grande civiltà ci deve portare a distinguere, perché non possiamo metterci al livello di chi affronta una materia così complessa e drammatica per il mondo intero, come se potessimo distinguere tra i buoni e i cattivi solo in base ad un' esigenza preelettorale o a una strumentalizzazione politica. concludo dicendo una sola cosa. su un punto siamo d' accordo tutti: l' Europa non ci può lasciare soli. signor presidente del Consiglio , lei che spesso vanta il peso di questo Governo nella politica europea , lei deve, su questo punto, chiamare a reddere rationem l' Europa. se andiamo a votare per le elezioni europee , dobbiamo ricordarci che sull' immigrazione illegale, così come sull' energia, l' Europa non può procedere in ordine sparso, perché è profondamente ingiusto che Malta, Cipro, Italia e Spagna siano lasciate ad amministrare un problema che è europeo come se fosse solo un problema loro. su questo tema la vertenza deve essere nazionale. spero solo che, concluso questo dibattito, non si continui a parlare di problemi così terribilmente seri con l' esigenza e le teste rivolte alla campagna elettorale , perché con la propaganda un paese non va avanti, una società non riafferma il principio di legalità ma va verso un futuro molto buio.