Gianfranco FINI - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 76 - seduta del 19-11-2006
Semplificazione normativa
2006 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 121
  • Attività legislativa

grazie, signor presidente . nemmeno io, al pari dell' onorevole Maroni e dell' onorevole Casini, so cosa abbia il presidente del Consiglio di più importante, rispetto al doveroso — per me e credo per tutti quanti noi — impegno di ascoltare le dichiarazioni di voto , in occasione dell' approvazione del disegno di legge finanziaria. la sua assenza è, comunque, anch' essa una dimostrazione dell' arroganza con cui guida l' Italia. mi auguro che impieghi queste ore per rendersi conto di ciò che effettivamente la gente pensa di lui e che — questo è il mio auspicio — stia trascorrendo queste ore, magari in incognito, in un bar o in un autobus, o, forse, tra qualche ora, se ne vada allo stadio, per sentire che gli italiani hanno ben chiaro che non siamo in presenza , come incautamente ha detto il presidente del Consiglio qualche giorno fa, di un impazzimento. gli italiani sono profondamente delusi dalla finanziaria del Governo e, in molti casi, spaventati. essi sono in una condizione, onorevole Giordano, in cui è abbastanza inutile fare appello a presunte, quanto inesistenti, campagne denigratorie delle destre. è che gli italiani leggono i giornali e sanno perfettamente che una legge finanziaria quale quella che è stata presentata da questo Governo rappresenta e, ancor di più, rappresenterà, un ulteriore ed inutile sacrificio per chi lavora. gli italiani sono spaventati ed hanno ragione di esserlo, perché sono in presenza di una legge finanziaria che definire pessima equivale ad usare un' espressione perlomeno diplomatica, ed è pessima non soltanto per le modalità con cui è stata scritta, presentata e gestita dal Parlamento. credo che chi è in quest' Aula ormai da qualche tempo, non abbia, nella sua memoria, il ricordo di un disegno di legge finanziaria così pasticciato, con un Governo che è apparso, in molte occasioni, in stato confusionale; si è trattato di un disegno di legge finanziaria che presentava provvedimenti prima preannunciati, poi smentiti, poi corretti e poi, in alcuni casi, ritirati. un disegno di legge finanziaria scritto certamente a più mani. uso un' espressione felice coniata dal ministro degli Affari esteri , l' onorevole D'Alema , che in più di una occasione ha detto: sembra un suk arabo, in cui ognuno chiede e magari ottiene qualcosa, senza però che vi sia alcun tipo di regia e alcun tipo di coordinamento. ecco perché, onorevole presidente del Consiglio — finalmente giunto tra noi — gli italiani sono spaventati, perché si tratta di una legge finanziaria che, anche nei provvedimenti che sono stati migliorati dopo le pressioni dell' opposizione e dopo una serie infinita di proteste, di agitazioni, di comunicati, è stata modificata secondo una logica che è più quella della riduzione del danno che quella dell' effettivo miglioramento delle condizioni di vita dell' Italia. a seguito di tante proteste, provvedimenti che magari recavano un inasprimento fiscale di 100 sono stati cambiati con altri che lo riducono ad 80, ma non vi siete mossi per cambiare in meglio la realtà. vi siete mossi dopo le proteste del paese e dopo l' azione svolta dall' opposizione per ridurre il danno che avete arrecato all' Italia. credo che mai come in questo lasso di tempo si sia visto quanto sono forti nel paese reale la protesta, l' indignazione, la polemica. certamente, si tratta, dunque, di una pessima legge finanziaria nel metodo con cui è stata gestita ed anche nei contenuti, e cercherò di dimostrarlo rapidamente. non abbiamo compreso, innanzitutto, la ragione per la quale avete smentito voi stessi. per carità, è abbastanza usuale che il Governo smentisca se stesso , a tal punto che ogni giorno un ministro polemizza con un altro e a tal punto che in piazza sono andati anche coloro che manifestavano contro il Governo di cui facevano parte. non abbiamo compreso, ad esempio, perché abbiate smentito voi stessi dopo aver predisposto un Dpef che prevedeva un' entità della manovra finanziaria assai inferiore a quella complessiva di 35 miliardi che è stata in realtà raggiunta. è notorio, e non lo dice l' opposizione ma lo dicono tanti economisti, che bastava una manovra di 15-17 miliardi per rispettare gli impegni europei; e questo era scritto nel Dpef che, lo ricorderanno i parlamentari e gli italiani più attenti, fu guardato dal centrodestra con attenzione perché si trattava di un documento intellettualmente onesto. sapevamo che avremmo dovuto dar battaglia sui contenuti del Dpef, ma la cornice era chiara. dopodiché, quella cornice è stata archiviata e la legge finanziaria è diventata di 35 miliardi. si tratta di una finanziaria che, come è stato detto in tutte le sedi internazionali, è costituita per due terzi di nuove entrate, cioè di più tasse, e soltanto per un terzo di riduzioni della spesa. è semplicemente patetico — chiedo scusa per l' aggettivo, ma non me ne viene alla mente un altro — dire, come si continua a dire anche qui, che questo impressionante sforzo che viene chiesto agli italiani sarebbe la conseguenza del lascito del Governo Berlusconi. non è così, e ancora una volta basta leggere il Dpef per rendersi conto che le bugie — lo dico soprattutto a qualche ministro che, giustamente, tiene oggi la testa china e non guarda in faccia chi dice la verità — hanno le gambe corte e hanno il suo volto, onorevole Prodi, perché nel Dpef è scritto che i conti pubblici erano sostanzialmente sotto controllo, che il gettito che entrava nella casse dello Stato tendeva ad aumentare e, soprattutto, che vi era un indice di ripresa economica evidente e certificato da tutte le statistiche e da tutti i dati internazionali. la responsabilità di una manovra da 35 miliardi di euro, impressionante nella quantità — perché così è stata giudicata anche in sede europea — ma estremamente povera e pericolosa nella qualità, è tutta e solo sulle spalle del Governo. si tratta di una manovra che, come è ampiamente previsto, finirà per rallentare la crescita. la Banca d'Italia , l' altro giorno, nello stesso momento in cui ha esaminato analiticamente la legge finanziaria , ha colto uno dei punti: quando si chiede al paese quello che ingiustamente viene chiesto, si condanna il paese a crescere meno rispetto a quello che potrebbe. anche da questo punto di vista , non soltanto vanificate gli sforzi che chiedete, ma vi assumete la responsabilità di condurre in modo pasticciato un paese verso una crescita inferiore rispetto a quella che è nella potenzialità della nostra imprenditoria. è una legge finanziaria che non soltanto fa crescere meno l' Italia, ma che non ridistribuisce in alcun modo la ricchezza prodotta. era questa la carta vincente, almeno in termini propagandistici, che soprattutto la sinistra presentava agli italiani: toglieremo a chi ha per dare a chi ha di meno. purtroppo, non si è trattato di una finanziaria di questo genere, perché l' unica redistribuzione della ricchezza che avete congegnato consiste nel togliere i denari dalle tasche dei cittadini e dalle imprese per trasferirli nelle casse dello Stato. da questo punto di vista avete ridistribuito la ricchezza, l' avete tolta a chi la produce e l' avete incamerata nelle casse dello Stato, per avere in qualche modo la riserva finanziaria per delle politiche che in molti casi sono tutt' altro che sociali. coloro che dai banchi di sinistra si affannano — e in alcuni casi l' affanno è evidente, perché, dopo aver detto tante cose quando erano all' opposizione, oggi la realtà è molto diversa rispetto agli impegni presi — per dimostrare che chi ha un reddito medio o medio basso starà meglio dopo la legge finanziaria dovrebbero soltanto riflettere sul fatto che, al di là di qualche decina di euro di minori tasse per i redditi che vanno dai 15 mila ai 38 mila euro, accanto a questo piccolo vantaggio che il Governo concede con una mano, il lavoratore dipendente , l' operaio e l' impiegato, tra qualche mese, faranno i conti con quello che lo stesso Governo con l' altra mano gli toglie. onorevole Giordano, lo dico a lei che sostiene di difendere i lavoratori: un lavoratore non ha l' anello al naso! infatti, se un lavoratore trova 30 euro in meno di tasse da pagare, ma deve pagare di più i bolli dell' automobile, deve pagare un' Ici maggiorata, deve sostenere l' aumento dei biglietti dell' autobus e della retta dell' asilo in cui manda il bambino, o deve pagare di più il ticket sulla sanità — che lei dice di contestare ma approva qui in Parlamento (la richiamo ad un elementare dovere di coerenza: se è contrario a quel ticket abbia il coraggio, almeno al Senato, di non votarlo, evitando di subordinare il suo ruolo di maggioranza alla giustizia sociale ) — , se appena lei, onorevole Giordano, sa far di conto, capisce che egli non trae alcun vantaggio. ecco perché siamo motivatamente contrari a questa legge finanziaria . ecco perché siamo sicuri che la manifestazione del 2 dicembre a Roma sarà qualcosa di importante in termini politici, in quanto chiamerà a raccolta non soltanto gli elettori del centrodestra, ma anche tanti elettori del centrosinistra delusi. ecco perché anche noi chiediamo al Governo di ascoltare non soltanto quel che si dice qui, ma anche quel che si dice nelle piazze, in quelle civili e democratiche. chiediamo al Governo di ascoltare anche quel che di infame viene detto in altre occasioni; ed io ringrazio, anche se non ho titolo alcuno per farlo, tutti i colleghi che hanno iniziato il loro intervento manifestando solidarietà ai familiari dei nostri caduti e condanna per quel che è stato detto ieri. non ringrazio chi, onorevole Diliberto, avendo la possibilità di farlo, non ha speso una parola nella sua dichiarazione di voto per vergognarsi della sua presenza, ieri, in quel corteo!