Rosy BINDI - Ministro delle Politiche per la Famiglia Maggioranza
XV Legislatura - Assemblea n. 52 - seduta del 12-10-2006
Questioni concernenti le procedure di adozione di bambini provenienti dalla Bielorussia
2006 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 52
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , onorevoli colleghi , ringrazio l' onorevole Sanna, l' onorevole Barbieri e i firmatari delle rispettive interpellanze urgenti. credo anch' io che i problemi che sono stati esposti questa mattina siano di notevole importanza, anche perché, come è stato sottolineato, investono per ciascuno di noi, per molte famiglie e per molti bambini gli aspetti più profondi della nostra esistenza. vorrei subito fare una precisazione che è doverosa nei confronti dell' onorevole Barbieri e non solo. egli ha voluto evidenziare il mio silenzio e, forse, anche quella che secondo lui è stata una mia inerzia nella difficile vicenda che ha interessato la piccola Maria. credo che su questa vicenda siano state dette, e continuano ad esserlo, molte parole opportune e giuste ma, forse, come anche l' onorevole Sanna ha avuto modo di sottolineare, è stato fatto anche un uso improprio dei sentimenti e degli aspetti molto delicati in essa coinvolti. quanto a me, ho preferito, doverosamente, attenermi alle mie responsabilità. sono, infatti, un ministro per le Politiche per la famiglia al quale è stata attribuita, dal presidente del Consiglio dei ministri , la delega in materia di adozioni internazionali ma non la delega relativa al comitato dei minori e ai soggiorni di risanamento, che sono di competenza del ministro della solidarietà sociale. come tutti sanno, la vicenda che ha interessato la piccola Maria è strettamente collegata alla sua permanenza in Italia per un soggiorno di risanamento. successivamente, si è trasferita nelle sedi giudiziarie, rispetto alle quali la competenza è, chiaramente, del ministero della Giustizia . ho seguito questi fatti, e, soprattutto, le conseguenze che si sono determinate e che, a tutt' oggi, secondo me, si stanno determinando, in relazione alla mia responsabilità in materia di adozioni. non mi sono sottratta ad esercitare la mia responsabilità quale membro del Governo, inteso nella sua collegialità, ma ho ritenuto giusto che fossero i dicasteri e i ministri direttamente responsabili a curare direttamente questo caso. a riprova di questo, vorrei dire a questa Camera che, per il pomeriggio di oggi, era stata a mio avviso non correttamente prevista la mia presenza presso il Senato per rispondere ad una interrogazione a risposta immediata relativa alla vicenda della bambina bielorussa. ho fatto presente alla Presidenza del Senato che altro ministro avrebbe dovuto rispondere su questa materia. chi mi conosce sa che non mi sottraggo alle mie responsabilità ma neppure mi piace invadere le competenze altrui. tra l' altro, questa è una materia nella quale, dato il tasso di emotività che la caratterizza, credo che occorrano da parte di tutti una grande misura e una grande attenzione soprattutto nei confronti della bambina, oltreché nei confronti della coppia che, naturalmente, ha tutta la nostra comprensione e tutto il nostro rispetto. detto questo, ritengo che il caso abbia portato alla nostra attenzione in maniera più evidente i temi delle adozioni internazionali e dei rapporti con la Bielorussia, in particolare. se posso dirlo, data la mia responsabilità, di questo dobbiamo approfittare, in maniera corretta, sia per quanto riguarda le responsabilità che devono essere esercitate dal governo italiano , sia per quanto riguarda il comportamento della Bielorussia. parto da una considerazione molto semplice. credo che, dopo Chernobyl (fatto che, concordo con l' onorevole Sanna, non va mai rimosso dalla nostra coscienza di italiani ed europei, oltre che di cittadini del mondo), con la Bielorussia, in virtù dei viaggi di risanamento dei bambini, si sia realizzata la più grande opera di cooperazione internazionale che il nostro paese abbia mai messo in piedi. io continuo a chiamarla così anche perché il suo valore più grande sta nel fatto che le risorse per questa grande opera di cooperazione non sono risorse pubbliche, ma sono in larga parte risorse delle famiglie. è una grande opera di sussidiarietà nei confronti della quale le istituzioni hanno avuto e hanno il dovere di fornire il sostegno dovuto e necessario, consapevoli però che questa grande opera di cooperazione è stata svolta dalla società italiana e grazie alla sua generosità. sappiamo tutti che quando sono in gioco 400 mila bambini (tanti sono i bambini che hanno usufruito in questi anni dei soggiorni di salute, e altrettante sono le famiglie che li hanno ospitati), quando ci si trova di fronte ad un' opera grandiosa come questa, si possono verificare anche situazioni, si possono insinuare anche comportamenti non corretti; sappiamo che ci può essere chi ama approfittarne, che ci possono essere stati casi difficili. noi siamo consapevoli che la nostra vicenda umana è segnata da un limite, che attraversa tutto ciò che abbiamo, anche le cose più belle che siamo capaci di mettere in piedi. ritengo tuttavia che in questo momento, in cui la vicenda della bambina è sotto i riflettori, sia assolutamente ingiusto che questa grande opera di cooperazione e di generosità, di amore, chiamiamolo pure così, venga tacciata di essere un grande business, o comunque un malaffare. lo ritengo ingiusto nei confronti di tutte quelle famiglie che si sono anche sacrificate personalmente e che hanno comunque messo in gioco le cose più importanti della vita, cioè i loro sentimenti. è anche ingiusto nei confronti di questi bambini che sono, potrei dire, i primi ambasciatori d' Italia in Bielorussia, da adesso fino al futuro. questa deve essere la premessa di tutte le nostre riflessioni. l' altra premessa che voglio fare è che, sicuramente, tra questa grande opera di cooperazione, di generosità, di solidarietà e le adozioni internazionali, si è inevitabilmente stabilito un rapporto. è bene che si sappia però, non solo che c' è differenza tra accoglienza, soggiorni, affido internazionale (sul quale ritornerò tra un momento) e adozione internazionale, ma anche che la percentuale dei bambini bielorussi adottati in questi anni (certamente, in relazione alla conoscenza che si è sviluppata durante i soggiorni) è minima, una percentuale davvero irrisoria rispetto a quest' opera di generosità assolutamente gratuita anche da questo punto di vista ! per cui, se si vuole insinuare che c' è un tentativo di strumentalizzare i soggiorni al fine di stabilire un percorso privilegiato per le adozioni, anche questo argomento credo debba essere assolutamente respinto al mittente: siamo qui a riflettere insieme perché tutt' altro che di privilegio si tratta per le coppie adottanti. la terza premessa che vorrei fare, è la seguente: noi abbiamo una buona legislazione in materia di adozioni internazionali e una buona pratica per quanto riguarda i soggiorni, credo però che non possiamo non sottolineare una carenza nel nostro ordinamento per quanto riguarda la figura dell' affido internazionale. ritengo che si debba provvedere e che il Governo debba prendere una iniziativa, naturalmente nella collegialità che le competenze ministeriali richiedono e impongono. allo stesso modo, credo sia arrivato il momento di verificare, dopo alcuni anni di sperimentazione, se la legge sulle adozioni internazionali abbia bisogno di alcuni interventi, di alcuni ritocchi. un intervento che semplifica le procedure lo abbiamo già introdotto nel decreto sulle semplificazioni. credo anche che debba essere fatto un investimento sulla commissione per le adozioni internazionali, che si trova sicuramente caricata di non poche responsabilità. la quarta premessa è che abbiamo rapporti con Stati sovrani che si muovono nel rispetto della convenzione dell' Aja, ma abbiamo anche rapporti con Stati sovrani con i quali non sempre le relazioni politiche bilaterali sono altrettanto soddisfacenti. in particolare, per quanto riguarda la Bielorussia, il problema delle relazioni internazionali si colloca all' interno di un quadro di relazioni politiche bilaterali — ma non solo — molto complicate e molto difficili. a questa premessa ne collego una di carattere ancora più generale. il tema delle adozioni internazionali è a mio avviso un tema di politica estera . ho voluto partecipare alla missione del governo italiano in Cina, ed in tale circostanza siglare l' accordo con quel paese sulle adozioni internazionali — che stagnava da circa nove anni — , perché, o le adozioni internazionali rientrano a pieno titolo nei rapporti bilaterali, come vi entrano il commercio con l' estero, la ricerca e l' innovazione tecnologica , o altrimenti saranno sempre la cenerentola di questi rapporti. a mio avviso, invece, esse rappresentano l' aspetto più importante, perché abbiamo a che fare con il fattore umano. è evidente che la vicenda delle adozioni dei bambini della Bielorussia si colloca in questo quadro di carattere generale . i dati li avete offerti voi, non sto qui a ripeterli. siamo di fronte ad uno Stato che ha preso delle decisioni incomprensibili, soprattutto nei confronti del nostro paese, in materia di adozioni internazionali. a fronte di un' opera così straordinaria di solidarietà, non si giustifica, dal 2004 ad oggi, il comportamento di quel paese, che tiene bloccate 151 pratiche di adozioni — una più, una meno — , per le quali sicuramente l' iter è già tutto concluso secondo gli accordi che ci sono tra i nostri due paesi. inoltre, la Bielorussia si rifiuta di ricevere 450-500 domande di adozioni internazionali, che, per quanto riguarda il nostro paese, al di là di una ultima verifica da parte della commissione per le adozioni internazionali, presentano tutte le caratteristiche di ricevibilità. non vogliamo sindacare le loro scelte e le modificazioni intervenute nelle leggi di quel paese. lo hanno fatto altri paesi: come sapete, abbiamo problemi con la Bulgaria, così come con la Romania. il motivo per il quale credo che dobbiamo allargare gli orizzonti a tutto il resto del mondo è anche che le relazioni, con i paesi dell'est europeo così buone fino a qualche anno fa, oggi non sono più tali. non possiamo sindacare la scelta di uno Stato sovrano che decide di considerare l' adozione internazionale un' eccezione e che intende tenere i bambini nel proprio paese per facilitare le adozioni nazionali. si tratta di scelte che dal punto di vista umanitario potremmo anche sindacare, ma non certo dal punto di vista della sovranità e delle facoltà di quel paese. detto questo, però, è chiaro che i patti si rispettano. dunque, le 650 domande di adozione — le 150, più le 500 — fanno parte dei patti precedenti. in questi mesi in cui — come potete immaginare — ho avuto modo di incontrare più volte l' ambasciatore della Bielorussia presso il nostro paese, ho fatto continuamente presente alcuni aspetti. in primo luogo, non tollereremo che entro il 1° dicembre non ci vengano date risposte sulle 150 adozioni. ho anche aggiunto che il ministro dell' Istruzione bielorusso non può pensare di cavarsela dicendo che le ha esaminate e le ha respinte, perché abbiamo già chiesto di poter riesaminare le 17 recentemente respinte, perché prive di motivazione. siamo consapevoli che apparentemente hanno il coltello dalla parte del manico, non lo nascondo. però, è stato fatto presente che le armi non si usano quando si ha a che fare con questioni così delicate. deve esserci altrettanto impegno per prendere in esame seriamente, da parte nostra e da parte loro, le altre 500 domande, che comunque fanno parte del pregresso nei confronti del quale vi erano stati precisi impegni. tale quadro di fermezza, ma anche di chiarezza e di correttezza da parte nostra nei confronti del governo bielorusso, è il presupposto di un percorso che abbiamo individuato e che dovrebbe portare, nei primi giorni di novembre, ad effettuare una missione tecnica a Minsk voluta dal Governo, in maniera particolare dalla sottoscritta, per cercare di ridisegnare i termini dei nostri rapporti ed anche, come chiedeva l' onorevole Barbieri nella sua interpellanza, di ridiscutere i termini dell' accordo. non siamo disponibili a riesaminare, o meglio a rinunciare, agli impegni che la Bielorussia aveva già assunto con noi nei confronti delle 650 adozioni. la missione, come sapete, non potrà che essere tecnica ed il Parlamento valuterà se dopo tale missione intende farne un' altra: noi siamo assolutamente disponibili a qualunque tipo di aiuto e di contributo. il Governo non è assolutamente geloso delle sue prerogative: vuole aprire la strada attraverso una missione tecnica, ma se il Parlamento riterrà opportuna la presenza di una Commissione interparlamentare questa sarà assolutamente ben accolta, perché quello che ci interessa è arrivare a conclusioni positive. abbiamo anche dato la nostra disponibilità, con riferimento ai progetti della commissione per le adozioni internazionali, a tenere in particolare considerazione la Bielorussia per eventuali programmi a sostegno dei bambini bielorussi presenti negli istituti e nelle famiglie. a fronte di questo, però, non siamo disponibili a tollerare che i viaggi di risanamento riprendano in assenza dei bambini che soggiornano negli orfanotrofi, che, come voi avete sottolineato, sono quelli che ne hanno probabilmente più bisogno. dopo la vicenda della piccola Maria, vi è bisogno di nuove garanzie, di riprendere in esame anche la materia dei soggiorni: siamo assolutamente disponibili. tuttavia, non siamo disposti a tollerare che di fronte ad un' opera che ha un chiaro carattere umanitario vi sia una discriminazione così pesante. credo di avere così risposto a tutte le domande poste. aggiungo che, nel disegno di legge finanziaria, sono state stanziate delle risorse — penso al fondo messo a disposizione del ministro per le Politiche per la famiglia — parte delle quali sarà destinata al miglior funzionamento della commissione per le adozioni internazionali (è stata anche chiesta una delega per la delegificazione circa le sue competenze e la sua organizzazione). una parte di questi finanziamenti dovrà essere anche indirizzata al sostegno delle coppie adottanti, costrette a sostenere costi assolutamente troppo pesanti per alcuni bilanci familiari. è intenzione della sottoscritta chiedere che, nel provvedimento collegato al disegno di legge finanziaria, vi sia una delega per la riforma della legge sulle adozioni internazionali e per l' istituzione dell' affido internazionale, affinché si abbia un quadro normativo completo che consenta di far fronte a tutte le situazioni. sono assolutamente disponibile all' incontro e al dialogo con le associazioni dei genitori che ospitano i bambini e, evidentemente, soprattutto con le associazioni che rappresentano le coppie adottanti, perché insieme, in questo quadro, si possa costruire un percorso, individuando meglio scopi e contenuti della missione tecnica e, in base ai risultati di tale missione, giungere a delineare una linea d' azione chiara. comunque, di tutta questa vicenda — vorrei sottolinearlo — è pienamente investito anche il ministero degli Esteri . non smentisco una delle premesse che ho fatto quando ribadisco che con tutti i paesi, ma soprattutto con la Bielorussia, sono in gioco alcune questioni eminentemente politiche che noi vorremmo fossero messe al servizio della soluzione del problema adozioni, anche per capovolgere quel comportamento che qualche volta ci fa pensare, purtroppo, al contrario, e cioè che siano invece le adozioni e i bambini ad essere messi al servizio dei problemi politici con quel paese: questo non lo possiamo tollerare.