Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 28 - seduta del 19-07-2006
Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato
2006 - Governo VI Andreotti - Legislatura n. 10 - Seduta n. 510
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

condivido innanzitutto pienamente il suo giudizio, onorevole D' Ulizia , circa il ruolo che il movimento della cooperazione svolge nel nostro paese ed il grande peso economico e sociale che vi ha. penso che innanzitutto il Governo intenda valorizzare e difendere questa funzione del movimento cooperativo rispetto ad ingenerosi attacchi, che di tanto in tanto si succedono contro questa grande realtà dell' economia e della società italiana . analizzando i dati più recenti si registra che nell' ultimo decennio (dal 1995 al 2005) il numero delle nuove cooperative che sono nate rispetto a quelle che hanno cessato la loro attività segna un incremento di 23.886 imprese cooperative. il che conferma, nel lungo periodo, la vivacità e la forza di questo settore, che ci appare non già un residuo del passato, ma una realtà economica viva ed in forte espansione. il ministero per lo sviluppo economico è ben consapevole di questa realtà e vede con favore la crescita di tale movimento. per ciò che riguarda eventuali interventi per riconoscere il positivo ruolo della cooperazione, sembra utile distinguere due piani: quello normativo e quello delle politiche attive. sul piano normativo riteniamo che il quadro della disciplina delle società cooperative sia sostanzialmente completo: in primo luogo la riforma del diritto societario in vigore dal 1° gennaio 2004 ha riguardato da vicino anche le società cooperative aggiornandone la disciplina e introducendo la distinzione tra cooperative a mutualità prevalente e cooperative a mutualità non prevalente. inoltre è stato emanato alla fine del 2005 il regolamento che introduce la vigilanza mutualistica anche sulle banche di credito cooperativo a partire dal prossimo 1° gennaio 2007 ed è stata data attuazione al regolamento dell' Unione Europea in materia di società cooperative europee in modo che dal prossimo 18 agosto 2006 la società cooperativa europea potrà localizzarsi anche in Italia nel pieno rispetto dei termini temporali previsti dal regolamento stesso. l' ambiente normativo italiano è dunque del tutto idoneo affinché le società cooperative possano crescere di dimensione e svilupparsi ulteriormente. sul piano delle politiche attive si ritiene che le attuali agevolazione previste dalla legge in favore delle società cooperative — essenzialmente agevolazioni fiscali e previdenziali — debbano essere mantenute in quanto corrispondenti al dettato costituzionale e in quanto previste a fronte di una serie di divieti nella distribuzione di dividendi a soci, nella ripartizione degli utili e del capitale finale tipici delle società cooperative e non esistenti per altre tipologie di imprese. per quanto concerne incentivi e finanziamenti all' attività delle società cooperative, riteniamo che le cooperative, essendo soltanto un modo diverso di fare impresa con finalità mutualistiche e non lucrative, ma pur sempre impresa, debbano essere trattate alla stregua della generalità delle imprese. difatti le società cooperative possono concorrere al pari delle altre imprese e di quelle lucrative in particolare alla ripartizione delle previdenze... stabilite dalla legge a favore di soggetti economici. occorre dunque mantenere e difendere le prerogative che la legge prevede per le cooperative e considerarle imprese come le altre ai fini della politica di incentivo e di sviluppo.