Romano PRODI - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 271 - seduta del 22-01-2008
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1978 ; Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 1976
2008 - Governo IV Andreotti - Legislatura n. 7 - Seduta n. 271
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , intervengo in quest' Aula a seguito della crisi venutasi a creare nella maggioranza dopo la decisione dell' Udeur di non farne più parte. sicuramente sulla scelta del partito del senatore Clemente Mastella ha influito la vicenda giudiziaria che lo ha investito sul piano personale e politico, episodio per il quale gli ho espresso personalmente e a nome del Governo piena solidarietà, assumendo l' interim del ministero della Giustizia ; solidarietà che gli ho in più occasioni rinnovata, così com' è stato fatto da tutti i partiti della coalizione. Clemente Mastella non è stato lasciato solo né come esponente politico né come ministro della Repubblica né, tanto meno, come uomo. oggi era previsto che dovessi esporre in questa sede la relazione annuale sullo stato della giustizia, impegno al quale, sia pure molto brevemente, intendo fare onore. il nostro è uno Stato nel quale proprio al potere giudiziario è affidato il compito di affermare e tutelare sempre la sovranità della legge, una sovranità che si impone, ovviamente, anche ai giudici e che chiede ad essi di essere i primi a sottoporsi con lealtà e — permettetemi di dire — con purezza di cuore e serenità di intenti al rispetto pieno delle nostre regole giuridiche. riguardo alla relazione cui mi riferisco, è dovuto al senatore Mastella un sincero apprezzamento per il lavoro fatto come ministro e per avere operato con passione, non solo per portare a compimento la più ampia riforma dell' ordinamento giudiziario che il nostro paese abbia avuto, ma anche per avviare molti e importanti interventi di cui vi è ampia traccia nella relazione che è stata depositata al Parlamento a nome dell' intero Governo. una relazione non solo ricca di dati e di bilanci, ma anche di problemi e di interrogativi, di riflessioni critiche e di chiari inviti al Parlamento, affinché le tante iniziative già avviate possano trovare presto piena applicazione; una relazione che riflette con rigore le luci e le ombre della giustizia italiana nella difficile fase storica che stiamo vivendo, che dà forte sostegno ai giudici, ai quali, come potere e come ordine, va l' apprezzamento e la riconoscenza del paese; una relazione che chiede alla classe politica e al Parlamento un eccezionale impegno; una relazione — voglio ancora sottolinearlo — che è stata approvata da tutto il Consiglio dei ministri e che dunque costituisce, in ogni sua parte, la posizione dell' intero Governo. gli ultimi quindici anni sono stati contrassegnati da una situazione a volte palese e a volte nascosta di tensioni tra politica e magistratura, tensioni rese più drammatiche dalla crisi di fiducia che ha, purtroppo, interessato entrambi i settori. la politica — occorre ricordarlo — ha per definizione la finalità di realizzare aggregazioni del consenso dirette a risolvere i problemi del paese e deve poter operare nel libero esercizio delle proprie funzioni, senza con questo ambire ad alcuna sorta di irresponsabilità. netta e precisa è la sua primazia nei confronti di ogni altra istituzione, allorché concorre, nelle sedi parlamentari e in rappresentanza del popolo sovrano , alla formazione delle leggi. la magistratura ha, dal canto suo, il compito di assicurare la legalità in rapporto a singole fattispecie e situazioni demandate al suo giudizio. nell' esercizio delle sue funzioni, ogni magistrato è soggetto soltanto alla legge, sempre e costantemente alla maestà della legge, nel senso che deve mantenersi nell' ambito della legittimazione assegnata dalla Costituzione e dalle norme processuali, senza che in quest' ambito vi siano differenziazioni, in coerenza con il dettato dell' articolo 3 della nostra Costituzione. né la magistratura deve o può cercare il consenso sulle proprie decisioni, in quanto esse sono conseguenti all' applicazione della legge e sono dunque vincolate. d' altra parte, il controllo di legalità è il contrappeso dell' ampia libertà di cui, in uno Stato democratico , gode l' autorità politica per la realizzazione dei suoi fini. esso, il controllo di legalità, dev' essere soltanto un rimedio nell' equilibrio delle istituzioni, e le categorie della politica hanno come contrappeso non tanto il principio esterno della responsabilità penale, che vale certo anche per i rappresentanti politici, bensì soprattutto quello interno di una responsabilità che è e resta di tipo politico: una responsabilità che spetta direttamente ai cittadini far valere, non soltanto nell' occasione elettorale ma attraverso una costante relazione tra politica e collettività che assicuri una reale e continua capacità di partecipazione e di controllo. per altro verso, autonomia e indipendenza della magistratura intesa come organizzazione indipendente da ogni altro potere dello Stato debbono trovare il contrappeso nella professionalità, nella responsabilità e nell' adesione alla legge a cui ogni magistrato è sottoposto; perché — è bene ribadirlo — autonomia e indipendenza dell' ordine giudiziario hanno come presupposto necessario e imprescindibile la professionalità, l' imparzialità, la neutralità politica, la responsabilità e il rigoroso rispetto della legge. tuttavia, onorevoli colleghi , non è solo di giustizia che si può parlare oggi in quest' Aula, ma anche di quanto è accaduto... nelle ultime ore sul piano politico ed istituzionale, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal senatore Mastella. per il rispetto che nutro nei confronti del Parlamento e per abbreviare i tempi di una crisi che rischia di generare tensioni di cui il paese non ha bisogno, ho deciso di presentarmi immediatamente per riferire sulla situazione, perché è dal Parlamento che un Governo trae la sua legittimità ed è nel Parlamento che deve verificare l' esistenza della fiducia. onorevoli colleghi , io sono convinto che nei momenti di decisione sia bene e salutare assumere comportamenti che implichino l' assunzione di responsabilità limpide da parte delle istituzioni preposte al Governo del paese, a partire dal Parlamento. in un paese legato allo stato di diritto non sono le agenzie di stampa e neppure i dibattiti televisivi che determinano le sorti di un Governo. siete voi, colleghi deputati, che dovrete decidere e assumere limpidamente e pubblicamente le responsabilità per cui siete stati eletti: è nel Parlamento, e solo nel Parlamento, che si può decidere la sorte di un Governo. ho assunto l' interim del ministero della Giustizia e, come già ho ripetuto, il Governo condivide la relazione dell' ex ministro Mastella. se poi entrano in discussione in modo opaco preoccupazioni di riforma elettorale o di altro genere, è bene che tutto ciò venga alla luce in questa sede, nelle Aule parlamentari, perché esse sono il luogo fondamentale della democrazia. questo è un Governo che è nato su un patto di legislatura, sottoscritto da tutti i partiti dell' Unione il 20 giugno 2005, che si era ripromesso — cito testualmente — « un' alleanza destinata a durare per l' intero arco della legislatura » . questo è un Governo che è nato sulla base di un programma elettorale firmato e condiviso da tutti i partiti dell' Unione l' 11 febbraio 2006, e che ha avuto il mandato di guidare il paese per cinque anni dopo una vittoria elettorale tanto difficile quanto attesa dalla maggioranza degli italiani. questo è un Governo che ha saputo rimettere in piedi il paese e gli ha permesso di riprendere il cammino. questo è un Governo che ha saputo rimettere in piedi il paese e gli ha permesso di riprendere il cammino facendolo uscire dalle emergenze. da due anni, la nostra crescita si attesta sui livelli massimi del nostro ultimo decennio. abbiamo ripristinato l' avanzo primario ed il debito cala costantemente. abbiamo cominciato in modo onesto e responsabile a redistribuire le risorse alle famiglie, ai lavoratori e ai pensionati. questo è un Governo che ha riconquistato la fiducia in Europa, come proprio ieri sera...... come proprio ieri sera ha esplicitamente certificato il commissario Almunia. ha riconquistato credibilità nei mercati e nelle istituzioni internazionali. è un Governo che, con la sua politica estera e di sicurezza, ha saputo riconquistare all' Italia il posto che le spetta nello scenario internazionale; che ha saputo chiudere senza sbavature l' avventura in Iraq; che ha guidato il processo che ha portato alla missione di pace in Libano, e che è presente con determinazione, professionalità ed umanità ovunque nel mondo la pace sia in pericolo. è un Governo che ha saputo combattere la criminalità organizzata , diffondere la cultura del rispetto e lottare nel mondo con successo per far trionfare la pace e per condannare la pena di morte . e questo, onorevoli colleghi , è un Governo che ha cominciato a far pagare le tasse a chi non lo faceva. ha combattuto la precarietà, abbattuto la disoccupazione, abolito ingiustizie sociali e investito sui giovani e sul loro essere il futuro dell' Italia. un lavoro che sta producendo ogni giorno frutti e che — sono certo — continuerà a darne anche in futuro. questo è un Governo che ha saputo liberalizzare i servizi e combattere corporazioni, che ha ridato certezze sul senso di equità e di giustizia e che ha messo la casa al centro delle sue politiche, tagliando l' Ici, facendo costruire nuove abitazioni per i giovani, agevolando gli affitti per le coppie e gli universitari. grazie, signor presidente . questo è un Governo che ha creduto e crede nell' ambiente e nella sua tutela, non operando con politiche cieche e immobilistiche, ma con la consapevolezza che solo investendo sull' ambiente si investe sul futuro. e anche quando ci siamo trovati di fronte a emergenze come quella dei rifiuti non abbiamo gridato allo scandalo, non abbiamo cercato di addossare — ed era facile — ad altri le responsabilità storiche: ci siamo rimboccati le maniche! ci siamo rimboccati le maniche, e abbiamo cominciato ad affrontare concretamente il problema. questa è la sintesi dell' attività di Governo che oggi presento, con orgoglio, a questo Parlamento! un Governo che ha anche combattuto i privilegi e tagliato i costi della politica, non sull' onda di polemiche demagogiche, ma perché fermamente convinto che solo dando l' esempio giorno dopo giorno si ottengono risultati per tutti. con questi risultati e con questi principi ci apprestiamo ad affrontare questo delicato momento. le priorità che hanno accompagnato e guidano il nostro cammino si chiamano riforme, efficienza ed equità. per ottenere questi risultati ci vogliono coerenza e coraggio, ci vuole continuità di azione, soprattutto in un momento in cui l' economia mondiale è di fronte ad un' evoluzione negativa della quale non riusciamo ancora a comprendere le conseguenze ultime. dopo i sacrifici della prima finanziaria, obbligata dalla gestione dissennata di chi ci ha preceduto, abbiamo risanato i conti pubblici e tagliato la spesa. ora, con la legge finanziaria per il 2008 e dopo il grande accordo sul welfare votato da cinque milioni di lavoratori e di pensionati, noi siamo pronti a diminuire le tasse e aumentare i redditi dei lavoratori, garantendo anche un aumento di produttività, come testimonia il recentissimo accordo per il contratto di lavoro dei metalmeccanici. ci aspettano progetti importanti, che responsabilmente abbiamo avviato senza pensare che decisioni solitarie ed episodiche potessero metterli in forse. abbiamo preso con gli elettori e con il paese impegni che intendiamo rispettare, secondo quanto stabilito dalle regole parlamentari e costituzionali. proprio domani in quest' Aula il presidente della Repubblica . proprio domani in quest' Aula il presidente della Repubblica . proprio domani in quest' Aula il presidente della Repubblica celebrerà il sessantesimo anniversario della Carta fondante la nostra democrazia. mai come oggi siamo chiamati a dimostrare con i nostri comportamenti, con le nostre decisioni e con atti formali che ci impegnano tutti di fronte al paese, la fedeltà e il rispetto per la nostra Costituzione. alla Costituzione mi richiamo dunque per chiedere a voi, onorevoli Deputati — e in seguito ai vostri colleghi senatori — di esprimere con un voto di fiducia il vostro giudizio sulle dichiarazioni che avete ascoltato.