Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 268 - seduta del 17-01-2008
Informativa del Governo sulle dimissioni del Ministro della Giustizia
2008 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 268
  • Comunicazioni del governo

signor presidente del Consiglio , credo che la sua relazione né faccia onore al Governo né contribuisca a restituire all' onorevole Mastella il suo onore politico. ieri, in quest' Aula, non abbiamo assistito — almeno così ci è parso — allo show mediatico di un uomo disperato o avvilito, o che ha fatto prevalere il solo sentimento verso la sua famiglia sulle analisi politiche: ieri, in quest' Aula — almeno noi — abbiamo ascoltato una seria denuncia politica ed istituzionale sullo stato della giustizia in Italia. signor presidente del Consiglio , lei ha rimosso questo problema sollevato in Parlamento. lei ha perdonato Mastella, ma non tanto come uomo, lo ha perdonato come ministro, perché ha di fatto derubricato a sfogo privato una denuncia politica. non è vero che lei oggi ha fatto un discorso omissivo — come qualcuno a prima vista potrebbe ritenere — lei ha fatto un discorso chiaro. lei ha scelto, come gli intimava in queste ore il ministro Di Pietro , di far capire al Parlamento di non prendere sul serio quello che ieri ha detto Mastella, perché in fondo era uno sfogo. la relazione che abbiamo ascoltato in realtà è quella allegata. l' assenza dell' Udeur in queste ore tra questi banchi è emblematica; è emblematica del fatto che probabilmente questa mia impressione è l' impressione di tutti coloro che , operatori del settore, uomini politici , hanno capito chiaramente cosa si sta sviluppando in queste ore. ieri si è parlato di emergenza democratica ed è grottesco — mi rivolgo agli amici rappresentanti togati dei magistrati — che ieri abbiano voluto polemizzare anche con il sottoscritto, reo di aver detto che il Csm si sta riducendo ad organo di autotutela corporativa. francamente lo stiamo pensando e dicendo a intermittenza tutti, perché è una realtà talmente chiara e sotto gli occhi di tutti che ha portato anche illustri presidenti della Repubblica a porre il Csm davanti alla loro responsabilità per gli incarichi che non venivano assegnati in base ad una lottizzazione che è analoga a quella che la politica, a volte, nei suoi momenti più deteriori fa! schizofrenia: ha ragione onorevole Soro, non dobbiamo essere schizofrenici; impegniamoci allora a non esserlo, impegniamoci allora a non utilizzare mai quei magistrati, che come ieri ha denunciato in Aula il ministro Mastella, fanno del pregiudizio la ragione della loro vita professionale. cose banali? forse sì, nella « repubblica delle banane » potrebbe essere una cosa banale; ma per me e per noi non lo è! non è banale che un signore, ministro della Giustizia , abbia nell' Aula massima, tempio della democrazia del nostro paese, denunciato tale degenerazione. nessuno più usi la magistratura come sponda politica, ciò deve essere la conseguenza — onorevole Soro — del suo stesso nobile proposito tante volte rimasto sulla carta. dunque, questo pomeriggio si è assistito ad una sorta di rimozione di Mastella e delle sue denunce di ieri. agli italiani voglio dire, però, che in quest' Aula non vi è solo la sordità del presidente Prodi, evidentemente preoccupato per i tre voti dell' Udeur al Senato che gli assicurano la maggioranza; vi è anche chi capisce che il nostro paese è allo sfascio e che l' antipolitica è destinata ad ingrossare le sue fila. d' altra parte — lo dico per inciso — un paese in cui, in un' università libera, si impedisce al Santo Padre di parlare, è un paese che ha in sé i germi della dittatura delle minoranze. la situazione della Campania e i rifiuti per la strada sono il simbolo della paralisi di una situazione e di un Governo a cui chiediamo una cosa semplice, lineare e chiara: le dimissioni, onorevole Prodi! dimissioni che possono aprire una nuova fase politica, e ciascuno a quel punto si dovrà assumere le proprie responsabilità — tutti: maggioranza e opposizione — a partire dalla legge elettorale , ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità. sulla cosiddetta bozza Bianco — lo dico, compiaciuto della sua valutazione, all' onorevole Elio Vito — è chiaro a tutti che si gioca molto di più che la prossima legge elettorale , in quanto si gioca la capacità della politica nel paese di essere ancora una cosa seria, di vincere una deriva che ormai spinge il paese stesso all' antipolitica e che spinge tanti nostri cittadini a ritenere che non serve più il lavoro che noi svolgiamo e che svolgono centinaia di amministratori come noi. il gruppo dell' UDC per primo ha dichiarato, dall' inizio della legislatura, che le scorciatoie non servono più. stiamo pagando, infatti, un peccato originale , ovvero la sindrome di autosufficienza di un Governo che può durare a prezzo di non fare e di mettere sempre d' accordo ciò che non è oggettivamente accordabile. è un Governo che tiene insieme una sinistra ideologica — che forse nel suo intimo plaude alle affermazioni dei giovani che hanno impedito al Santo Padre di recarsi alla Sapienza — e una parte di moderati che vedono il futuro del paese non molto dissimilmente da noi. solo un Governo che si assume una responsabilità nazionale seria può salvare il paese da una deriva drammatica e, in mancanza di questo sussulto di dignità, ridare la parola agli elettori diventerà non solo una ineludibile necessità, ma anche forse la cosa migliore da fare.