Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 267 - seduta del 16-01-2008
Sull’amministrazione della giustizia
2008 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 267
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , voglio esprimere pochissime parole ma sentite e spero anche chiare. siamo all' emergenza democratica e lo siamo per due fatti molto diversi che sono accaduti in queste ore. ieri, in quest' Aula tutti insieme abbiamo stigmatizzato una minoranza faziosa che ha avuto la meglio, impedendo alla più alta autorità spirituale del nostro paese e del mondo di parlare in una libera università. oggi il ministro della Giustizia si dimette, con onestà personale e intellettuale, facendo alcune affermazioni. a quelle personali voglio rispondere dicendo a Clemente Mastella, che conosco da tanti anni, che in quest' Aula nessuno dubita dell' onestà personale sua e della sua famiglia. per quanto riguarda la politica è stata fatta una denuncia ancora più importante. si tratta della denuncia del fallimento della sua stessa politica, del suo stesso tentativo di rasserenare il clima tra politica e magistratura. ebbene, Clemente — ti chiamo così perché mi rivolgo a te così, personalmente — dobbiamo fare un passo in avanti. dobbiamo riconoscere che l' idea, coltivata da parte della vostra maggioranza, che mettere in discussione la riforma dell' ordinamento giudiziario realizzata dal Governo Berlusconi e dal ministro Castelli sarebbe stato un contributo importante al rasserenamento del clima tra politica e magistratura si è dimostrata un' illusione effimera. io ho apprezzato la tua, la sua ministro, onestà personale. non avevo dubbi. solidarizzo con lei, ma quello che non può essere messo tra parentesi in questa Aula, a quest' ora, è la più allarmante denuncia di impotenza politica che lei ha fatto come ministro della Giustizia . possiamo chiudere gli occhi ancora davanti a questa realtà, denunciata dal guardasigilli? possiamo far finta che nulla sia accaduto e che tutto possa continuare come prima? non è possibile. ho sentito con attenzione, come sempre, le parole, che in gran parte condivido, dell' onorevole Fini, ma qui oggi non vi è un complotto contro la politica, che qualcuno denuncia. qui vi è l' impazzimento di un potere giudiziario , di magistrati che, messi sotto accusa al Csm, vanno alla televisione per fare degli show che nulla hanno a che fare con la serietà della funzione che amministrano. noi abbiamo un Csm che, nonostante gli sforzi del presidente Mancino, si è ridotto da organo di autogoverno ad un organo di amministrazione corporativa degli interessi dei singoli magistrati. questo è inaccettabile perché stanno saltando i pesi e i contrappesi propri di ogni sistema democratico. allora credo — cari colleghi , ho terminato — che questa mattina in questa Aula vi sia un evento che va oltre le vicende della famiglia Mastella, su cui ritengo che ciascuno abbia idee chiarissime. a me, che poi sono stato tra coloro che da lungo tempo e ancora oggi godono di un rapporto personale di amicizia con il predetto, non sfugge che questa giustizia amministrata ad orologeria è certamente frutto non di casualità ma di una concertazione. allora, senatore Mastella, facciamo un passo avanti. le sue dimissioni servono, a mio parere, oggi all' Italia se finalmente mettono sul piatto delle istituzioni una grande questione: il fatto che ci siamo illusi di aver superato Tangentopoli, e che qualcuno si è crogiolato nell' illusione che potesse riguardare solo una parte della politica italiana , ma che i fatti stanno dimostrando che riguarda le istituzioni nel suo complesso.