Gianfranco FINI - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 267 - seduta del 16-01-2008
Intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali
2008 - Governo IV Berlusconi - Legislatura n. 16 - Seduta n. 144
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , signor ministro, desidero anzitutto esprimere non soltanto a titolo personale, ma a nome del gruppo parlamentare che ho l' onore di rappresentare in questo momento, l' umana solidarietà all' uomo Mastella, che non implica automaticamente la solidarietà al ministro o ex ministro Mastella. inizio volutamente il mio breve ragionamento in questo modo perché credo che sia di tutta evidenza che quanto è accaduto (che con tono così sofferto ella ha voluto porre all' attenzione dell' Aula e dall' Aula alla pubblica opinione ) altro non sia che un anello — ci auguriamo l' ultimo — di una catena che altri hanno conosciuto, che quest' Aula, in tante occasioni, ha avuto modo di dibattere e che riguarda certamente il rapporto tra la politica e la magistratura, ma, a ben vedere, anche qualcosa di più profondo. credo anche io, come ha affermato testé l' onorevole Bondi, che le vicende di queste ore debbano fare riflettere anzitutto coloro che hanno a cuore l' immagine dell' Italia nel mondo. non è questa la sede per polemiche di altra natura, ma se è vero — non ho motivo per dubitarne — che il ministro degli Esteri , l' onorevole D'Alema , ieri ha giustamente affermato che diventa difficile rappresentare l' Italia nel mondo se il nostro è un paese in cui si è sotto processo per l' incapacità di raccogliere i rifiuti e si sale agli onori delle cronache per l' impossibilità del pontefice di parlare nelle università di Roma, credo che da domani sarà ancora più difficile rappresentare l' Italia nel mondo se ci si trova in un paese in cui può accadere che la magistratura sottopone a un provvedimento restrittivo della libertà personale un esponente politico che è anche consorte del ministro guardasigilli. è la crisi — è inutile negarlo — di un sistema; è un' immagine che l' Italia proietta nel mondo, che deve far riflettere tutti, al di là delle opinioni politiche. ciò premesso, perché la solidarietà è umana e non può essere politica? perché abbiamo trovato nelle sue parole così accorate il tratto distintivo di un dolore sincero, di fronte al quale ci inchiniamo, e, come ho avuto modo di affermare prima di ascoltarla, apparteneva solo ed esclusivamente alla sua coscienza il diritto dovere di trarre o meno delle conclusioni: le dimissioni annunciate, a fronte di ciò che è accaduto. al tempo stesso , però, signor ministro, onorevoli colleghi , non abbiamo apprezzato, nel corso della sua accorata e sincera conversazione con l' Aula, un atteggiamento che ci è parso in qualche modo richiamare atteggiamenti che, anche in altre occasioni, almeno la mia parte politica , non aveva apprezzato. infatti, è indubbio che vi è una parte della magistratura iperpoliticizzata, che agisce per ragioni che nulla o poco hanno a che vedere con l' accertamento della verità, ma è altrettanto vero che non si può, partendo da questo dato di fatto , dare corso ad una denuncia che, in alcuni tratti del suo discorso, mi è sembrata richiamare, nei toni e anche nelle parole usate, quella tesi del complotto nei confronti della politica che, francamente, non soltanto non appartiene alla storia giudiziaria del paese ma che, soprattutto, rende poco credibili le affermazioni di coloro che sostengono che la magistratura è un' istituzione che merita rispetto e che all' interno della magistratura vi sono alcuni che vanno sottoposti a critica. è indubbiamente vero che la magistratura merita rispetto, è una banalità. è sacrosanto richiamare coloro che , con la toga, si sono sacrificati: voglio ricordare, in questo momento, che la magistratura italiana è anche Falcone e Borsellino. ma è altrettanto vero che, nel momento in cui si afferma tutto ciò, non ci si può scagliare contro un presunto o vero complotto della magistratura soltanto perché si è colpiti. infatti, non è la prima volta che accade e lo voglio dire chiaramente: in altre occasioni si è attuata una politica che era di giustificazione o di colpevolizzazione a seconda di chi era l' indagato e di chi era il bersaglio. non si può dare corso ad una politica dei due pesi e delle due misure. soprattutto — e mi rivolgo in particolar modo ad alcuni colleghi dell' altra parte dell' emiciclo — vogliamo, per una volta, onestamente prendere atto di ciò che tutti sanno? vi è una parte della magistratura che rivendica il diritto all' autonomia ed indipendenza — è un dogma della Costituzione — , ma non avverte il dovere dell' imparzialità. vi è una parte della magistratura che agisce per ragioni di tipo esclusivamente politico o per protagonismo personale. fino ad oggi, pochissimi si sono resi conto che anche per i magistrati deve valere il principio per cui chi sbaglia paga e forse lei non ha torto quando afferma che, proprio per la sua azione di guardasigilli, si è determinato quello che è sotto gli occhi di tutti. ciò detto, però, non ci si può limitare a dichiarare che oggi dobbiamo difendere la politica dalla magistratura. oggi credo che si debba dare corso ad un riequilibrio tra i poteri, che parte inevitabilmente da una consapevolezza: noi uomini politici abbiamo il dovere della trasparenza e di difenderci non dai processi, ma nei processi e lo dico a chi, da sinistra, lo ricordava ad altri esponenti politici, in particolar modo al presidente Berlusconi. a sinistra, però, si abbia l' onestà intellettuale di riconoscere che se si è arrivati a tanto è perché, per troppo tempo, vi è stato qualche magistrato che affermava di se stesso di essere democratico — dando quindi per scontato che altri suoi colleghi non lo fossero — ed erano quei magistrati che agivano nel nome di interessi politici! oggi è colpito lei, signor ministro Mastella; in altri momenti sono stati colpiti altri, a dimostrazione che la crisi non è tra politica e magistratura, ma è il frutto avvelenato di una stagione di odio ideologico che, da sinistra, ha riguardato anche alcuni componenti della magistratura italiana.