Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XV Legislatura - Assemblea n. 120 - seduta del 06-03-2007
Proroga della partecipazione italiana a missioni umanitarie e internazionali
2007 - Governo II Prodi - Legislatura n. 15 - Seduta n. 120
  • Attività legislativa

signor presidente , signor viceministro e cari colleghi , il decreto legge sulle missioni di pace è un provvedimento che troverà, come ha già detto anche l' onorevole Bocchino, una larga unità nel Parlamento. si tratta di un' unità a difesa di due concetti fondamentali. il primo è il multilateralismo. nessuno in Italia, né nel centrosinistra e neanche nel centrodestra, ha mai rifiutato il principio cardine della nostra politica estera , cioè il multilateralismo. in questi mesi, abbiamo avuto polemiche su tanti punti, ma io respingo al mittente l' idea che, nella vita della nostra nazione, siano trascorsi cinque anni nei quali il tema del multilateralismo non sia stato al centro delle preoccupazioni della politica e della maggioranza del Parlamento. dunque, un voto per il multilateralismo ed un voto per i nostri militari, che devono contare sulla solidarietà di tutto il paese. dall' Afghanistan ai Balcani, dall' Iraq al Darfur, gli italiani, nel mondo, si battono per quei principi di pace, di libertà e di aiuto ai più deboli che sono i valori ispiratori della nostra Carta Costituzionale . signor presidente , mi consenta anche di esprimere, in apertura di questo breve intervento, tutta la solidarietà del mio gruppo e mia personale nei confronti della famiglia, dei giornalisti de La Repubblica e, soprattutto, dei congiunti di Daniele Mastrogiacomo. questo grande professionista, inviato di guerra, in questo momento di difficoltà deve poter sapere di avere dietro di sé la solidarietà di tutto il paese e dell' intero Parlamento!? onorevole Intini, di qui a qualche minuto lei riferirà sulle informazioni che il Governo ha acquisito. voglio dirle con chiarezza dai banchi dell' opposizione che, così com' è accaduto in passato per altri italiani ostaggi in zone di guerra, per quanto mi riguarda, e per quanto ci riguarda come gruppo parlamentare , il Governo ha carta bianca per fare qualsiasi sforzo, nei modi e nelle forme che riterrete opportune, per assicurare ai suoi familiari che si riconduca in libertà questo giornalista così valido, questo professionista molto stimato in tutta la comunità internazionale . vorrei dire nel dibattito generale sul complesso degli emendamenti che il nostro gruppo, l' onorevole Forlani, insieme ad altri colleghi, ha presentato emendamenti che si sono tradotti nel testo. penso alla necessità di privilegiare professionalità locali nella cooperazione, penso ai fondi di ricostruzione da indirizzare soprattutto ad attività didattiche e formative. anche questi sono principi ispiratori di un nostro modo di fare cooperazione che, giustamente, sono stati inseriti con l' accordo di tutti nel decreto legge all' esame, che anche l' onorevole Bosi ha seguito in prima persona. vorrei, però, con molta nettezza, in modo chiaro, senza ambiguità, esprimermi contro l' ordine del giorno D'Elia che è stato approvato o che comunque sarà approvato dalla maggioranza di questo Parlamento. l' idea di un piano di riconversione delle colture illecite di oppio in colture di oppio legale, al fine di una loro autorizzazione per la terapia del dolore è una cosa completamente sbagliata, che contrasta con i nostri orientamenti in termini di tossicodipendenza: il gruppo parlamentare dell' UDC, infatti, è fra quelli convinti che i disegni di legge , oggi legge, Fini-Giovanardi siano stati un modo intelligente per rispondere all' emergenza nazionale. devo dire però che questa idea bislacca mi sembra più confezionata per finalità nazionali ad uso domestico che non con una chiara assunzione di serietà e di responsabilità internazionale. vorrei leggere quello che questa mattina penso molti colleghi abbiano letto su La Repubblica . l' ex direttore dell' agenzia antidroga dell' Onu, direttore dell' ufficio Onu per gli stupefacenti e il crimine, Pino Arlacchi — alla domanda: giudica irrealistica questa soluzione? — risponde testualmente: « la giudico irrealista per due motivi: il primo è che la domanda di farmaci antidolorifici nel mondo è già ampiamente soddisfatta » — mentre chi ha presentato l' ordine del giorno cui accennavo è partito dal presupposto errato che vi fosse tale domanda nel mondo — « il secondo » — dice Arlacchi, che certo non è della nostra parte politica — « è che il mercato illegale paga sempre di più rispetto a quello legale; i contadini afgani continuerebbero a vendere il prodotto ai contrabbandieri. il sistema potrebbe in realtà raggiungere un obiettivo chiaro: l' aumento del prezzo dell' opera sul mercato internazionale » . vorrei anche aggiungere alcune riflessioni di carattere più propriamente politico. il decreto legge al nostro esame attraversa una certa fibrillazione nella politica nazionale. ho apprezzato il presidente Ranieri, l' onorevole Pinotti, presidente della Commissione difesa, che hanno cercato di ricondurre la discussione ai termini della questione, e lo hanno fatto dal punto di vista delle loro posizioni politiche, ma con grande correttezza istituzionale. tuttavia, devo dire che dobbiamo esprimere con chiarezza anche le opinioni in ordine ad alcune proposte che, in vista del dibattito al Senato, si stanno incrociando in queste ore. è di questa mattina un' idea spericolata del ministro Amato, che forse qualcuno potrebbe definire come una vera e propria barzelletta: il ministro Amato ha proposto delle maggioranze variabili. se il bipolarismo, al quale tanto sono affezionati molti colleghi — senza nemmeno accettare i rilievi critici che noi abbiamo avanzato a questo tipo di bipolarismo che si è prodotto — , produce barzellette, come quella della maggioranza variabile, ritengo che non ci si possa lamentare se la gente è sempre più distante dalla politica. deve essere chiara una cosa. il 21 febbraio il nostro ministro degli Esteri a proposito dell' Afghanistan disse: « o la maggioranza ha i numeri, o va a casa » . ieri l' onorevole Fassino ha affermato che non ci sarà alcuna crisi se il testo avrà il via libera da un' ampia maggioranza parlamentare . allora, onorevoli colleghi , occorre richiamare il Parlamento alla serietà di comportamenti. se questa idea spericolata, questa barzelletta delle maggioranze variabili che umilia il Parlamento — che non potrebbe essere accettata nemmeno in un giovane paese in cui si fanno esperimenti con i principi cardine della democrazia — , dovesse emergere, e se magari nel giro di due mesi le posizioni degli onorevoli D'Alema e Fassino dovessero diventare così distanti tra loro, quale elemento di novità sarebbe emerso nella politica italiana ? cosa emerge oggi in questo Parlamento che induce l' onorevole Fassino a spiegare che, se vi è un' ampia maggioranza, il problema dei numeri è superato? e cosa rende così distante nel tempo la presa di posizione del ministro degli Esteri , che sollecitava la maggioranza ad avere i numeri o ad andare a casa? è fin troppo chiaro che, a nostro avviso, o la maggioranza ha i numeri o va a casa. in questa crisi, l' unico elemento di novità vero che si è registrato è stato il rigore istituzionale del presidente della Repubblica , al quale tutti dobbiamo rivolgere un ringraziamento, perché si è comportato in termini di serietà. infatti, davanti ad una politica che ha smarrito la serietà, il Capo dello Stato ha certificato la necessità di 158 voti di senatori eletti al Senato e lo ha fatto proprio per evitare che una crisi, che si è aperta su balletti indecenti, potesse avere una conclusione ridicola. cosa legittima oggi questo cambio di rotta da parte dell' onorevole Fassino? forse le convenienze, ma non certo le convinzioni delle persone serie. allora, i militari italiani devono sapere di poter contare non solo su un voto ampio del Parlamento — perché questo lo avranno — , ma su un' autosufficienza della maggioranza che ha avallato la scelta di tenerli in un teatro di guerra di questo tipo mentre ha fatto ritirare le nostre truppe dall' Iraq. ebbene, onorevoli colleghi , durante la crisi, proprio per evitare le barzellette come quelle della maggioranza variabile, il mio partito ha proposto un Governo di responsabilità nazionale, un Governo di larghe intese . qualcuno ha respinto questa proposta al mittente, con sberleffi, crogiolandosi nell' idea dell' autosufficienza della maggioranza parlamentare . allora, chi è causa del suo mal pianga se stesso : chi durante la crisi ha respinto al mittente l' idea di un Governo di larghe intese oggi si deve assumere la responsabilità di portare ad un' autosufficienza parlamentare la maggioranza non solo alla Camera, ma anche al Senato della Repubblica . la nostra proposta è stata respinta ieri, e noi riteniamo che oggi la stessa serietà di chi ci sta di fronte, vale a dire della maggioranza, richieda che vi sia un' autosufficienza parlamentare sul tema dell' Afghanistan. noi non mutiamo il nostro atteggiamento per questo: non lo muterà l' opposizione perché c' è un senso di responsabilità che viene prima delle contingenze politiche. comunque, per favore, certi alchimisti, pronti a cambiare tesi da un giorno all' altro a seconda delle convenienze, abbiano lo scrupolo di occuparsi dei loro impegni istituzionali (per quanto riguarda il ministro dell'Interno Amato sono già gravosi) e non introducano nel dibattito politico elementi di confusione, incomprensibili per la gente, per gli italiani!