Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 81 - seduta del 19-12-2001
Personale sanitario
2001 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 81
  • Attività legislativa

signor presidente , in realtà volevo parlare sul complesso degli emendamenti, ma dal momento che è mia intenzione di intervenire una sola volta, lo faccio ora. signor presidente , questo decreto legge è stato adottato dal Governo con l' obiettivo — che in realtà non persegue — di far fronte all' emergenza infermieristica e di altre professioni sanitarie, come quelle dei tecnici di radiologia. invece, ne persegue un altro, ossia quello di aggravare la spesa sanitaria, rompendo il patto stipulato tra le regioni ed il Governo, il quale ha rappresentato il pretesto di un altro decreto legge da noi definito molto pericoloso, quello sulla spesa sanitaria; a sua volta, si è trasformato in un provvedimento improprio con il quale si affrontano in maniera frammentaria problemi di carattere ordinamentale. per questo motivo noi non riusciamo ad esprimere un parere positivo su questo provvedimento, anche se dopo il lavoro svolto nelle Commissioni, avvertiamo che alcune modifiche potranno essere apportate e riteniamo che, se alcuni emendamenti verranno accolti, si potranno evitare alcune disposizioni molte pericolose che sono state introdotte al Senato. il complesso degli emendamenti che abbiamo presentato cerca, innanzitutto, di attribuire dignità a questo decreto nel perseguimento dell' obiettivo che si pone. se davvero l' obbiettivo è quello di far fronte all' emergenza infermieristica, certo non si può pensare che gli infermieri del nord — che sono andati in pensione e che attraverso la loro prestazione di attività libero-professionale percepiscono un reddito sicuramente molto significativo — accetteranno di ritornare in servizio nelle Asl con una remunerazione che, per quanto possa essere abbondante, non potrà sicuramente coprire il reddito che riescono a conseguire attraverso l' esercizio di attività libero-professionali. così come, certamente, aprire per gli infermieri ed altre categorie professionali una sorta di attività libero-professionale intramoenia attraverso un decreto legge ed intervenendo in maniera così significativa nell' ordinamento del personale sanitario, ancora una volta non raggiungerà l' obiettivo dell' emergenza infermieristica, ma servirà soltanto a portare dissesto al sistema pubblico. con i nostri emendamenti, in particolare quelli che intervengono nell' ampliamento dell' offerta formativa e nella possibilità delle regioni italiane di concludere accordi di cooperazione — in maniera tale da realizzare la mobilità fra quelle parti del paese dove vi è disoccupazione e carenza infermieristica — riteniamo di poter, in qualche modo, riuscire ad affrontare questo tema che il Governo — è vero — eredita, ma lo eredita, anche perché i governi precedenti sono stati un po' più seri nel tentare di dare le risposte. risposte come quelle contenute in questo decreto non sono serie, aumentano la spesa sanitaria non coperta — come hanno detto le regioni — e, certamente, non risolvono il problema. con i nostri emendamenti, inoltre, si correggono alcune disparità molto gravi che sono state introdotte tra le professioni sanitarie con norme, che noi abbiamo definito di carattere frammentario. si erano dimenticate alcune figure professionali come quella degli assistenti sociali, così come si prevede per gli infermieri generici una possibilità di accedere alla categoria superiore attraverso una norma che, certamente, sul piano contrattuale non ci convince mentre, di contro, aumenta molto la spesa. soprattutto, noi esprimeremo un giudizio non positivo su questo provvedimento perché, ancora una volta, con decreto legge , in maniera affrettata, scippando il Parlamento dei propri poteri, questo Governo interviene su materie strutturali, in questo caso quelle relative all' ordinamento del personale. attraverso questo sistema improprio di agire l' Esecutivo accontenta magari qualche categoria, risponde a qualche pressione lobbistica e, sicuramente, indebolisce il sistema pubblico e lo fa in maniera grave — come ha tentato di farlo con l' emendamento alla legge finanziaria — , non sottoponendosi al confronto e al dibattito con il Parlamento e con le forze sociali , ma di nascosto, la mattina presto, di notte, tirando il sasso e ritirando la mano. noi rifiutiamo questo metodo di lavoro del Governo, che non abbiamo mai seguito. siccome ieri non mi è stato possibile replicare al presidente del Consiglio dei ministri , voglio farlo ora in conclusione del mio intervento e ricordare che la riforma sanitaria dei governi dell' Ulivo ha tenuto impegnato questo Parlamento per quattro anni; la delega per la modifica del decreto numero 502 fu adottata dal Governo nel settembre del 1997 come collegato alla legge finanziaria ed approvata da questo Parlamento il 30 novembre del 1998; il Governo chiese 12 principi di delega ed il Parlamento, attraverso la sua conversione, ne concesse 51 ed infine il decreto legislativo fu approvato dopo essere stato due mesi in Commissione — al Senato ed alla Camera — il 19 giugno 1999. dico ciò per dimostrare che le riforme del centrosinistra sono state riforme non apprese dai giornali, ma frutto di un serio dibattito e di un serio approfondimento da parte del Parlamento. se questa maggioranza vuole fare un' altra riforma sanitaria abbia il coraggio di presentare un disegno di legge e si sottoponga al giudizio del paese, delle forze sociali , dei cittadini e del Parlamento, ne rispetteremo il punto di vista che esprimerà anche se non lo condivideremo. quello che non possiamo accettare è che si smantelli un servizio sanitario nazionale di nascosto, di notte e senza il confronto democratico. chiedo di parlare. signor presidente , intervengo per unirmi alle richieste che sono state avanzate dagli onorevoli Battaglia e Valpiana. dal momento che questo provvedimento si è trasformato in maniera impropria in un intervento sull' ordinamento del personale del servizio sanitario nazionale, non si comprende la ragione per la quale vi sia una discriminazione nei confronti di alcune figure, in maniera particolare di quelle degli assistenti sociali. inviterei pertanto la Presidenza a riconsiderare tutto ciò e, al tempo stesso , avendo ascoltato i pareri forniti dal relatore sugli emendamenti, in particolare quelli relativi alla Commissione bilancio, vorrei far notare che la commissione, avendo lavorato fino a tarda nottata, si è trovata di fronte al paradosso che la maggioranza ed il Governo avevano dichiarato parere contrario agli emendamenti e alle osservazioni presentate dalla Commissione bilancio. ora il parere cambia: evidentemente vi è stato un intervento aggiuntivo ed ulteriore da parte del ministro dell' Economia , il quale ha fatto valere le sue ragioni nei confronti del ministero della Salute , del ministro e del sottosegretario in particolare. mi chiedo allora dove fosse il Governo al Senato quando venivano accolti questi emendamenti. infatti, quel provvedimento è stato fortemente stravolto al Senato: soprattutto non comprendo le ragioni per le quali il ministro dell' Economia oggi venga giustamente ad opporsi alle modifiche che sono apportate al Senato e non abbia invece ascoltato il parere nettamente contrario della conferenza stato regioni nei confronti di tale decreto legge , anche nella versione originale... mi riferisco alla difesa degli assistenti sociali; chiedo anch' io che il nostro emendamento... mi riferisco agli identici emendamenti Valpiana 1.21 e Turco 1.40. chiedo anch' io che vengano dichiarati ammissibili e che, su di essi, venga espresso parere favorevole. al tempo stesso , signor presidente , dal momento che mi ha dato la parola, non posso non sottolineare il conflitto che si è verificato all' interno del Governo, tra il ministero dell' Economia e delle Finanze e il ministero della Salute . lo devo fare, perché in Commissione, quando abbiamo lavorato fino alle due di notte, erano la maggioranza, i relatori ed il Governo ad esprimere parere contrario nei confronti delle osservazioni della Commissione bilancio, mentre noi chiedevamo che fossero prese in considerazione. presidente, mi domando dove fosse il Governo, al Senato, quando sono state accolte queste modifiche. ma, soprattutto, mi chiedo perché il ministro dell' Economia , che adesso se ne è andato, si mostri così sensibile ora nei confronti delle osservazioni della Commissione bilancio e non abbia ascoltato il parere negativo della conferenza stato regioni sul decreto legge , anche nel testo originario del Consiglio dei ministri , dopo che quest' estate ha siglato con le regioni un patto finanziario. devo dire che questa cosa è grave e grottesca! questo provvedimento, a questo punto, non risolverà il problema dell' emergenza infermieristica, indebiterà ulteriormente le regioni e creerà ulteriori disparità all' interno del servizio sanitario nazionale. tutto questo è molto grave!