Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 746 - seduta del 07-02-2006
Sicurezza e finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, funzionalità dell'Amministrazione dell'interno e recupero di tossicodipendenti recidivi
2006 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 746
  • Attività legislativa

signor presidente , colleghi, signor sottosegretario, già nel titolo questo stralcio di legge sulla droga tradisce l' impostazione repressiva e punitiva che ha caratterizzato le strategie del Governo e della maggioranza nei confronti delle questioni sociali più difficili. nel linguaggio della legge, infatti, il recidivo è colui che merita una aggravante di pena, colui che ripete il reato e, perciò, va punito con rigore esemplare. in effetti, in queste norme, non c' è il recupero, non si vede una strategia di riabilitazione, non si affronta la complessità del fenomeno droga, si ignora la persona tossicodipendente, i suoi bisogni e i suoi problemi; c' è solo la condanna senza appello ideologica e astratta del tossicodipendente. ma diciamo la verità: queste norme sono un proclama elettorale, un manifesto di propaganda, sono norme fatte soltanto per essere esibite nei comizi e nei programmi televisivi. dunque, prima ancora di contestare nel merito le vostre scelte, è doveroso smascherare questa finzione, questa beffa di una legge mediatica inapplicabile consumata ai danni dei giovani e delle loro famiglie. del resto, se ci fosse stata un' autentica e buona volontà di rafforzare e migliorare le strategie di prevenzione e di contrasto alle dipendenze, non avreste aspettato cinque anni. la vostra cattiva coscienza è dimostrata proprio dalla fretta con cui alla fine di una legislatura, a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere , volete esibire uno scampolo di legge sulla droga. vi prendete questo scampolo di legge con il voto di fiducia numero quarantacinque, che non sarà nemmeno l' ultimo. in ventuno mesi nell' altro ramo del Parlamento, il provvedimento in esame non è riuscito a passare neppure l' esame in Commissione di merito. le obiezioni non provengono solo da chi è favorevole alla liberalizzazione delle droghe — e certo questi non siamo noi — , non protesta solo una minoranza di antiproibizionisti. contro queste norme si sono espresse con molta determinazione le più importanti associazioni di operatori e di volontariato cattolico: le Acli, le Agesci, Exodus, il Gruppo Abele , CNCA, il Movi, il forum del terzo settore , il centro sociale Giovanni XXIII . tutte queste associazioni hanno mosso obiezioni ragionevoli e puntuali per nulla ideologiche nelle quali noi ci riconosciamo pienamente. prima obiezione. è pericoloso e sbagliato abolire la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere. mettere tutto sullo piano dall' eroina alla cannabis, dalla cocaina all' exstasy, dal consumo occasionale a quello ripetuto e dipendente, è scientificamente scorretto. ignorare le differenze significa ignorare che ogni tossicodipendente è una persona diversa con la sua storia, il suo carico di problemi, le sue aspettative, un contesto familiare e sociale particolare. significa legarsi le mani per combattere le tante facce della dipendenza dalla droga. seconda obiezione. punire chi non riesce a liberarsi dalla dipendenza non serve, ma, soprattutto, non si può barattare la prevenzione con la punizione. l' inciviltà di questo provvedimento sta in un meccanismo repressivo che non si limita ad un brusco innalzamento delle pene, che contravviene alla Costituzione e ai principi di adeguatezza e di proporzionalità, ma ignora anche la distinzione, fatta dall' Oms, tra uso, abuso, consumo problematico e dipendenze. l' inciviltà di esso sta nella cinica distorsione del concetto di riabilitazione: il tossicodipendente non è una persona che ha bisogno di aiuto, è un colpevole, peggio, un recidivo. a lui, dunque, si prospetta un meccanismo ricattatorio: o la galera o la cura coatta. un meccanismo che indebolisce e vanifica i percorsi di recupero. se c' è una cosa su cui tutti concordano è che c' è recupero del tossicodipendente quando si fa nascere e si sostiene la libera volontà e la libera determinazione della persona: non c' è cura senza rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti di cittadinanza. la paura del carcere non è un' arma efficace per chi con la dipendenza cerca di superare la paura di vivere, la difficoltà di crescere, la fatica di diventare adulto e inserirsi nella società. la paura genera solo nuove fughe e nuovi azzardi, nuove proteste e nuove sfide. bella davvero la pedagogia di questa destra che vuol farci credere che nelle nostre carceri si può rinascere a nuova vita, dimenticando come esse siano ormai diventate il paradigma di una condizione umana in cui uno Stato europeo e moderno dovrebbe solo vergognarsi! tra l' altro, questo Governo si vanta di non aver applicato la riforma della sanità penitenziaria e di aver tagliato il 30 per cento delle risorse. e che dire dell' alternativa degli arresti domiciliari. come vivranno le famiglie la presenza obbligata di figli con i quali ci sono tensioni, a volte devastanti, conflitti enormi se non addirittura violenti? terza obiezione. il provvedimento in esame ignora un pilastro decisivo di ogni seria strategia contro la droga. ci si dilunga sugli arresti domiciliari e non c' è un segnale serio di contrasto al narcotraffico. perché il nostro ministro degli Affari esteri , oltre a confessare trasgressioni esotiche, non si impegna con più convinzione a stipulare accordi internazionali per una seria riconversione delle coltivazioni di oppio e di coca? perché non c' è la consapevolezza che il commercio della droga, come ci dimostra la ndrangheta che ne detiene il monopolio, è il più redditizio del mondo? quarta obiezione. in queste norme non v' è traccia di politiche giovanili e di politiche sociali che possano sostenere un' efficace strategia di prevenzione ed integrazione per percorsi di riabilitazione. non una parola sul tempo libero , sullo sport, sullo studio, sulla cultura! è un' occasione perduta per riconciliare il paese con le nuove generazioni e per dimostrare che la politica sa essere attenta ai loro bisogni. quinta obiezione: la tossicodipendenza non è un mercato in cui scatenare la competizione tra strutture pubbliche e strutture private. in questi anni, si è indebolita la funzione pubblica dei SERT e dei consultori familiari e sui servizi sanitari e sociali è calata la scure dei tagli delle risorse finanziarie. mentre si dimezzava il fondo sociale per due anni, sono stati trovati, però, i finanziamenti per un fondo nazionale per le comunità giovanili, che la Presidenza del Consiglio distribuisce di concerto con il ministro dell' Economia (e non facciamo fatica, dati i precedenti, ad immaginare quali saranno i reali beneficiari dei fondi...). qui c' è un problema di regole, di rapporti istituzionali che il decreto legge in esame stravolge, vanificando il principio dell' integrazione e della cooperazione tra pubblico e privato. la pari dignità tra pubblico e privato è un obiettivo da perseguire e da difendere; ma la pari dignità implica il riconoscimento della qualità e dell' efficacia dei modelli organizzativi e delle proposte terapeutiche, salvaguardando il pluralismo, ma anche la certezza di criteri uguali per tutti. non si può ridurre la funzione pubblica di tutela della salute e prevenzione del disagio e della dipendenza a quella di mera erogazione di finanziamenti. il sistema pubblico non può rinunciare al patrimonio di buone esperienze e di grandi competenze accumulate in questi decenni; non può rinunciare a delineare una strategia condivisa e regole condivise. non ci sono comunità affidabili, comunità inaffidabili e servizi pubblici inefficienti. c' è, invece, un mondo ricco di competenze, cultura, saperi, solidarietà, un mondo plurale in cui lavorano, fianco a fianco, operatori pubblici e privati . tutto questo mondo è pronto, oggi, per questa legge, ad una disobbedienza civile ! agli anzidetti operatori vogliamo esprimere il nostro grazie per quello che fanno: un lavoro straordinario, davvero importante ed insostituibile per tutto il paese, eppure così mal ripagato da questo Governo e da questa maggioranza. vogliamo, però, anche rassicurarli: non saranno lasciati soli né loro né i loro ragazzi. l' ultima obiezione è la più radicale. mentre il Governo impone l' approvazione del disegno di legge , si è verificata una strana coincidenza: autorevoli esponenti di questa maggioranza hanno fatto outing e, esibendo memorie di consumi una tantum , hanno voluto far credere di essere politici moderni, destra davvero in grado di capire il mondo che cambia. in questo modo, colleghi, avete reso bene l' idea di una società nella quale il politico, l' imprenditore, l' artista, la persona potente può permettersi l' uso di sostanze pesanti e leggere, può addirittura esibirlo, può farsene vanto, mentre un giovane qualsiasi deve andare in galera o deve essere costretto a curarsi. noi riteniamo che questo sia il messaggio più devastante, più diseducativo, più grave. per questo motivo, il nostro voto sulla questione di fiducia è davvero contrario. ma è altrettanto forte l' impegno, che assumiamo fin d' ora, di cancellare queste brutte norme e di restituire speranze a tutte le componenti più fragili del nostro paese.