Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 717 - seduta del 12-12-2005
Legge finanziaria 2006
2005 - Governo III Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 717
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , onorevole viceministro, viene spontaneo iniziare questo intervento con una frase che non è di rito: « per fortuna è l' ultima finanziaria della destra! » . ne viene un' altra da aggiungere molto spontaneamente. di solito, si dice che si chiude in bellezza, ma non si può certamente dire che con questa legge finanziaria l' attuale Governo chiuda in bellezza. si tratta di una legge finanziaria che si caratterizza per il nulla, un nulla che ha avuto bisogno della fiducia del Senato per essere approvato e che, come si annuncerà già nel Consiglio dei ministri di domani mattina, avrà bisogno di un ulteriore voto di fiducia alla Camera. del resto, come sarebbe possibile dare vita ad un dibattito parlamentare costruttivo sul nulla? questa legge finanziaria aggrava la situazione dei conti pubblici nel nostro paese e non contiene nessuna politica vera per lo sviluppo del paese , né per il rilancio del Mezzogiorno. soprattutto, essa si caratterizza per la sua iniquità. è una legge finanziaria per un paese che non c' è, perché il paese che c' è è quello delle imprese che fanno sempre più fatica a produrre; è il paese dei lavoratori senza diritti; è il paese di un lavoro sempre più incerto e precario e dei contratti che non si rinnovano; è il paese delle famiglie in affanno e di un Mezzogiorno che è tornato a trovarsi nelle grandi difficoltà della sua storia, che solo alcuni anni fa erano state riscattate. per questi motivi, noi voteremo contro questa legge finanziaria , non soltanto perché il Governo porrà la questione di fiducia . infatti, noi stiamo con quel paese che soffre e che, al tempo stesso , vuole un futuro, che certamente non gli viene assicurato dal nulla di questo provvedimento. a fronte dell' Istat, che ci dice che nel Mezzogiorno un quarto delle famiglie sono povere e che una su tre nel resto d' Italia è in affanno e si avvicina alla soglia della povertà, in questa legge finanziaria non è prevista alcuna misura che davvero vada incontro a queste famiglie e al tentativo di una loro vera inclusione. ancora una volta, è una legge finanziaria piena di provvedimenti spot per la famiglia, che viene sbandierata con grande retorica, indicata come un grande valore da questo Governo e da questa maggioranza, ma che non ha mai vissuto tante difficoltà come in questo periodo. per la famiglia vi è la solita « lotteria » dei mille euro che, peraltro, sono finanziati con il dimezzamento del fondo sociale, ridotto nel 2004 e nel 2005 a 500 mila euro, che viene finanziato con la diminuzione dei trasferimenti agli enti locali e che, naturalmente, servirà a pochissime coppie e bambini, i quali però non potranno contare sulla rete dei servizi, su nuove politiche per conciliare il lavoro delle donne e la vita della famiglia, a meno che non si intenda, ancora una volta, che le deduzioni fiscali per le baby-sitter e gli asili nido siano un modo per aiutare la famiglia. ci si chiede perché la maggioranza si sia affannata ad affermare sui giornali che condivideva l' emendamento a firma degli onorevoli Bindi, Fioroni e Turco, un provvedimento serio perché allargava le tutele della maternità, di cui oggi godono le lavoratrici, a tutte le donne, alle lavoratrici precarie, alle immigrate con regolare permesso di soggiorno , alle casalinghe. ci si è affannati a sostenere che fosse una misura seria, ma non si capisce per quale motivo in Commissione bilancio nessuno l' abbia votata e, inoltre, non sembra che nel maxiemendamento che sarà presentato troverà riscontro. si è affermato che il provvedimento sulla non autosufficienza sia una norma seria, ma per cinque anni consecutivi il Governo non ha ritenuto, da parte sua, di riconoscere il sistema di finanziamento che avevamo previsto, che la Commissione affari sociali aveva previsto, e, ancora una volta, quest' anno, un milione e mezzo di anziani non autosufficienti si troverà a constatare di essere stato abbandonato da parte delle politiche pubbliche. cosa dire della sanità? si continua a dire che la sanità è finanziata da un fondo che aumenta ma il Governo, ed il viceministro Vegas nello specifico, sa bene che si tratta di un aumento fittizio. mancano all' appello 4,5 miliardi di euro. ciò sta portando le regioni italiane al collasso finanziario, soprattutto quelle del Mezzogiorno, e in particolare sta portando al collasso i bilanci delle famiglie, le quali fanno fronte, per ben il 30 per cento della spesa sanitaria, con i propri bilanci, con le pensioni e con gli stipendi, diventati sempre più inadeguati all' aumento del costo della vita . sappiamo bene che sono un finto finanziamento i 2 miliardi che dovrebbero andare ad incrementare un programma per l' abbattimento delle liste di attesa, misura assolutamente centralistica che non produrrà alcun effetto, se non quello di non dare 2 miliardi alle regioni (che, peraltro, fanno parte del debito pregresso); così come sappiamo bene che il miliardo effettivo di aumento, ben inferiore all' aumento tendenziale della spesa previsto dal Dpef, è condizionato all' attuazione di altri programmi che, a loro volta, non sono finanziati. per fortuna, apprendiamo da Trieste, dove il ministro sta parlando (più o meno opportunamente), che non vi sarà più la norma che stabiliva un tetto alla mobilità, considerata un modo per assicurare l' uniformità del servizio sanitario nazionale ma che, in realtà, era una doppia beffa per le regioni del sud. durante il prossimo anno, queste ultime non avrebbero potuto assicurare livelli adeguati di assistenza alla propria popolazione, che si sarebbe trovata davanti alle « frontiere » delle regioni del centro-nord, che non avrebbero potuto riceverla per le cure adeguate nei loro presìdi sanitari. sembra che il Governo vi abbia riflettuto e che nel maxiemendamento tale norma verrà soppressa. ce lo auguriamo, perché era una doppia beffa, anche per le regioni del nord. non certo per quelle regioni, come la Lombardia, che hanno gonfiato la loro offerta in questi anni soprattutto attraverso la mancata programmazione per i privati e che in maniera parassitaria hanno chiuso i loro bilanci sulla mobilità del sud, ma per quelle regioni che hanno al loro interno centri di eccellenza vera, che non possono evidentemente pensare ad un futuro se non erogando prestazioni sanitarie, oltre che agli abitanti delle proprie regioni, a tutti gli italiani, compresi quelli delle regioni del sud, proprio in quanto strutture di alta eccellenza. auspichiamo per la sanità del Mezzogiorno ben altro. non le frontiere al centro-nord del sistema sanitario , ma interventi straordinari per adeguare la sanità del Mezzogiorno, soprattutto attraverso interventi strutturali e formativi. tuttavia, anche su questo il Governo tace e respinge le nostre proposte emendative. per tutti questi motivi, meno male che è l' ultima legge finanziaria ! meno male che possiamo dire agli italiani: la notte sta per finire, il vostro futuro sarà ancora possibile grazie ad un Governo che saprà farsi carico dell' economia di questo paese e soprattutto delle attese delle famiglie, degli uomini e delle donne, dei giovani e degli anziani dell' Italia!