Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 664 - seduta del 28-07-2005
Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2006-2009
2005 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 664
  • Attività legislativa

signor presidente , devo dare atto al ministro Siniscalco di avere ascoltato questo dibattito e ciò è sicuramente un elemento positivo. proprio perché egli ha partecipato ed ascoltato, credo che non sarà informato su ciò che è accaduto al Consiglio nazionale del partito del presidente del Consiglio che, questa mattina, ha pensato bene di non venire in Parlamento — o non rimanere collegato con il Parlamento dal suo ufficio di Palazzo Chigi — e non fare sì che i parlamentari del Partito di maggioranza relativa partecipassero a questo dibattito, come credo il dovere di ogni parlamentare avrebbe richiesto, attesa l' importanza del documento che stiamo discutendo. questa mattina, invece, il presidente del Consiglio ha pensato bene di vestire la divisa di capo di partito e, da quella sede, ha interloquito in maniera un po' originale con tutti noi. ad esempio, ha affermato che siamo, per numero procapite di telefonini, il primo paese in Europa; la stessa cosa per quanto riguarda le autovetture, i televisori, i frigoriferi, le lavatrici. egli ha affermato: non vi è più una signora che non ritenga, giustamente, di doversi curare e di aumentare la propria spesa in cosmetici rispetto a qualche anno fa e ci va benissimo, soprattutto a noi uomini. inoltre — ha proseguito — fare vacanze per un certo periodo di tempo è diventata una cosa obbligatoria. e chi ha un reddito fisso, certamente, fa fatica a terminare il mese. con ciò che abbiamo fatto in economia ci sono alcune famiglie — per fortuna non numerose — che vivono con difficoltà la quarta settimana del mese. ma dentro di me mi dico — ha aggiunto — che ve ne sarebbero molte di più che vivrebbero con difficoltà già la terza settimana del mese, se al Governo ci fosse stata la sinistra. in altre parole, gli italiani sono ricchi, ma lavorano poco. allora, se il paese che ha presente il presidente del Consiglio è quello che ha descritto nel suo intervento all' organo del suo partito, credo, forse, che anche questo documento di programmazione economico-finanziaria possa andare bene. peccato che questa non è l' Italia, questo non è il nostro paese, questa non è la vita delle nostre famiglie, questa non è la realtà! tale documento — che è l' ultimo della legislatura e il secondo di questo ministro — ci preoccupa. non solo non ci soddisfa e non ci piace, ma ci preoccupa. infatti, prescinde dal paese reale e, soprattutto, ancora una volta si ostina a sostenere che il welfare, la salute dei cittadini, gli anziani non autosufficienti sono un costo, una spesa, una palla al piede per lo sviluppo. ciò quando tutti sostengono — e giustamente — che la spesa sociale, per un paese indebolito come il nostro, che fa fatica a guardare al futuro, è invece un fattore di sviluppo, che non appartiene solo alla fase redistributiva della ricchezza, ma anche a quella generativa della stessa. in questo documento, per quanto riguarda in maniera particolare il tema della salute e del servizio sanitario nazionale, non solo ci preoccupa il silenzio sul tema della non autosufficienza, non solo ci preoccupa la sottostima del fondo, non solo ci preoccupa il silenzio su come far fronte al debito pregresso (che sappiamo essere anche superiore a quello certificato, perché le regioni del centrodestra non hanno detto la verità), ma ci preoccupa un altro aspetto: si parla della diminuzione dell' Irap e si rende noto un dato che oggi si dovrebbe ritenere certo, ma non si dice nulla su come verrà sostituita quella riduzione dell' Irap e su come si farà fronte al finanziamento del servizio sanitario nazionale, considerando che l' Irap è la prima e fondamentale fonte di alimentazione di quel fondo. stiamo andando, davvero, verso una mutazione genetica dei capisaldi della solidarietà in questo paese e ciò ci preoccupa molto. l' Italia vera non è quella descritta dal presidente di Forza Italia , ma è quella nella quale ogni giorno le famiglie italiane fanno fatica a guardare al futuro. ci auguriamo che qualcuno dia una risposta all' Italia vera, non a quella finta!