Gianfranco FINI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIV Legislatura - Assemblea n. 62 - seduta del 14-11-2001
2001 - Governo De Mita - Legislatura n. 10 - Seduta n. 118
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

l' onorevole Rizzo ha sollevato, sostanzialmente, due questioni: la prima relativa ad una presunta perdita del potere di acquisto dei salari negli ultimi anni, anche a seguito dell' abolizione del meccanismo della cosiddetta « scala mobile » e la seconda relativa ad un presunto intendimento del Governo di smantellare la scuola pubblica a favore di quella privata. per quanto concerne il primo quesito, va ricordato che, nel 1993, fu raggiunto un accordo in materia di politica dei redditi che stabiliva un meccanismo di salvaguardia del potere d'acquisto dei salari dei lavoratori e, contemporaneamente, un controllo dell' inflazione, ponendo come riferimento l' evoluzione della produttività. l' accordo si basava sul collegamento, in sede di definizione dei rinnovi contrattuali, tra il tasso di incremento dei salari e il tasso di inflazione programmata. il recupero dell' eventuale scarto tra i due indicatori veniva affidato alla contrattazione tra le parti sociali , che avrebbero dovuto tener conto dell' andamento sia delle ragioni di scambio sia dei salari di fatto. l' applicazione di queste regole ha comportato, nella seconda metà degli anni 90, un moderato aumento delle retribuzioni, accompagnato da un rientro progressivo dell' inflazione, che ha consentito ai lavoratori di mantenere il potere d'acquisto reale dei salari. tra il 1996 e il 2000, le retribuzioni per dipendenti nell' intera economia in termini reali, deflazionate con i prezzi al consumo , sono aumentate ad un tasso medio annuo che si è attestato attorno all' 1 per cento . anche per l' anno in corso , nonostante la congiuntura internazionale, il Governo prevede un analogo aumento. per quanto riguarda il secondo quesito, le affermazioni dell' interrogante, ad avviso del Governo, non corrispondono alla realtà. il programma di Governo attribuisce assoluta priorità alla scuola e, in particolare, alle famiglie, agli studenti, agli insegnanti e ai dirigenti scolastici. ancora una volta, pur nell' incertezza determinata dagli eventi dell' 11 settembre, il Governo, con la legge finanziaria attualmente all' esame del Senato, non prevede tagli per la scuola, com' è, invece, avvenuto per tutte le grandi voci di spesa; anzi, per la scuola è previsto, sin dal 2002, un pur contenuto incremento di risorse. oltre ciò, va ricordato che il disegno di legge finanziaria detta norme concernenti l' organizzazione scolastica che hanno la loro radice in principi di autonomia e che sono finalizzate a consentire ai responsabili delle istituzioni scolastiche scelte più flessibili, efficaci ed adeguate alle esigenze delle singole scuole. si tratta di strumenti finalizzati a migliorare la qualità del servizio scolastico, oltre che a riqualificare la spesa, liberando di conseguenza risorse che sono interamente destinate alla valorizzazione del personale docente. tali risorse si aggiungono a quelle previste per il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego . l' azione del governo è, quindi, finalizzata ad un rafforzamento della scuola pubblica, che — è bene ricordarlo — rappresenta oltre il 95 per cento del sistema di istruzione nazionale.