Silvio BERLUSCONI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIV Legislatura - Assemblea n. 615 - seduta del 20-04-2005
2005 - Governo III Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 615
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli colleghi , prima di cominciare, consentitemi di salutare l' elezione di Benedetto XVI , pontefice della Chiesa cattolica e vescovo della città in cui questo Parlamento vive ed opera. egli ha fatto della verità e della libertà il punto inscindibile del suo pensiero e della sua azione. lo Stato italiano e il Governo nazionale non trascureranno alcuno sforzo per rendere sempre più feconda e solidale la convivenza, ciascuno nel proprio ambito, tra le istituzioni repubblicane e l' istituzione ecclesiale. signor presidente , onorevoli colleghi , il Governo si presenta alle Camere per un atto di chiarimento politico. la coalizione che ha vinto le elezioni nel 2001, ricevendo mandato diretto ed esplicito dagli elettori per governare, attraversa ora una fase di difficoltà. poco più di due settimane fa, nelle elezioni regionali , il paese ha mandato un segnale di disagio che, per la sua dimensione, ha un chiaro significato. ho compreso questo segnale e intendo dare una adeguata risposta politica. la democrazia è fatta anche di queste cose. chi governa deve attendersi consenso e dissenso, stabilità e crisi. solo i sistemi autoritari non conoscono la dialettica e tanto meno un franco conflitto sia tra la maggioranza e l' opposizione sia all' interno della maggioranza e dell' opposizione. considerare fisiologico quel che accade può servire allo scopo di non drammatizzare artificialmente situazioni complicate, che vanno comunque risolte alla radice e nell' interesse generale del paese. credo di poter dire con soddisfazione che almeno su un punto, ma decisivo, in questo Parlamento e nella cultura civile dell' Italia non agiscono più le divisioni del passato: non c' è settore o cultura politica che non riconosca come valida, dopo le tristi esperienze degli anni scorsi, la regola secondo cui la maggioranza, che ha il mandato di governare, governa, e se l' Esecutivo scelto dagli elettori entra in crisi sono gli stessi elettori a dover decidere del destino politico del paese a norma di buonsenso e a norma della Costituzione: perché come dice l' articolo 1 « la sovranità appartiene al popolo » . nessuno ha prospettato un cambio di maggioranza parlamentare alle spalle del corpo elettorale , « anzi » tutte le forze politiche che compongono l' attuale maggioranza hanno formalmente rinnovato la loro fiducia al presidente del Consiglio e gli hanno chiesto di dar vita ad un nuovo Esecutivo. questa sfida io intendo accettarla formando un nuovo Governo che sia in grado di dare le risposte che il paese in questo momento richiede. i valori fondanti di questa coalizione e il suo programma, hanno una forza e un nitore che ci consentiranno di superare ogni difficoltà e di adempiere al mandato conferitoci dagli elettori. io credo fermamente nella virtù della stabilità e della continuità di Governo. penso che abbiamo realizzato alcune cose di grande spessore in questi anni di riforme economiche, di riforme istituzionali e di conduzione della politica estera e di sicurezza del paese nella burrasca seguita all' 11 settembre. siamo ora di fronte a una discussione aperta, libera e trasparente che ha una premessa comune ed indefettibile: questa è la maggioranza che è stata scelta dagli elettori per governare il paese, questa è la maggioranza che lo farà sino alla fine della legislatura. questo è l' obbiettivo che tutti noi della maggioranza condividiamo e che ci unisce più di ogni possibile differenziazione. voglio ricordare qui che più di dieci anni fa abbiamo iniziato un cammino comune per costruire qualcosa che in Italia non c' era. una coalizione politica che fosse in grado di dare coesione e identità alla maggioranza moderata e liberale del paese. a quei milioni di italiani che — stanchi delle consuetudini di una vecchia politica che pensava di risolvere i suoi problemi caricando di debiti le generazioni successive — chiedevano e chiedono cambiamento, riforme, modernizzazione, speranza in un futuro in cui lo Stato fosse al servizio dei cittadini e non i cittadini al servizio dello Stato. oggi possiamo rivendicare con orgoglio quanto sia stata difficile e insieme straordinaria l' impresa che abbiamo realizzato fino ad ora. e che sentiamo assolutamente di non dover lasciare incompiuta. tradiremmo non solo noi stessi, ma prima di tutto chi ha creduto e crede in noi. noi della Casa delle Libertà , tutti insieme abbiamo dato voce e rappresentanza politica , identità e coesione a una parte maggioritaria del paese; tutti insieme abbiamo dato vita a un nuovo modo di affrontare la politica e le sue sfide. io vorrei che avessimo l' orgoglio di quanto abbiamo fatto insieme in questi anni di Governo, i quattro anni più difficili della storia recente del mondo, gli anni del terrorismo internazionale, della più lunga crisi economica europea, del cambio della moneta con tutte le conseguenze positive e negative che ha portato. anni nei quali noi abbiamo garantito al paese una guida sicura, abbiamo messo fine all' instabilità permanente del nostro sistema, abbiamo accresciuto il ruolo e il prestigio internazionale dell' Italia, abbiamo realizzato riforme rinviate per decenni, abbiamo dato avvio a un lavoro imponente, con l' ambizione di cambiare profondamente il nostro paese, portandoci sulle spalle il peso del passato. io sono orgoglioso di questa nostra storia comune, questa nostra storia di più di un decennio. e sono assolutamente fiducioso che questo momento di difficoltà possa essere superato. perché la nostra forza deriva dalla coscienza di questa nostra storia comune, vissuta con una passione e una determinazione che ci hanno consentito di superare insieme ostacoli che apparivano difficili se non addirittura insormontabili. ora, per rilanciare la nostra azione, è mia intenzione aggiornare il nostro programma, accrescendo i nostri sforzi per difendere il potere d'acquisto delle famiglie, per sostenere le nostre imprese, per imprimere un rinnovato e deciso sviluppo al nostro sud. per questo intendo rafforzare la compagine del Governo ma è anche necessario, e soprattutto, dare un nuovo slancio e una nuova coesione ai nostri partiti, anche trasformando la nostra alleanza di oggi per dare un futuro stabile e sicuro alla nostra decennale storia comune. a voi, amici della maggioranza, che in tutti questi anni mi avete sostenuto, chiedo innanzitutto di avere fiducia. fiducia in noi stessi. fiducia nei nostri valori. fiducia nella nostra storia. con la vostra fiducia e il vostro sostegno abbiamo scritto pagine importanti per il nostro paese. con la vostra fiducia e con il vostro sostegno ne scriveremo molte altre. nei paesi europei , dove il sistema istituzionale già lo consente, il premier eletto direttamente dal popolo adegua la squadra di Governo, ogni volta che si presenta la necessità, sotto la sua diretta responsabilità, senza lunghe ed estenuanti crisi politiche e verifiche parlamentari: così si fa nelle più avanzate democrazie occidentali. per conseguire questo risultato il sistema costituzionale del nostro paese richiede invece una serie di passaggi formali, a partire dalle « formali » dimissioni del Governo . la riforma costituzionale che questa maggioranza ha definito adeguerà il nostro sistema di governo alle moderne democrazie. ma ora, dovendo dar vita ad un nuovo Governo, non mi posso sottrarre al passaggio attraverso una formale crisi di Governo . è con questo spirito che ho convocato il Consiglio dei ministri per poi recarmi subito dopo dal Capo dello Stato per rassegnare le dimissioni. vi ringrazio, dal profondo del cuore.