Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 545 - seduta del 12-11-2004
Legge finanziaria 2005
2004 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 545
  • Attività legislativa

signor presidente , è inutile che la ringrazi per il fatto che non sarà fiscale sui tempi di intervento, in quanto lo considero un piccolo risarcimento danni per non essere potuta intervenire sul complesso degli emendamenti in un momento nel quale magari, pur manifestando la sua contrarietà, l' Assemblea avrebbe potuto essere un po' più attenta. intervengo sul complesso degli emendamenti all' articolo 21 da noi presentati e voglio subito mettere in evidenza che tale articolo può essere indicato come emblematico della mancanza di lungimiranza di questo Governo e di questa maggioranza nei confronti delle scelte fondamentali che devono essere operate in un paese che sta vivendo un momento molto difficile, ben fotografato dal rapporto dell' Istat e sintetizzato nell' espressione: in Italia si vive più a lungo, ma peggio perché si è più poveri, perché si è meno assistiti, perché sono diminuite in questi anni le tutele e le sicurezze. siamo alla terza legge finanziaria di questo Governo senza che siano state compiute scelte in grado di prendersi carico del paese e della sua situazione attuale: vuol dire che vi si è definitivamente rinunziato! ciò emerge con chiarezza da tutte le disposizioni del disegno di legge finanziaria ma, in maniera particolare, da quelle riguardanti la previdenza, le politiche sociali e, come vedremo più avanti, le politiche sanitarie. dov' è l' elemento di contraddizione più forte? il nostro welfare ha bisogno di una profonda riforma, ha bisogno di rispondere ad una società caratterizzata da tre elementi che, dopo essere stati a lungo ignorati anche dalle politiche di welfare precedenti, erano stati presi in considerazione dalla riforma dell' assistenza e dall' istituzione del fondo sociale di cui alla legge numero 328 del 2000. il nostro è un paese nel quale ci si dimentica dei poveri, degli anziani e dei bambini: infatti, è un paese più povero, che invecchia male e che, soprattutto, vive una crisi demografica davvero grave, davvero preoccupante. è evidente che il declino demografico è quello più preoccupante: un paese vecchio è un paese che non cresce neanche economicamente, è un paese nel quale si rinuncia al futuro. orbene, in questo disegno di legge finanziaria non c' è un intervento a favore della famiglia ed a sostegno della maternità e della paternità responsabili! è scomparsa perfino la « regalia » del bonus per il primo figlio! sono diminuiti gli assegni familiari e sono scomparsi l' assegno di maternità ed al nucleo familiare ! eppure, questo paese avrebbe bisogno di politiche strutturali a sostegno della natalità che affrontassero davvero i nodi fondamentali che impediscono ad una coppia giovane di sposarsi e di mettere al mondo un figlio. ciò richiederebbe nuove politiche del lavoro, che consentissero soprattutto alle donne di conciliare il tempo da dedicare al lavoro con quello da dedicare alla famiglia, ma anche un investimento « vero » per ogni bambino che nasce (noi forze del centrosinistra e dell' Ulivo abbiamo lanciato la proposta dell' istituzione di un apposito fondo), nonché una rete di servizi effettivi intorno alla famiglia. tutto questo non c' è, mentre il ministro della Salute , quello del welfare ed i rispettivi sottosegretari, che brillano per la loro assenza, sbandierano il « grande » risultato di una piccolissima diminuzione del prezzo del latte artificiale! buona cosa, per carità! basterebbe ricordare che, tuttora, il latte per bambini costa il doppio di quanto costi in Francia. la verità è che questa politica, da sola, non significa nulla, anzitutto perché si pone in contrasto con le indicazioni dell' Organizzazione mondiale della sanità , secondo cui l' allattamento al seno va incentivato: l' allattamento al seno non solo garantisce la salute del bambino, ma favorisce anche l' inserimento della maternità in un determinato contesto nel quale la donna è rispettata come madre, soprattutto nella prima fase di crescita del bambino. ciò non avviene nel nostro paese, in cui le donne sono costrette a lacerarsi tra le scelta del lavoro e quella di un figlio. ignorare questi problemi, non dare un segnale, tornare indietro persino sulle « regalie » vuol dire non aver capito dove va questo paese, vuol dire non avere capito che senza welfare non vi sarà neanche sviluppo. l' altro problema è quello degli anziani e della non autosufficienza. questo è un paese che invecchia, ed è un paese che invecchia male, anche perché la mentalità della prevenzione, nonostante l' istituzione del servizio sanitario risalga al 1978, tarda a radicarsi non solo negli operatori sanitari e nell' organizzazione sanitaria, ma soprattutto in noi cittadini. siamo arretratissimi rispetto agli altri paesi! il fatto è che oggi, per ogni bambino, ci sono cinque nonni ed una famiglia su cinque, in casa propria, ha il problema della non autosufficienza. in questa manovra finanziaria diminuisce il fondo sociale, che passa da 1 miliardo e 800 mila euro a1 miliardo e 390 mila euro, scompare anche quella piccola luce che avevamo acceso sul fondo della non autosufficienza, istituito durante i governi dell' Ulivo. oggi, si sostiene che il fondo sociale è indifferenziato. sì, peccato che il fondo sociale indifferenziato non possa contare, per la sua distribuzione e per la sua finalizzazione, pur insufficiente, su uno strumento fondamentale, ossia quello dei livelli essenziali di assistenza dei servizi sociali , già previsti dalla legge finanziaria dello scorso anno e sui quali è caduta una cappa di silenzio assoluto. infatti, le regioni e gli enti locali non daranno mai il loro consenso alle proposte fatte dal Governo in assenza di una copertura vera di quei livelli essenziali. hanno bene imparato le regioni cosa vuol dire fare un patto sui livelli essenziali di assistenza sanitaria e non vederli coperti. non sono disponibili ad un' ulteriore beffa, né le regioni né i comuni, i quali, peraltro, per la terza legge finanziaria , sono taglieggiati nei loro trasferimenti. tutti sappiamo che gran parte di quei trasferimenti serviva a coprire la mancanza dei finanziamenti del fondo sociale per le politiche sociali ! questo è un punto serio di questa legge finanziaria , molto serio. bene, siamo passati dalle battute sulle assicurazioni alle battute sui supermercati e al conflitto tra ministri (uno voleva portare l' anziano nei supermercati, un altro voleva portarli nelle caserme dei vigili del fuoco , mettendo a rischio, anche durante l' estate, il funzionamento delle stesse). al di là di queste battute, alle quali evito di aggiungere altri aggettivi, rilevo che siamo di fronte ad un' altra legge finanziaria nella quale non è previsto alcunché per la non autosufficienza. diminuisce il fondo sociale, diminuiscono i trasferimenti, mentre aumentano i problemi delle famiglie. il nostro emendamento viene proposto per l' ennesima volta (tra l' altro, contiene un testo di legge approvato dall' intera Commissione affari sociali); su ciò il Governo non dice alcunché, perché ha in testa una cosa sola, vale a dire diminuire le tasse, salvo non riuscire a farlo, dimostrare per l' ennesima volta la sua totale impotenza, anche da questo punto di vista . abbiate il coraggio di rispondere alle richieste dei sindacati e delle organizzazioni produttive, che chiedono una tassa di scopo per l' assistenza dei non autosufficienti! sì, un patto tra un bisogno sociale vero e la capacità delle politiche pubbliche di questo paese di fornire una risposta. silenzio assoluto, silenzio assordante , incapacità di capire i problemi delle famiglie. sul reddito minimo di inserimento ha già parlato il collega Burtone, ma voglio riprendere questo tema, anche perché è stato presentato un emendamento anche su questo aspetto. la lotta alla povertà è un elemento dei moderni sistemi di welfare e nel nostro paese è ancora più importante, perché, accanto al 20 per cento dei poveri che c' erano prima, oggi c' è l' impoverimento dei ceti medi . andate a vedere quali sono i servizi che offre la Caritas, non ai barboni, non ai senza casa, non agli immigrati, ma alle famiglie monoreddito dei pubblici dipendenti di Roma! andate a vedere i servizi mensa, i servizi abito, i buoni salute! come si fa a presentare una legge finanziaria senza neanche un cenno al problema della lotta alla povertà, abbandonando anche quelle poche politiche che avevamo iniziato, delle quali non siamo mai stati fino in fondo soddisfatti, ma che certo non potevano trasformarsi da reddito di ultima istanza in nulla. mi avvio alla conclusione, ricordando il tema degli asili nido . naturalmente, brilla per assenza anche la ministra Prestigiacomo, che si è vantata di aver dato vita ad una legge che puntualmente, come avevamo dichiarato, la Corte costituzionale ha indirettamente bocciato, dichiarando incostituzionale l' articolo della legge finanziaria dello scorso anno che finanziava, con una misura centralistica di un Governo della devoluzione, con poche lire, solo gli asili aziendali. perché nella vostra testa gli asili non servono ai bambini, servono, in caso, alle madri! mentre gli asili nido sono per i bambini! e gli asili nido per i bambini non possono essere solo nelle aziende, devono essere ovunque! l' unico emendamento che ci avete dichiarato ammissibile è quello degli sgravi fiscali per il costo della retta; approvate almeno quello! sanate con una misura sostanziale, che prevede una briciola di finanziamento, la bocciatura della Corte costituzionale , che è la bocciatura delle vostre politiche sociali , anche in tema di infanzia. si possono organizzare tutti i convegni della commissione infanzia, si può andare a farsi belli in tutto il mondo, chiamare qui tutte le donne del mondo, ma che almeno si dia un minimo di risposta a questi problemi! perché questo è davvero grave. ringrazio il sottosegretario Vegas, che, nella solitudine del Governo, per l' ennesima volta, ha sentito alcune argomentazioni, che mi auguro servano minimamente a far capire che, se proprio non si riesce a fare niente, almeno occorre evitare di fare della propaganda. ne va della dignità di chi la fa e di chi la riceve!