Nichi VENDOLA - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 47 - seduta del 17-10-2001
2001 - Governo VIII De Gasperi - Legislatura n. 2 - Seduta n. 8
  • Attività legislativa

signor presidente , signor ministro, uno dei nostri emendamenti ha rappresentato un serio inciampo per il cammino di questo vostro disegno di legge , ed è quello che ha cancellato il comma 15. a volte, il tecnicismo del nostro gergo non rende giustizia alla gravità e alla pericolosità di taluni provvedimenti. passo molti dei miei week-end, signor presidente , signor ministro, a compiere blitz in discariche, a volte abusive, che non vengono neppure censite, oppure apparentemente a posto con i permessi. conosco, quindi, la difficoltà di comprendere effettivamente chi sia il proprietario di una discarica, chi sia il vero proprietario di una ditta per la movimentazione della terra. so, per esempio, nella mia regione, come, attraverso un gioco perverso di lecito ed illecito, il clan Nuvoletta di Marano di Napoli , i clan della camorra, stiano trasformando l' intero territorio pugliese in un' immensa pattumiera, per quello che è diventato uno degli affari di frontiera dei clan mafiosi: il ciclo dei rifiuti. per questo la mia soddisfazione è grande per la soppressione di un comma che, invece di portare regolamentazione in un settore che — basta leggere le carte della Commissione d' inchiesta sul ciclo dei rifiuti delle scorse legislature — necessita disperatamente di regolamentazione e di conoscenza, ulteriormente deregolamentava. ma, naturalmente, sappiamo che è soltanto la soddisfazione di una battaglia parlamentare, che il danno sarà reintrodotto probabilmente al Senato, che forse, almeno farete voi stessi la cortesia di cancellare, diciamo, gli errori più marchiani che sono presenti nel provvedimento. quindi, la domanda di fondo, che resta e che riguarda il vostro disegno di legge è dinanzi alla società, alla politica e alla cultura del nostro paese: l' Italia ha bisogno di grandi opere e di infrastrutture? signor ministro, è sicuramente una domanda retorica. il punto è naturalmente come si risponde e, per rispondere, questo dibattito avrebbe dovuto fare, non retoricamente, un minimo di ricognizione della situazione nel paese. ministro, la notte in cui un' intera collina ha camminato inesorabilmente nel buio più totale, inghiottendo uno, due, tre palazzi fino all' ospedale, insieme a 180 vite umane , a Sarno, molti hanno parlato, come di consueto, di calamità naturale, di disastro ambientale. ma noi sappiamo, invece, che la verità risiede esattamente in un modello di sviluppo, quello che ha trasformato i Regi Lagni in discariche a cielo aperto, quello che ha pensato di poter cementificare su ogni brandello del territorio, di portare il cemento armato dentro la Valle dei templi , sulle pendici dei vulcani o sulla costa. sappiamo che questo spiega tante tragedie. l' altra notte, quando a viale Giotto , a Foggia, un palazzo di recente costruzione si è accasciato su se stesso , inghiottendo la vita di tantissime famiglie, ancora una volta si è parlato di fatalità e non, invece, di quello che è stato il predominio del « partito del mattone » , di un certo modello di gestione e di rapina del territorio. io non sono contro l' impresa; conosco però molte imprese che operano costruendo le proprie fortune in questa maniera e facendo pagare al paese un prezzo molto alto. sì, signor ministro, l' Italia ha un disperato bisogno di grandi opere e di infrastrutture, non di quelle che vengono indicate nel vostro disegno di legge , ma, piuttosto, delle grandi opere di riassetto idrogeologico del territorio. non è soltanto il Mezzogiorno d' Italia a tremare e a rovinare precipitosamente nel disastro e nella tragedia. anche nella famosa Padania, quando piove per più di due giorni, sprofondano pezzi di territorio e si vedono gli effetti di questo dissesto idrogeologico. avremmo bisogno di una politica del suolo, di una politica dell' acqua che, in questo millennio, torna ad essere uno dei nodi cruciali del futuro e del Governo del territorio, come se fossimo agli albori dell' umanità: reti idriche, reti irrigue. anche lì, i contadini della Capitanata hanno pianto, quest' anno, per tre mesi, proprio a causa di una paradossale assenza di acqua in una regione che, invece, n' è ricchissima ma che viene dispersa. il vostro progetto è, invece, un vademecum di tutto ciò che non bisognerebbe fare. questo è il giudizio del gruppo di Rifondazione comunista . intanto, si tratta di una legge speciale come è stato già espresso, molto bene, dal collega Bersani. le leggi speciali, in generale, tendono a riprodurre quel tanto di cultura emergenzialistica, ma, in particolare, in tema di Governo del territorio, hanno sempre dato una prova fallimentare, quando non tragica, al momento dei fatti. si tratta di una legge speciale che porta un colpo al cuore alla conquista della nostra civiltà politica ed ambientale, ossia la valutazione di impatto ambientale. è una legge speciale che deregolamenta tutta la materia della ristrutturazione degli immobili e che apre la porta ad ogni abusivismo. non è un argomento demagogico, speso nell' ansia di fare opposizione a tutti i costi, è un argomento denunciato dall' insieme del mondo ambientalista e che rende perplessi, e talvolta polemici, altri soggetti: il mondo delle piccole e medie imprese e degli enti locali . è una legge speciale che prospetta una finanza di progetto quanto mai oscura, indeterminata e, probabilmente, foriera di diventare un' ipoteca sul futuro delle risorse italiane. non era un testo emendabile perché il vostro atteggiamento, signori del Governo della maggioranza, è quello consueto di chi giunge in Aula con provvedimenti blindati, di chi inibisce l' interlocuzione di merito e di chi persino rifiuta di raccogliere, come un elemento di civiltà del Parlamento, quei suggerimenti che riguardano, appunto, la correzione degli errori che voi stessi avete riconosciuto esserci. ma non era emendabile per un motivo di fondo perché è, davvero, un testo organico, è un manifesto organico di un' idea solare di liberismo selvaggio nel settore del Governo del territorio. in questo manifesto liberista sono presenti tre questioni ridotte a variabili dipendenti del mito della crescita, di quella che chiamo « elefantiasi sviluppista » , coperta, naturalmente, dalla finezza tecnocratica di cui il ministro è esponente, ossia la democrazia, la legalità e l' ambiente. viene ferita la democrazia, persino la sua veste costituzionale, la sua norma costituzionale, riproducendo un centralismo che considera, con mal sopportazione, la voce degli enti locali e delle comunità. viene enfatizzata la delega che espropria il Parlamento ed è una delega in bianco. e la legalità muore nel trionfo della deroga, nella soppressione scandalosa — io penso anticostituzionale — del contenzioso amministrativo e giurisdizionale. non siamo, signor ministro, alla semplificazione delle procedure, siamo alla cancellazione della legalità. lei sa, signor ministro — non lo dico in questa sede, avremo tanti momenti per condurre questa battaglia e fare questa polemica — che si pone un problema serio e non, semplicemente, di battute: si chiama conflitto di interessi . ma questo disegno di legge , in modo prefetto, rappresenta l' ispirazione politico-culturale da lei incardinata. noi siamo contro lo slogan che è un po' il cuore di questo manifesto: « padroni in casa propria » ; esso significa considerare casa propria anche beni che appartengono alla dimensione del pubblico, casa propria anche a costo dell' ennesimo stupro ambientale, essere padroni in casa propria anche mettendo a repentaglio i nostri centri storici ed il nostro territorio. noi consideriamo « casa di tutti » beni fondamentali, quali l' ambiente, la democrazia e la legalità, in nome dei quali siamo radicalmente contrari a questo disegno di legge .