Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 469 - seduta del 18-05-2004
Situazioni di pericolo per la salute pubblica
2004 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 469
  • Attività legislativa

signor presidente , in meno di una settimana il Governo chiede una seconda fiducia: giovedì scorso per smantellare le pensioni, oggi per controriformare la sanità. questioni cruciali di grande portata che toccano la vita di milioni di famiglie e ridisegnano l' impianto del nostro modello di welfare vengono imposte senza che il Parlamento possa discuterne le finalità e gli effetti, senza il coinvolgimento e il confronto con le parti sociali , i cittadini e i sindacati, ignorando il parere contrario delle regioni. si ricorre alla questione di fiducia su un decreto legge palesemente incostituzionale — per questo già respinto una volta da questo Parlamento — per incassare un risultato che non porterà alcun beneficio, né immediato né futuro, al paese. un decreto legge che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario italiano. è solo una drammatica coincidenza se questo voto ci viene chiesto nelle ore più difficili del conflitto iracheno, quando i nostri cuori sono turbati e sgomenti per la morte di un altro giovane soldato a Nassiriya e ci sentiamo, come tutti gli italiani, solidali e vicini allo strazio della famiglia, così come ci stringiamo intorno alle famiglie degli ostaggi. ma è una coincidenza che non possiamo ignorare e sulla quale non sarebbe giusto chiudere gli occhi perché svela la coerente mediocrità ed inconsistenza di questo Esecutivo. non abbiamo alcuna intenzione di sfruttare questa coincidenza. è la dura realtà dei fatti che ci costringe a registrare il vostro fallimento nella gestione della cosa pubblica . ancora una volta, infatti, il Governo non affronta l' emergenza del paese, ma procede con azzardi continui o rinviando le decisioni, senza un disegno chiaro ed autorevole, sia che si tratti della politica estera , dove assistiamo alle contorsioni verbali del ministro degli Esteri , del viceministro e del presidente del Consiglio , senza che sia messa in opera una qualsiasi iniziativa politica e diplomatica che segni una svolta radicale della guerra che si fa di giorno in giorno più devastante e terribile, sia che si tratti di politica economica , dove da settimane si ripete l' inutile ed inconcludente rito dei vertici di maggioranza sulla riduzione delle tasse cui si vorrebbe affidare l' impossibile missione di agganciare la ripresa economica , rivitalizzare la produttività delle imprese, rilanciare i consumi ed arrestare la crisi di fiducia delle famiglie, sia, infine, che si tratti della politica sociale , dove il Governo si distingue per un colpevole strabismo, vara un' iniqua riforma sulle pensioni che entrerà in vigore nel 2008 con la sola speranza di rinviare la bocciatura dell' Europa e non vede le difficoltà quotidiane di milioni di cittadini, dai pensionati al minimo ai giovani precari alle famiglie, che faticano ad arrivare alla fine del mese e che misurano la costante erosione della qualità e della quantità dei servizi pubblici . un Governo strabico e bugiardo anche sulla sanità. cosa dobbiamo votare oggi? su cosa ci viene chiesta la fiducia? su un decreto che impropriamente è denominato « emergenze sanitarie » , che in sei articoli non contiene nulla di realmente urgente, tanto meno in grado di far fronte alle vere emergenze della sanità pubblica. è un atto di furbizia del ministro, che ha approfittato dello strumento della legislazione d' urgenza per mettere a segno alcune misure che definire clientelari è poco. non siamo contrari alla ricerca genetica, ma ci si deve spiegare perché bisognerebbe creare un nuovo centro di ricerca proprio all' ospedale Maggiore di Milano, nella città dove è stato assessore e nella struttura in cui è primario. non ci sono forse altre strutture altrettanto, se non più appropriate e qualificate in altre regioni? non siamo certo contrari alla lotta contro il bioterrorismo, ma ci si deve spiegare perché questo compito non può essere svolto dall' Istituto superiore di sanità e si deve invece finanziare un improbabile centro presso il ministero della Salute , che nella logica del federalismo serio dovrebbe potenziare non i compiti di gestione, ma quelli di indirizzo e di controllo sugli effettivi livelli di assistenza, a cui hanno diritto tutti i cittadini, dal nord al sud del paese. qual è l' urgenza di queste iniziative? dov' è l' emergenza? altri e ben più pesanti sono i problemi della sanità italiana! altri e ben più seri sono i bisogni di salute dei cittadini, dimenticati e penalizzati da una strategia di progressivo e massiccio disimpegno del Governo! la spesa sanitaria a carico delle famiglie è cresciuta in modo esponenziale, a cominciare dai costi per le medicine, aumentati del 15 per cento nell' ultimo anno, come registra l' osservatorio sui medicinali dello stesso ministero della Salute . è in corso un processo strisciante di privatizzazione, come denunciano i dati pubblicati questa mattina dall' Istat. gli ospedali pubblici, a corto di finanziamenti per gli investimenti, si impoveriscono e vengono addirittura venduti dalle regioni, che poi devono pagare l' affitto con i soldi destinati all' assistenza, che di fatto si riduce. si allungano a dismisura le liste di attesa e la sanità del Mezzogiorno non si qualifica, anzi accelera il suo declino. c' è una vertenza sulla sanità che si trascina da almeno tre anni, con un conflitto aperto tra regioni e Governo, tra il Governo e l' intero mondo delle professioni sanitarie. dai medici agli infermieri, dagli specializzandi ai veterinari, si chiede inutilmente ascolto e confronto, un segnale di vita dal Governo. al centro di questa vertenza ci sono tre problemi seri: il sottofinanziamento della sanità pubblica, la devolution e il rinnovo dei contratti. si sono ripetute manifestazioni e assemblee; i medici hanno scioperato per ben tre volte ed è annunciato uno sciopero per le prossime settimane. ma i medici non sono sul piede di guerra per interessi corporativi: lo sono perché vogliono sottolineare i rischi che stanno vivendo il servizio sanitario nazionale e la tutela della salute dei cittadini. e il Governo cosa fa? nulla! manda avanti la sua maggioranza al Senato, che con un emendamento cancella il rapporto esclusivo dei medici e la riforma del 1999. non è quello che hanno chiesto e che chiedono i professionisti della sanità, non è quello che vogliono le regioni, che infatti hanno già annunciato l' ennesimo ricorso davanti alla Corte costituzionale . ancora una volta, i cittadini chiedono tutela dei diritti e i professionisti il rispetto e la valorizzazione della propria dignità: ma il Governo risponde riproponendo vecchi privilegi. il principio dell' esclusività di rapporto non è, come sostiene il ministro, la riduzione dei professionisti a semplici dipendenti pubblici — come se fosse una vergogna, una deminutio, lavorare per la cosa pubblica — ma il modo per superare la dicotomia tra una concezione ottocentesca della professione e la missione della sanità pubblica, il modo per conciliare la libertà e l' autonomia della professione con i valori e la finalità del servizio pubblico . la missione della sanità pubblica, infatti, è quella di promuovere e tutelare la salute dei cittadini, attraverso la valorizzazione delle loro professioni e il riconoscimento della loro dignità; è quella di coniugare le aspirazioni e le aspettative di chi vi lavora con la domanda di salute e di accoglienza di chi vuol farsi curare. cancellare l' esclusività di rapporto significa riproporre la dicotomia e la conflittualità tra il servizio pubblico e i suoi professionisti, tra l' interesse del medico e l' interesse dei cittadini. il servizio pubblico rinuncerà a valorizzare i propri medici e non potrà più contare sulla loro dedizione e i medici cercheranno altrove le proprie gratificazioni professionali ed economiche, come hanno sempre fatto prima del 1999. ma in questo modo la sanità non reggerà a lungo. come non regge la scuola, se non può contare sulla passione e l' impegno degli insegnanti, come non regge l' università italiana senza i ricercatori e i professori, così non reggerà la sanità, se non potrà contare più sul pieno e totale coinvolgimento dei medici. tutti i sindacati hanno chiesto rinnovi contrattuali — che non avranno — , nell' ambito di un forte servizio sanitario nazionale, ed hanno chiesto flessibilità nell' applicazione dell' esclusività di rapporto (che un nostro emendamento prevedeva), ma non la sua eliminazione. voi promettete di abbattere le liste d' attesa: certo, non ci saranno più liste di attesa, perché non vi saranno più medici che effettueranno visite negli ospedali pubblici, dal momento che, d' ora in poi, esami e visite verranno svolte nelle cliniche e negli studi privati. avete trovato, inoltre, anche il modo per ridurre il finanziamento alla sanità pubblica. a che serve tale azzardo? a cosa serve annunciare una controriforma che premia pochi privilegiati, penalizza la stragrande maggioranza dei medici che lavora nel servizio pubblico e mette a rischio la qualità dell' assistenza ai cittadini? vi illudete che serva alla vostra propaganda elettorale, ma non state facendo i conti con gli italiani, che non ne possono più di un Governo che ripristina i privilegi ed abbassa i livelli di assistenza. non convincerete neppure i medici, perché il 90 per cento di loro ha scelto il rapporto esclusivo con il servizio sanitario nazionale ed è interessato al suo funzionamento, non ai privilegi di pochi nostalgici, alcuni dei quali siedono anche in questo Parlamento. non conoscete la fatica ed il coraggio dei riformatori. avete sperimentato la vostra impotenza per tre anni, quando per ben 45 volte è stata respinta sia dalle regioni, sia dai sindacati la vostra riscrittura della riforma varata dal governo dell' Ulivo. oggi mostrate l' arroganza e la mediocrità di chi vuole controriformare un settore decisivo della società italiana , imponendo alla propria maggioranza e al paese la rinuncia a riqualificare e a rafforzare il diritto alla salute. otterrete in Parlamento la fiducia, ma quella fiducia che oggi qui imponete vi sarà negata nel paese, che già guarda verso di noi ed ha voltato le spalle a questa maggioranza.