Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 389 - seduta del 13-11-2003
Servizi socio-educativi per la prima infanzia
2003 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 389
  • Attività legislativa

signor presidente , è con vero rammarico che siamo costretti a votare contro un provvedimento al quale abbiamo lavorato molto. abbiamo lavorato molto in questa legislatura in Commissione. qui, va un ringraziamento sincero all' onorevole Mosella che ha seguito questo provvedimento fin dall' inizio del suo iter. abbiamo lavorato molto anche nella precedente legislatura, nel lavoro collegiale del Governo, in un impegno che potremmo definire bipartisan in Commissione, già dalla legislatura precedente. il Governo ha voluto la sua legge e ha ritardato i lavori. ha tenuto fermo il provvedimento fin quando lo ha reso inutile, annullando ogni forma di finanziamento e pretendendo un' approvazione affrettata che ha imbarazzato la stessa maggioranza. vorrei ricordare all' onorevole ministro delle Pari opportunità che in Commissione questo provvedimento è stato approvato con un solo voto di differenza, quando la sua maggioranza — come lei ben sa — anche nella nostra commissione, è molto superiore numericamente alle opposizioni. quindi, una contrarietà dei gruppi di opposizione ed un imbarazzo da parte dei gruppi di maggioranza, che — me lo consenta, onorevole ministro — con il suo intervento di stamane lei ha certamente contribuito ad aumentare! vorrei ricordarle che c' è uno stile da capo di partito, e lei non lo è, e c' è un stile istituzionale, che nell' intervento di stamattina non le è appartenuto. abbiamo ascoltato una provocazione continua, un' offesa ed una denigrazione del lavoro di tutto il Parlamento che non le fanno onore: non le fanno onore come ministro, non le fanno onore come donna e non le fanno onore come ministro delle Pari opportunità ! non le fanno onore proprio nel momento in cui questo Parlamento le farà dono di una legge che non sarà certamente un dono per gli italiani. comunque, noi voteremo contro, non solo per un problema di metodo, ma anche di merito. voglio qui ricordare i motivi più profondi della nostra contrarietà, proprio sulle questioni di merito. gli asili nido e quelli che qui vengono chiamati servizi innovativi (espressione che non si sa cosa voglia coprire) non sono strumenti educativi e sociali per i bambini, ma sono aree di parcheggio per i bambini! si ritorna indietro di molti anni, onorevole ministro, ai tempi in cui a legiferare su questa materia non vi erano, perché non ci sono mai stati, pericolosi comunisti, ma un ministro che si chiamava Falcucci, la quale promosse una legge — la numero 1044 — che rappresentò un salto di qualità molto importante nel percorso educativo e sociale della vita del nostro paese. quel ministro considerò gli asili nido , appunto, servizi per i bambini, pose al centro della sua visione il bambino ed incominciò a tradurre nella legislazione quella dottrina e quella cultura pedagogica che considerava il bambino non un piccolo adulto, ma una persona con una sua dignità e con le sue caratteristiche. con questo provvedimento si torna indietro, così come avete cercato di tornare indietro con quello che aboliva i tribunali per i minori. anche in quel caso, vi era un' idea ispiratrice che non vedeva come elemento centrale il bambino, ma lo considerava un piccolo adulto delinquente. la stessa cultura che aveva ispirato quel disegno di legge ispira anche questo provvedimento! mancano gli standard, onorevole ministro. noi l' abbiamo letto questo testo: mancano gli standard di qualità; mancano i criteri di accreditamento; mancano, soprattutto, i requisiti più importanti, quelli del rapporto pedagogico, che passa attraverso i requisiti delle figure professionali! e la fase più delicata della vita del bambino, quella alla quale si riferiscono gli asili nido , viene affidata ad un accordo, senza alcun impegno effettivo da parte della legislazione nazionale. non è questo che richiede il Titolo V della Costituzione: richiede ben altro, che in questa legge non è rispettato; avrebbe richiesto i criteri di contenuto ispiratori di quell' accordo sui requisiti di accreditamento, sui requisiti di qualità. ecco perché noi siamo estremamente contrari. al centro di questo provvedimento non vi è il bambino! al centro di questo provvedimento c' è l' asserito tentativo, che potremmo definire sociale — certo, importantissimo per noi, fondamentale — , di coniugare i tempi della famiglia con i tempi del lavoro e, in maniera particolare, i tempi della donna con i tempi del lavoro. ma vediamo se questa cosa è vera. io credo proprio di no. anche su questo aspetto, se me lo consente, ministro, siamo noi a invitare lei ad una rilettura dei nostri emendamenti. è un fallimento dal punto di vista dei servizi sociali questo provvedimento, perché non ha una vera attenzione verso le fasce più deboli. se voi aveste questa attenzione, capisco, onorevole ministro, che lei sarebbe costretta a riscrivere il suo intervento e forse dovrebbe farlo a braccio e non ne sarebbe all' altezza ; quindi esce dall' Aula; complimenti! beh, cosa volete, questa è la dimostrazione evidente. mi auguro che qualcuno legga questo intervento, anche coloro che sono costretti a votare a malincuore questo provvedimento. se fosse vero che questo provvedimento ha un carattere sociale avreste accettato i nostri emendamenti sull' attenzione particolare ai lavoratori e alle lavoratrici precari e flessibili, avreste accolto i nostri emendamenti sugli immigrati. l' abbiamo fatta noi la legge Turco-Napolitano , nella quale i bambini degli immigrati non hanno bisogno di essere figli di regolarizzati per avere accesso ai servizi. il nostro emendamento puntava a dare un sostegno economico ulteriore alle famiglie dei regolarizzati, perché sappiamo perfettamente che questo non sarà e non può essere evinto dal principio generale di questo provvedimento, così come abbiamo chiesto di esplicitare il riferimento ai piccoli comuni, che sono le aree deboli del nostro paese, e anche questo emendamento l' avete rifiutato, così come vi abbiamo chiesto di mettere a carico delle famiglie una quota che non superasse il 30 per cento del costo della retta, e anche questo emendamento l' avete rifiutato. ecco perché questo provvedimento nel merito è un fallimento educativo ed un ritorno indietro ed è anche un fallimento dal punto di vista sociale. ancora, è un provvedimento che ignora il nuovo Titolo V della Costituzione voi oscillate dalla invocazione della devolution, che tenete in piedi perché costituisce elemento di ricatto all' interno della maggioranza, alla pratica di un centralismo che non ha precedenza nella vita del nostro paese. questo provvedimento è un esempio classico di centralismo che non rispetta le prerogative delle regioni e degli enti locali . ma il motivo principale per il quale noi votiamo contro è che questo è un provvedimento-manifesto, un provvedimento-spot, un provvedimento senza alcuna forma di finanziamento. l' avete portato all' approvazione dopo che avete individuato un meccanismo per evitare il parere della Commissione bilancio, e cioè togliere ogni finanziamento. a che cosa serve questo provvedimento? a che cosa serve una legge senza alcuna forma di finanziamento? forse a fare degli spot. è una legge incostituzionale da questo punto di vista perché una forma di finanziamento c' è — è vero — ed è per i nidi aziendali, ai quali noi non siamo contrari, vorremmo solo che in quei nidi il figlio del ministro, come avviene al nido del ministero delle pari opportunità , o il figlio della lavoratrice precaria avessero le stessi prerogative, gli stessi agenti professionali e percorsi educativi e sociali che vengono assicurati in quelli che si definiscono veri e propri asili nido di cui in qualche modo si fa riferimento nella nostra legislazione. li abbiamo pensati noi per la prima volta gli asili aziendali, vogliamo rivendicarlo, perché certamente non è della cultura della destra l' intenzione e la volontà di conciliare i tempi di lavoro della donna con i tempi della maternità, perché per voi la donna deve stare a casa. questa è una filosofia vecchia, che ricordate ogni tanto, e ritenete che questa sia la prerogativa femminile. siamo stati noi a pensare per primi ai nidi aziendali, ma perché avessero gli stessi requisiti, perché anche il figlio del ministro Prestigiacomo potesse avere dentro quell' asilo del ministero delle pari opportunità le stesse assicurazioni educative che hanno i bambini che vanno in quelle scuole e in quegli asili nido che vengono anche gestiti da alcuni agenti che vi stanno molto a cuore. no, non basta, ho ancora altre cose da dire. sapete perché è incostituzionale questo provvedimento, che finanzia gli asili nido e lascia senza una lira tutti gli altri servizi per l' infanzia? perché va contro uno di quei principi con il quale avete vinto le elezioni: la libertà di scelta. ve la ricordate la tanto conclamata retorica sulla libertà di scelta e il pluralismo educativo, con il quale avete imbandierato questo paese? ecco, questo provvedimento ne è la negazione in sé, tutto questo percorso legislativo lo è, perché i cittadini saranno liberi di scegliere i nidi aziendali dove ci sarà una forma di finanziamento e non saranno libere le madri che vogliono mandare un bambino all' asilo nido anche essendo casalinghe, perché quello è un servizio educativo e non è solo un servizio per la famiglia. è molto grave tutto questo! ed è uno spot perché va a collocarsi dentro una famiglia abbandonata — sì, abbandonata — per le politiche del lavoro, per le politiche sanitarie, per le politiche sociali , per le politiche di trasferimento alle regioni e agli enti locali . mi rivolgo al ministro Maroni, che ha qualche anno in più e forse anche un po' di esperienza in più ed è forse anche più intelligente e più furbo, cui devo dare atto per le cose che ci ha detto nel suo intervento, e gli chiedo — e voglio vedere se mi risponde — siccome qui non c' è una lira, con che cosa una famiglia finanzierà il costo dell' asilo nido del proprio bambino che non viene finanziato da nessuno. lo finanzierà con l' aumento del costo della scuola pubblica — che ormai è à la carte — del figlio più grande, che deve pagarsi oltre la quarta ora, che deve pagarsi le materie come l' inglese, che deve pagarsi i servizi per portare i bambini a scuola? con che cosa lo finanzierà? lo finanzierà con l' aumento del costo dei ticket? lo finanzierà con l' aumento del costo delle liste di attesa in sanità? o, forse, lo finanzierà con l' aumento del costo della vita ? concludo, presidente. credo che queste siano le fonti di finanziamento che sono previste da questa legge. e i comuni con che cosa finanzieranno questo? con la diminuzione dei trasferimenti agli enti locali che, per la terza volta, anche con questa finanziaria, questo Governo persegue. e con che cosa le regioni lo finanzieranno? lo finanzieranno, certamente, questa sarà, credo, l' idea del Governo, con la diminuzione del fondo sociale che è stata, appunto, denunciata chiaramente da tutte le regioni. questa è la realtà; questa è la realtà di questo provvedimento che voi oggi sbandierate; che oggi sbandierate come sbandierate il provvedimento dei mille euro da assegnare al secondo bambino di cui potranno usufruire una su 3 delle famiglie italiane e che, forse, esso stesso servirà a finanziare quegli asili nido che non sono finanziati con questo provvedimento. noi voteremo contro; noi non firmeremo il vostro spot che, credetemi, è agli estremi di pubblicità ingannevole.