Nichi VENDOLA - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 373 - seduta del 15-10-2003
politica estera
2003 - Governo Zoli - Legislatura n. 2 - Seduta n. 712
  • Attività legislativa

signor presidente , siamo ad un' ennesima stazione di questa via crucis della super delega ambientale. a noi tocca ribadire alcuni concetti che sono, credo, ormai chiari all' opinione pubblica e a quest' Assemblea. noi non saremmo stati contrari ad un lavoro di semplificazione, di razionalizzazione e di aggiornamento della legislazione ambientale. non avremmo fatto le barricate se la super delega fosse stata questo, cioè un' opera di aggiornamento e di semplificazione, anzi avremmo riscontrato nella realtà le ragioni di questi interventi di modifica. c' era la necessità di modificare la nostra legislazione alla luce degli accordi di Kyoto, cioè alla luce del bisogno di intervenire con politiche attive per la limitazione della emissione di gas serra in atmosfera. c' era bisogno di produrre modificazioni alla luce dei Protocolli di Johannesburg , vale a dire rivolgendo lo sguardo a quella domanda planetaria che chiede di proteggere il bene fondamentale del diritto fondamentale all' acqua e all' acqua potabile; avremmo apprezzato il fatto che quelle direttive comunitarie, che dovrebbero essere la fonte di ispirazione di qualsiasi produzione normativa « indigena » , fossero state rese cogenti disposizioni normative, anziché generiche cornici retoriche di atti che, talvolta, contraddicono invece platealmente tali indicazioni comunitarie. avremmo potuto interrogarci rispetto alla legislazione ambientale a partire dalle urgenze che la cronaca — la cronaca talvolta « nera » — ci propone, come ad esempio ciò che ci ha segnalato il blackout, vale a dire la luce di quel buio sui problemi del consumo elettrico e del fabbisogno energetico del nostro paese, ma sappiamo con quanta furbizia levantina il Governo abbia mentito su un incidente che non chiama certo in causa la quantità di centrali nel nostro paese, visto che tale incidente si è verificato nell' ora del minor consumo di elettricità (quei 20.000 megawatt a fronte di una potenza installata di 76.000). anche in quel caso, anziché riflettere sulle sfide di fondo di una nuova politica energetica fondata sul risparmio e su seri investimenti nelle energie rinnovabili, si è invece preferito giocare a fare i furbi. come vedete, erano tante le sollecitazioni a produrre un ulteriore salto di qualità nel quadro delle normative che regolano la materia ambientale. ed invece no: da due anni ci arrovelliamo su una delega tanto smisurata e abnorme quanto generica nei principi direttivi che la informano. per questo, abbiamo subito denunciato nel disegno di legge delega l' occasione per produrre quello che abbiamo chiamato un « colpo di stato ambientale » , vale a dire un' opera sistematica di deregolamentazione di quel quadro di normative, volte alla protezione e alla valorizzazione dell' ambiente, che sono costate decenni di battaglie democratiche, civili e ambientaliste. ma per noi, al di là persino degli aspetti goffamente comici contenuti nel disegno di legge di delega al nostro esame, su cui rimbomba il silenzio del Governo — come, ad esempio, la commissione di esperti sancita da una norma di legge, su cui credo potremmo tornare in futuro per dimostrare le code comicamente clientelari che, ormai, stanno appendendosi alla vita interna di tutti i ministeri, compreso il ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio — , questa discussione rappresenta anche l' occasione per esprimere un giudizio compiuto su questa prima parte di legislatura del Governo Berlusconi. noi, infatti, critichiamo e denunciamo con forza, in questa Assemblea e nel paese, il segno di una politica complessivamente antiambientale, dalla vicenda lunardiana delle grandi opere fino alla vergogna del condono. su quest' ultimo aspetto, vorrei spendere due parole per replicare garbatamente ad un collega che stimo, l' onorevole Lupi, a proposito di quel giudizio apparentemente carico di buonsenso sulle vicende del degrado ambientale, del dissesto del territorio e dell' urbanistica nel nostro paese. l' onorevole Lupi ha parlato di fallimento; vede, onorevole Lupi, potremmo inoltrarci in dispute astratte, ma ricordo di aver trascorso una notte assieme ai tecnici e ai politici di un' amministrazione comunale del sud che decidevano di procedere, l' indomani mattina, con i bulldozer per abbattere degli edifici abusivi. sto parlando di una città nota per il titolo di un libro meraviglioso di Carlo Levi, sto parlando di Eboli. forse, queste storie le avrà lette in un bell' articolo di Gianantonio Stella sul Il Corriere della Sera : 450 ville di camorra abusive abbattute dall' amministrazione di Gerardo Rosania, di un sindaco che è iscritto al mio partito (e ciò è un vanto), il sindaco di un' amministrazione di centrosinistra che ha proceduto con un coraggio straordinario, in terra di camorra, a risanare uno dei più bei tratti di costa mediterranea devastati dall' abusivismo camorrista. questo è un esempio concreto di un certo sud che reagisce ed oggi vi è, invece, la disperazione di quegli amministratori rispetto ai vostri provvedimenti, perché quella fatica per riconquistare una soglia della legalità e della cultura ambientale viene devastata con i vostri giochi di prestigio , con il vostro condono. viceversa, l' altro giorno, nel Consiglio comunale della città di Bari, la città interessata da uno degli scandali più grandi noti alle cronache dal punto di vista dell' offesa all' ambiente, ossia l' ecomostro di Punta Perotti , vi è stata una discussione ed una votazione sull' abbattimento obbligatorio di quest' ultimo ed in quella occasione abbiamo visto il centrodestra in fuga, latitante dopo aver per anni tentato di proteggere l' ecomostro e gli interessi che in quella città hanno nomi e cognomi. allora, vedo Eboli e l' abbattimento delle ville abusive (450) e vedo l' ecomostro protetto dal vostro sistema di potere. parlare di fallimento è troppo poco. dobbiamo parlare delle responsabilità di una classe dirigente che ha costruito con il ciclo del cemento una devastazione del territorio, un ingolfamento anche della crescita urbanistica che poi produce cattiva qualità della vita e quei fenomeni di violenza, di disagio, di teppismo e di vandalismo che tante volte denunciamo in termini moralistici. ritornare a parlare di ambiente, di qualità urbana, di qualità della vita non come di limiti dello sviluppo ma di occasioni di una nuova idea di sviluppo era ciò che volevamo cominciare a fare anche con le nostre critiche aspre al vostro provvedimento; ma voi siete da un' altra parte e noi, naturalmente, non potremo che farvi la più dura delle opposizioni.