Pier Luigi BERSANI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 365 - seduta del 01-10-2003
Assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI
2003 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 365
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , vorrei motivare il voto contrario su questo articolo da parte del mio gruppo, riferendomi ad un' iniziativa che abbiamo assunto, l' onorevole Letta ed il sottoscritto, rivolgendoci alle grandi organizzazioni di impresa di questo paese, attraverso argomenti che vorrei trasmettere anche ai colleghi, in particolare a quelli che si occupano di questioni economiche. non parlo quindi di conflitto di interessi , né del ruolo delicatissimo dell' informazione in una società democratica. parlo invece di un problema che riguarda la vita economica di questo paese. dico che se la proposta di legge oggi in discussione sarà approvata, non sarà più possibile in Italia — occorre rendersene conto — discutere con concretezza e serietà di un ulteriore sviluppo dei processi di apertura del mercato, di concorrenza e di liberalizzazione. noi stiamo accettando in questo settore un livello di concentrazione che non accetteremmo in nessun altro sistema o settore economico. vi sono chiari i numeri: abbiamo in questo campo una concentrazione sconosciuta in qualsiasi altro settore e senza paragoni in Europa. il settore assorbe risorse pubblicitarie in proporzioni abnormi. negli altri paesi si fanno norme per ridurre queste grandi concentrazioni, con limiti alle quote di audience, alle proprietà delle licenze; noi cristallizziamo quel che c' è e aggiungiamo altre occasioni. sapete bene attraverso quali forme questo avvenga: ribadendo l' occupazione di frequenze esistenti, impostando la transizione tecnologica non con norme che aprono e favoriscono i nuovi entranti, ma anzi, con norme che favoriscono chi già c' è. e, soprattutto, lo facciamo con una abnorme definizione dell' ambito su cui calcolare il limite antitrust. credo sia chiaro che queste norme sono finalizzate non ad aprire spazi, ma a chiuderli. e oggi consumiamo anche un precedente molto grave: l' autorità antitrust ha mandato un messaggio inequivocabile; noi non diamo un colpo di ricevuto. nulla. sdegnosamente rifiutiamo di confrontarci con questa segnalazione. ribadisco: se approviamo una legge così, non ci sarà nessuna ragione, da domani, per contrastare rendite di posizioni monopolistiche o estensioni improprie dei cosiddetti mercati rilevanti in qualsiasi settore economico, perché nessun settore è più cruciale di quella della comunicazione. quindi, se c' è un liberale in Italia e se c' è un liberale in questa maggioranza, parli oggi, parli domani, perché, altrimenti, temo che dovrà tacere per sempre.