Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 334 - seduta del 03-07-2003
Partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e procedure di esecuzione degli obblighi comunitari
2003 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 334
  • Attività legislativa

signor presidente , dopo lo svolgimento dei lavori di questa mattina, credo risulti molto chiaro che l' assenza del Governo nella seduta precedente e quella di stamattina non sono attribuibili ad un semplice disguido tecnico, ma sono la manifestazione di una precisa volontà politica, che, del resto, il sottosegretario Vegas ha, poi, molto chiaramente esplicitato. il Governo e la maggioranza hanno voluto rinviare la discussione di questo argomento — e, probabilmente, l' avrebbero fatto ancora molto volentieri — perché, come questa mattina ci è stato chiaramente detto, il Governo non ha alcuna intenzione di risolvere il problema! appare molto chiaro e molto evidente che, dopo aver sottoscritto un' unica mozione con i gruppi di opposizione, i quali avevano sollevato il problema (vorrei ricordare che le mozioni depositate sono state, nell' ordine, Battaglia e Bindi), la maggioranza si è di fatto ritirata dall' assunzione di responsabilità, rinunciando ad una presa di posizione unanime, da parte di questo Parlamento, per chiedere al Governo di risolvere un problema serio, molto serio. appare evidente questa mattina che i gruppi dell' opposizione vogliono risolvere questo problema e che la maggioranza ed il Governo non vogliono risolverlo. si dice che è esattamente il contrario perché lo stesso presidente Casini ha voluto rimarcare che con l' inserimento della parola « gradualità » si darebbe un significato non velleitario alla nostra presa di posizione, ma concreto, un' assunzione di responsabilità forte da parte del Governo. noi riteniamo che non sia così, perché il sottosegretario Vegas è venuto a dirci che il Governo non è disponibile ad impegnarsi a risolvere il problema dei medici specializzandi perché questo costerebbe 300 milioni di euro, che il Governo non ha a disposizione, ma che è disponibile a risolverlo gradualmente, senza specificare questa gradualità. siccome il Governo ha avuto molto tempo, circa due anni e mezzo, per provare a dare una soluzione a questo problema, il sottosegretario Vegas questa mattina sarebbe potuto venire quanto meno preparato per essere in grado di spiegarci cosa vuol dire « gradualmente » , cioè quanto si ha intenzione di mettere a disposizione, a partire dal prossimo documento di programmazione economico-finanziaria per risolvere un grave problema. entriamo nel merito. il problema riguarda 25 mila persone, che, in questo momento, per responsabilità dell' Esecutivo, sono di fatto fuori dall' Europa, dopo che il recepimento della direttiva europea, che è avvenuto puntuale da parte dei governi di centrosinistra, di fatto, aveva disegnato per i medici specializzandi uno status europeo. vorrei qui ricordare ai colleghi della maggioranza, che amano ricordare i ritardi dei governi di centrosinistra, che il Governo di centrosinistra recepì immediatamente la direttiva europea, quindi facendo entrare l' Italia nel sistema di formazione europeo per gli specializzandi e per i medici, e previde molto realisticamente l' entrata in vigore di questa direttiva nell' anno 2000. se un ritardo vi è stato, questo ha riguardato una finanziaria, voi siete già in ritardo di due finanziarie e vi preparate ad essere ritardo per tre finanziarie, perché quel « gradualmente » non significa nulla. bene, queste 25 mila persone sono fuori dall' Europa — ed è sintomatico che questo si verifichi proprio nell' inizio del semestre europeo — per molti motivi; soprattutto sono fuori dall' Europa come portatori di un diritto che è al tempo stesso un diritto alla formazione e un diritto al lavoro. sono portatori di diritti come lavoratori, perché noi oggi abbiamo a che fare con 25 mila persone che non solo, nel momento in cui prestano un effettivo lavoro all' interno del servizio sanitario nazionale, ricevono una retribuzione bassissima, ma soprattutto vedono negati diritti fondamentali , come il diritto alla malattia, alle ferie, alla maternità. siccome questo Governo si vanta di avere riformato il lavoro, dà il nome di Biagi al decreto e ai decreti legislativi del ministro Maroni, io mi chiedo se la loro flessibilità è quella che emerge dalla mancata soluzione del problema dei medici specializzandi; se davvero si vuole risolvere un problema di tutti i lavoratori oggi, a prescindere dal rapporto che hanno, abbiamo qui a disposizione un esempio chiaro, lampante, nel quale il Governo può dar prova di essere o di non essere davvero tutore dei diritti dei lavoratori. è evidente che dalla risposta che oggi il Governo ci ha dato e che la maggioranza — ahimè — ha accolto, ha recepito, esprimendosi favorevolmente e rinunciando ad un ruolo specifico del Parlamento, si evince chiaramente che questo Governo non ha alcuna intenzione di tutelare i lavoratori a prescindere dal loro rapporto di lavoro . ma queste 25 mila persone sono portatrici anche di un diritto alla formazione, che è l' aspetto forse più difficile e più critico sul quale in particolare la nostra mozione si soffermava. questo ci sta molto a cuore, perché il problema non riguarda solo le 25 mila persone, ma riguarda tutti noi. noi siamo consapevoli che uno dei motivi di crisi del servizio sanitario nazionale in questo momento nel nostro paese non è dato soltanto dall' assenza e dalla rinuncia all' esercizio della sua responsabilità politica da parte del ministro e dei sottosegretari alla salute, ma è dato anche da una crisi profonda sia delle risorse umane sia della professione medica, sia dai sistemi di formazione e dal rapporto tra università e servizio sanitario nazionale. a questo proposito ricordo che nella passata legislatura noi non ci siamo soltanto limitati a recepire questa direttiva che riteniamo, fra l' altro, molto moderna. sottosegretario Vegas, quello che mi ha impressionato di più del suo intervento è stata l' annunciata volontà di cambiare la legislazione esistente in materia, una normativa che noi invece riteniamo europea e, al di là della terminologia, e che ben si adegua alla necessità formativa dei medici specializzandi. dico ciò perché ci troviamo di fronte a curriculum formativi nei quali è necessario unire all' aspetto teorico, lo studio, l' approfondimento e la ricerca, l' esercizio pratico della professione. si diventa medici sia studiando sia facendo il medico; e i medici specializzandi si preparano a divenire bravi medici svolgendo questa professione all' interno delle strutture del servizio sanitario nazionale prestando, in tal modo, un servizio preziosissimo, e spesso sostitutivo di unità lavorative. ciò, in parte, non configura una sorta di supplenza o lo svolgimento di una funzione tappabuchi, ma il modo attraverso il quale, sotto il tutoraggio dell' università, si diventa davvero bravi medici e s' impara a praticare questa difficile e importante professione. ma per far questo non bastano le mura dell' università; ed è per questo motivo che la legge numero 229 del 2002 prevedeva gli ospedali di insegnamento e allargava i recinti dei luoghi di formazione. noi sappiamo perfettamente che spesso i medici specializzandi vengono tenuti vicini dai cosiddetti baroni universitari per coprire le loro carenze e non vengono mandati in qualche reparto ospedaliero dove imparerebbero non soltanto a fare le guardie mediche ma anche ad esercitare la professione di chirurgo, di cardiologo e di quant' altro. se si applicasse non solo questa direttiva ma anche l' impianto formativo complessivo della sanità italiana e del rapporto tra università e servizio sanitario nazionale così come previsto nella legge sopracitata e nel decreto legislativo numero 517 del 1999, noi avremmo davvero un sistema formativo moderno. concludo, presidente. il sistema formativo non avrebbe bisogno di nessun altro intervento legislativo se quanto già previsto venisse applicato, così come viene applicato in molte regioni italiane attraverso protocolli stipulati tra servizio sanitario nazionale ed università. questo è il problema su cui stiamo discutendo. ed è un problema che non riguarda soltanto i 25 mila medici specializzandi ma fa riferimento anche alla qualità del servizio sanitario nazionale italiano, alla qualità del sistema formativo di ricerca e universitario e, infine, riguarda anche la nostra salute. ecco perché noi siamo meravigliati, sorpresi e amareggiati che questo Governo si rifiuti per 300 milioni di euro di risolvere questo problema nonostante le regioni italiane abbiano già dichiarato di essere disponibili a mettere a disposizione, a loro spese, 200 milioni di euro. questo significa, caro sottosegretario Vegas, che cominciamo a comprendere perché il Governo non presenta, nei termini previsti, il documento di programmazione economico-finanziaria perché, se va in crisi, di fronte ad un problema così grave, per soli 100 milioni di euro significa davvero che questo paese è ormai vicino alla bancarotta.