Massimo D'ALEMA - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 31 - seduta del 12-09-2001
Bilancio ministero affari esteri
2001 - Governo III Fanfani - Legislatura n. 3 - Seduta n. 491
  • Comunicazioni del governo

signor presidente della Camera, signor presidente del Consiglio , colleghi deputati, in tutti noi che abbiamo vissuto nelle nostre case questa immane tragedia vi è un sentimento di orrore ed indignazione per un crimine senza precedenti che colpisce l' umanità intera e non solo gli USA. innanzitutto, noi sentiamo il bisogno di esprimere solidarietà ed amicizia verso il popolo americano , così duramente e barbaramente colpito, verso il governo degli USA, verso il presidente. ci sentiamo, con l' Europa, a fianco degli USA: non solo perché alleati — di un' alleanza che si è cementata nel corso di una lunga storia durante la quale per ben due volte, nella prima e nella seconda guerra mondiale , gli americani hanno versato il loro sangue per la pace e la libertà del nostro continente — ma anche perché sentiamo minacciati ed offesi i valori comuni. occorre individuare e colpire i colpevoli. noi riteniamo che il Governo — che vogliamo ringraziare per avere tempestivamente accettato di venire in Parlamento ed anche per le informazioni che, nel corso della giornata di ieri, sono state date all' opposizione — debba mettere a disposizione dell' Europa e degli USA tutto quanto l' Italia potrà fare sul terreno della solidarietà e sul terreno dell' impegno delle nostre forze nella ricerca e nella punizione dei responsabili. noi siamo di fronte ad un atto di terrorismo internazionale, non siamo in guerra; il che significa che occorre colpire i colpevoli sulla base di un principio di legalità internazionale. una reazione cieca alimenterebbe, invece, una spirale di violenza che è forse tra gli obiettivi dei terroristi. siamo ad una sfida drammatica, e non sfugge a noi che questo è un evento che cambia la storia del mondo, che incide sugli assetti politici, sul concetto di sicurezza, sulla psicologia, sul senso comune di miliardi di esseri umani . se vogliamo vincere questa sfida, che è la sfida della civiltà contro la barbarie, dobbiamo essere fedeli ai nostri valori: la democrazia, la libertà, la tolleranza, la giustizia. la lotta contro la violenza e contro il terrorismo non è soltanto o soprattutto una battaglia militare, non è la lotta dell' Occidente contro l' islam o lo scontro tra la civiltà occidentale ed il sud del mondo; è la lotta dell' umanità intera contro la barbarie per la sicurezza e per la pace. la sicurezza è un bene indivisibile: non c' è sicurezza qui da noi se c' è guerra in Medio Oriente ; se c' è conflitto, se c' è disperazione e odio in altre parti del mondo, anche qui siamo insicuri, e non c' è nessuna difesa soltanto militare contro questo pericolo, come dimostra il fatto che è stata colpita la più grande potenza del mondo. occorre, quindi, il primato della politica, occorre affrontare le ragioni dell' odio, della disperazione, del fanatismo, che certo non giustificano il terrorismo, ma che forniscono ad esso le persone disposte a morire pur di uccidere. occorre bonificare i giacimenti dell' odio, offrire una prospettiva di speranza, possibilità di affermazione dei propri diritti, là dove incancreniscono da decenni crisi che appaiono prive di prospettive e di vie di uscita. spetta alla comunità internazionale ed anche all' Italia riprendere con forza questa azione. rivendichiamo un primato della politica, anche se sappiamo bene che vi sono momenti in cui è inevitabile l' uso della forza, e abbiamo dimostrato nel Kosovo di sapere prendere le nostre responsabilità. ma è necessario che la politica sappia trovare e percorrere un nuovo cammino. dipende da questo il mondo che consegneremo ai nostri figli, che vogliamo sia liberato dall' odio e dalla paura, nel quale vogliamo si possa vivere con serenità e si possano alimentare le proprie speranze.