Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 297 - seduta del 14-04-2003
Modifiche dell'articolo 117 della Costituzione
2003 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 297
  • Attività legislativa

signor presidente , con questo emendamento chiediamo la soppressione della lettera a) dell' articolo 1 di questo disegno di legge costituzionale, perché riteniamo che ci ponga di fronte ad un interrogativo in questo momento senza risposta. infatti, siamo in attesa di conoscere quello che il Consiglio dei ministri ha deciso venerdì e che riteniamo essere il contenuto vero di questo provvedimento, di fatto svuotato del suo significato. questa disposizione, infatti, o è una disposizione inutile o è profondamente dannosa. potrebbe prefigurarsi come un una disposizione inutile e, come tale, noi ripetiamo quello che molto bene questa mattina il presidente Maccanico ha messo in evidenza: non si può giocare con la Costituzione, non accettiamo che questo Parlamento sia ridotto ad una farsa, nonostante le parole del presidente del Consiglio , che non perde occasione per decretarne l' inutilità, la pericolosità e la dannosità per la vita di questo paese. d' altra parte, se non si trattasse di una farsa, se non si trattasse di consegnare una patacca alla Lega Nord Padania da portare in Padania alle prossime elezioni, ci troveremmo di fronte, invece, ad una disposizione molto pericolosa. potrebbe essere una farsa o una patacca; infatti, che bisogno c' è di scrivere in Costituzione che le regioni hanno una competenza esclusiva in materia di organizzazione sanitaria? questa è già una disposizione costituzionale, questo è un processo già in atto ormai da due anni di nella vita del nostro paese. esiste giustamente un' autonomia organizzativa delle regioni italiane in materia sanitaria ma, come giustamente recita il Titolo V della Costituzione, che il popolo italiano ha voluto con un referendum, questa autonomia organizzativa delle regioni, sulla quale le regioni hanno competenza legislativa esclusiva, è strettamente legata alla competenza esclusiva dello Stato nell' individuare i livelli essenziali di assistenza. infatti, tutti i cittadini hanno uguaglianza di diritti e quindi hanno diritto ad una uniformità di tutela sul territorio nazionale (nessun modello organizzativo, ancorché di piena autonomia delle regioni, può mettere a rischio questo fondamentale principio). al tempo stesso , la competenza esclusiva in materia organizzativa delle regioni convive con una competenza concorrente tra Stato e regioni nell' individuare i principi generali del sistema — in questo caso, nel nostro caso, del servizio sanitario nazionale — che non possono essere messi a rischio dall' autonomia organizzativa e dalla diversità dei modelli organizzativi delle regioni. allora, se si vuole cambiare la Costituzione, delle due l' una: o si sta facendo qualcosa di profondamente inutile oppure si sta introducendo una norma davvero pericolosa per il nostro ordinamento, perché, attraverso l' autonomia organizzativa assegnata in via esclusiva alle regioni e sganciata dalla competenza esclusiva dello Stato nell' individuare e nell' assicurare i livelli essenziali di assistenza e dalla competenza concorrente tra Stato e regioni nell' assicurare i principi fondamentali del sistema, non si introduce, di fatto, la possibilità per ciascuna regione italiana di individuare propri livelli di assistenza — infatti, allo Stato spetterebbe solo l' individuazione dei livelli minimi — e, soprattutto, si consente a ciascuna regione, autonomamente, di individuare un proprio sistema sanitario , che potrebbe anche — e molte regioni già si stanno preparando a far questo — smentire i principi di uniformità, di globalità, di equità di accesso, trasformando il nostro servizio sanitario nazionale in tanti servizi sanitari regionali alcuni dei quali, magari nelle regioni di centrodestra, ispirati al principio assicurativo, con la rottura del principio per il quale ciascuno contribuisce al costo secondo le possibilità, ma usufruisce del servizio in base al proprio bisogno. noi non vogliamo questo, ed ecco il motivo per cui chiediamo la soppressione della lettera a) del primo comma dell' articolo 1 del provvedimento in esame. lo chiediamo con forza, e non da soli: domani, infatti, tutti i medici italiani, tutti gli infermieri e tutte le professioni sanitarie spezzeranno la città di Roma in due, dandosi una mano per cinque minuti, per protestare contro il Governo che vuole spezzare l' unità del servizio sanitario nazionale. questo è il comunicato stampa: non siamo soli, riflettete prima di approvare questo... concludo, signor presidente . ma vorrei richiamare tutti quanti a valutare che domani, con un grande tempismo, tutti i medici italiani e tutte le professioni sanitarie sciopereranno e fermeranno la città di Roma contro il Governo, contro la devolution e contro il sottofinanziamento!