Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 295 - seduta del 09-04-2003
Iniziative normative in materia di attività di promozione farmaceutica
2003 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 295
  • Mozioni, interpellanze e interrogazioni

signor presidente , credo che il ministro Sirchia dovrebbe ringraziare i gruppi dell' opposizione che hanno presentato questa interrogazione a risposta immediata sulla triste vicenda Pfizer — Toscana. in tal modo, infatti, lo abbiamo costretto ad uscire da un silenzio imbarazzato ed indecente. ci aspettavamo, da parte del Governo, in particolare da parte del ministro della Salute , un intervento immediato dopo essere venuti a conoscenza del comportamento — che il ministro stesso oggi ha avuto la possibilità di definire riprovevole — di una multinazionale che attacca, con i fondi propri, ma, soprattutto, con quelli dei cittadini, un sistema sanitario pubblico che funziona, che risparmia, che razionalizza i costi. invece, noi abbiamo solamente sentito silenzio, silenzio ed imbarazzo da parte di un Governo che non difende il servizio sanitario nazionale. non lo difende perché, appunto, è timido nei confronti delle multinazionali farmaceutiche, senza inoltre essere in grado di monitorare realmente il comportamento delle regioni e di esprimere, in maniera oggettiva e corretta, un giudizio sul loro operato. assistiamo, infatti, ad un fenomeno molto strano: le regioni che hanno reintrodotto i ticket per tenere sotto controllo la spesa farmaceutica, non lo stanno affatto facendo; il ticket rappresenta solo un' entrata, ma non una diminuzione della spesa farmaceutica. al contrario, le regioni virtuose (come la Toscana, l' Emilia Romagna e tutte quelle governate dal centrosinistra), quelle che non hanno reintrodotto il ticket, misura odiosa per i cittadini, soprattutto per i più deboli, sono riuscite ad introdurre meccanismi di controllo sulla domanda e sull' uso dei farmaci. queste regioni andrebbero difese dal Governo e difese dal ministro della Salute , che invece tace e che, soprattutto, non opera per introdurre una vera moralizzazione del sistema. signor presidente , mi avvio a concludere. la moralizzazione del sistema non si ottiene con un decreto poliziesco che mortifica la professionalità dei medici, come quello che è all' esame del Senato e che decadrà. essa si dovrebbe ottenere attraverso una razionalizzazione e una moralizzazione vera del sistema, attraverso un' informazione farmaceutica pubblica ed una formazione dei medici che sia essa stessa pubblica e che possa avvalersi dei fondi delle case farmaceutiche, i quali non possono essere lasciati ad un uso indiscriminato da parte delle aziende come elemento di pressione nei confronti dei medici....... e usati per screditare un sistema pubblico che rappresenta una grande conquista del nostro paese.