Pier Luigi BERSANI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 223 - seduta del 11-11-2002
Legge finanziaria 2003
2002 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 223
  • Attività legislativa

signor presidente , innanzi tutto vorrei esprimere grande ammirazione per la Presidenza e per chi ha operato per consentire lo svolgimento dei lavori parlamentari, ed anche ringraziare, perché mi sembra che si sia trattato di un' impresa davvero ardua: complimenti. va aggiunto che questa non è stata certamente una pagina esaltante — credo — della vita parlamentare, né per il metodo, né per il merito. per quanto riguarda il metodo, il lavoro è stato fatto al di fuori di questa Assemblea, in mediazioni confuse, dell' ultima ora, e raccolte poi in sacchi di emendamenti gettati su un treno in corsa. lei ha ragione, signor ministro Tremonti: certo, il treno viaggiava, ma la merce era ancora giù! è stata buttata su, in qualche modo, e con queste premesse non so cosa potrà accadere nell' esame del provvedimento da parte del Senato e nel suo ritorno alla Camera. ma ci interessa di più il merito, poiché questo disegno di legge finanziaria è davvero avvilente anche nel merito. infatti, se ci osserviamo da fuori, il senso di quanto abbiamo fatto in questi giorni non è chiaro e non viene percepito. non è chiaro quale sia il concetto, l' analisi, l' idea, il cuore, il fulcro di questa finanziaria, quale sia il suo rapporto visibile con la situazione reale del paese. è questa la critica di fondo che rivolgiamo a questo disegno di legge finanziaria, alla quale aggiungiamo tutte le altre critiche, che non ho intenzione di riprendere, poiché le abbiamo esposte più volte. posso riassumerle così: si tratta di una finanziaria che non garantisce l' equilibrio della finanza pubblica per l' anno prossimo , che con una mano finge di dare e con due — davvero — toglie, e che toglie in punti cruciali per la competitività del sistema e per l' equilibrio sociale, territoriale ed ambientale del nostro paese. non vi abbiamo convinto con le nostre critiche, però attenzione: voi non state convincendo il paese. dovrete convenire con noi e con tutti gli osservatori — non vorrete negarlo — che nel paese c' è preoccupazione, c' è una crescente sfiducia, c' è incertezza, ci sono casi di crisi acute o acutissime — attenzione, non solo la FIAT — e c' è la convinzione acquisita, ormai, che non ci saranno miracoli. se c' è incertezza, allora, c' è bisogno di riferimenti e di conoscere quale sia la strada. e noi, quale risposta diamo con questo disegno di legge finanziaria? l' anno scorso era passato un messaggio: il messaggio dello sviluppo accelerato, del nuovo inizio e della rivoluzione liberale. ma tutto questo oggi non c' è più, è passato, e sarebbe troppo facile — ma non voglio farlo — ripercorrere, punto per punto, quello che non è successo rispetto a quanto avevate affermato allora. almeno, però, toglieteci una curiosità: signor ministro, ma vogliamo fare alla legge Tremonti-bis un funerale senza nemmeno una prece? diciamo qualcosa, almeno su questo! ma non intendo ritornare su questi temi. allora, dicevo, un messaggio c' era, ma ora non c' è più. cosa dovrebbe capire un cittadino dal messaggio che viene da questa finanziaria? gli sembra di capire — credo — che la situazione è difficile, altrimenti non si interverrebbe con misure, ad esempio sulle imprese, addirittura improvvise e retroattive. eppure il Governo dice che non vi sono problemi, se non quelli che avvertono tutti gli altri. l' inflazione cresce più della media europea, ma si dice che non è un problema. lo si riscontra anche dall' andamento dei prezzi, ma si risponde che non è un problema. la crescita si è fermata in misura maggiore di quanto stia avvenendo nei paesi europei . anche con riferimento a tale problematica, si dice che non è un problema. il fabbisogno cresce, ma non è preoccupante, la crisi industriale si avverte, e segnalo che la nostra produzione industriale è ben più bassa rispetto alla media europea (alle più importanti situazioni europee), ma non vi è problema perché le cose si aggiusteranno. è un momento difficile per tutti e bisogna avere fiducia a poco, a poco. il cittadino crede di capire, direi anzi, in questo caso, la cittadina crede di capire — se esaminiamo il profilo di questo disegno di legge finanziaria credo che da questo punto di vista ciò pesi ancora di più — che non vi sono soldi. è stato detto che è un paese povero , come si evince anche nel corso dell' intervento dell' onorevole Adornato, eppure i soldi ci sono. anzi, si prevede la più grande riduzione fiscale della storia di questo paese e già che ci siamo si dispone il più grande finanziamento per le infrastrutture in questo paese. il ministro Lunardi afferma, con riferimento ad ogni opera pubblica, che non vi è un problema di soldi. già che ci siamo, si prevede anche il più colossale intervento finanziario che si sia mai visto nel Mezzogiorno. per fare tutto ciò, cosa tagliamo? tagliamo qualcosa (lo si ascolta in televisione o lo si legge sui giornali)? tagliamo i servizi agli enti locali ? no, la sanità, no. non è vero! la ricerca? per amor di Dio. queste cose sono solo il frutto del catastrofismo della sinistra. pertanto, di fronte a messaggi del tipo: faccio e ciò che faccio non lo dico, dico e ciò che dico non lo faccio, questa è la sintesi della vostra politica, che cosa dovrebbe capire il paese? chi può credervi davvero? per quanto riguarda le ultime questioni, cosa dovrebbe capire un operaio di Termini Imerese o dei lavori socialmente utili quando si dice loro che non ci sono stati mai tanti soldi e che è il momento della svolta per il sud? da domani mattina, cosa dovrebbe capire? cosa dovrebbe pensare un piccolo imprenditore del nord che ha letto sui giornali che la famosa rivincita del nord è rappresentata da 60 miliardi l' anno, mentre salta la Tremonti-bis e la legge numero 46 del 1982, che l' anno scorso ha bevuto 2 mila miliardi (andatevi ad informare!) e vengono ridotte le ristrutturazioni edilizie? tutto ciò non va bene a questo cittadino. aggiungo, inoltre, che non solo non gli va bene , ma quest' ultimo pensa anche che se il vertice di Confindustria è afflitto dalla sindrome di Stoccolma è ora che si faccia curare. attenzione: questo messaggio dissociato, non lineare, non credibile sta generando sfiducia ed ulteriore sbandamento e tanto più quanto è più forte la vostra potenza mediatica perché voi, ogni volta che forzate la mano con le TV, allargate il solco — ricordatevelo — fra ciò che un cittadino o una cittadina ascolta da voi e ciò che vive ed impara, vivendo tutti i giorni in questo paese. non vi accorgete anche voi, ad esempio, o ci sbagliamo, che, nonostante la solerzia di qualche conduttore televisivo, il messaggio che volevate dare con questo disegno di legge finanziaria, sostanzialmente la riduzione fiscale, in realtà non sta passando? davvero pensate, come afferma il ministro Tremonti, che il suddetto messaggio passerà quando si leggeranno le buste paga ? no, non passerà: e sapete perché? perché siccome quei pochi soldi, in realtà, non c' erano già più, voi avete dovuto mettere quel fiore in un mucchio di spine che vanno dal non riconoscimento dell' inflazione per salari e pensioni, al taglio di servizi e di provvidenze varie: la gente i conti li sa fare. allora, per quanto tempo si pensa di andare avanti così? io faccio un pronostico molto semplice: noi passeremo i prossimi mesi ad appassionarci su quanti sconti ci farà l' Unione Europea sullo sfondamento del deficit ed avremo il terrore che tornino a misurarci il debito. esulteremo, esulterà il ministro, la stampa, se l' Unione Europea ci farà degli sconti, come se fumare con il permesso della maestra facesse meno male alla salute! noi passeremo i prossimi mesi ad osservare il compimento di cose che si vedono già oggi: la sovrastima della crescita, la sottostima dell' inflazione, la sovrastima delle entrate (pensate ai condoni). passeremo i prossimi mesi a registrare ad una ad una le promesse che verranno meno e, guardate, noi dovremo fare la nostra parte: certe bugie che sono state dette non sono perdonabili, a cominciare da alcune cose dette sul Mezzogiorno d' Italia. ci spiace, ma noi batteremo il chiodo su queste cose. fatto tutto questo, ci accosteremo alla prossima legge finanziaria senza aver risolto nulla, temo, con problemi vecchi e nuovi, a cominciare dalla scadenza dell' una tantum : quello sarà un appuntamento alquanto difficile. quale obiettivo ci diamo quindi? dopo la finanziaria del miracolo dell' anno scorso — e mi avvio alla conclusione — e quella dell' incerto miracolino di quest' anno, che finanziaria avremo l' anno prossimo ? vengo al punto sul quale concludo: voi, quando siete un po' in corner, ci dite: non sentiamo le vostre proposte! badate, questo ci fa un po' sorridere, signor ministro: noi qui siamo cento in meno, ma se contassimo gli anni-uomo in termini di esperienza d' amministrazione e di Governo, siamo là, forse siamo più avanti. se c' è quindi una cosa che abbiamo in abbondanza, sono le proposte, sono le proposte! intendiamoci: noi sappiamo anche che, se vogliamo rimettere in moto i carri dell' alternativa, dovremo anche compiere uno sforzo programmatico per andare oltre le acquisizioni del centrosinistra. lo faremo per il paese, perché per il confronto con voi è sufficiente anche ciò che ha fatto il centrosinistra, come si è visto sul Mezzogiorno d' Italia, dove si è girato attorno alle cose che abbiamo fatto noi! vorrei concludere rivolgendo una proposta al Governo: voi dite sempre che siete maggioranza; il senatore Schifani, amerei vederlo anche qui, dice che siete maggioranza. ebbene, noi lo diciamo a voi: siete maggioranza ed allora assumetevi delle responsabilità; uscite dalla depressione, dal galleggiamento, dall' attesa incerta di tempi migliori, da un ottimismo che è sempre più in sedicesimo. lanciate un messaggio virile al paese: date un colpo di reni, dite la verità a questo paese. convincetevi che la realtà è un toro da prendere per le corna ed io concludo dicendo che, se vi diciamo così. signor presidente , concludo rapidamente. se diciamo questo è perché siamo onestamente convinti che non è vero che si tratta di un male comune in Europa e nel mondo. siamo convinti che, all' interno della crisi internazionale , il nostro paese stia scivolando, perda posizioni relative, si indebolisca nei fondamentali, anzi si impoverisca nella base industriale, accrescendo i divari territoriali e sociali — non si tratta di catastrofismo, sono dati che cominciano ad emergere — ; date quindi una svolta al vostro lavoro, alla politica economica , aprite tavoli, non zoppi, di concertazione; impostate con le autonomie locali e le regioni un patto per l' applicazione del federalismo che dia una linea di Governo ai grandi settori sociali. sulla sanità, rischiamo di finire nei guai. rischiamo lo smantellamento della sanità. concludo: la ringrazio per la pazienza e, credo, che l' essenziale si sia compreso.