Pier Luigi BERSANI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 214 - seduta del 30-10-2002
Occupazione e mercato del lavoro
2002 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 214
  • Attività legislativa

signor presidente , interverrò per fare poche affermazioni. la prima vorrei rivolgerla al Governo, al sottosegretario Sacconi, per sottolineare che a noi, la parola flessibilità non fa paura, è una parola che non ci spaventa. credo si debba dire che, su questa parola, in questi anni, noi abbiamo lavorato parecchio e con una legislazione efficiente, credo la più efficiente che si sia vista negli ultimi anni, compresi gli anni a cui il sottosegretario Sacconi — sono sicuro — è molto affezionato. quella flessibilità ha avuto effetti sull' occupazione al punto che si potrebbe dire che, di fronte all' andamento negativo dell' economia, i dati occupazionali segnalano che il mercato del lavoro non è ciò che funziona meno; quello che funziona meno, in questo paese, è il mercato dei prodotti e della conoscenza. detto questo, noi siamo favorevoli ad andare avanti, a continuare nel processo di riforma, ma vogliamo arrivarci per la strada di una nuova fisiologia della flessibilità. fisiologia della flessibilità vuol dire tre cose, signor sottosegretario: in primo luogo, poche regole, che siano applicabili, che siano certe, mentre qui stiamo andando verso una microcontrattualistica, con una produzione di norme a quintali; in secondo luogo, un buon equilibrio fra norme e ruolo dei soggetti sociali, e qui stiamo andando verso la schizofrenia, perché la norma porta via troppo spazio alle forze sociali , le quali lo riprendono in ruoli gestionali che vanno oltre il segno possibile in una società che voglia dirsi liberale; in terzo luogo, bisogna accompagnare questa fisiologia con sistemi graduati di diritti. la flessibilità nel fisiologico non può percepirsi come precarietà. queste sono le cose — e concludo — che fanno la differenza fra una riforma ed una destrutturazione. riforma vuol dire trovare un punto di equilibrio, una reciprocità, una forma di riproduzione della professionalità. destrutturazione vuol dire normare l' atomizzazione, dare lo scettro del principe troppo spesso ad una sola delle parti in causa, dimenticare elementi di coesione sociale. questo paese sta perdendo ancora competitività, il capitalismo italiano è in ripiegamento; queste norme possono abbassare ancora l' asticella e far da sponda a questo ripiegamento. i nostri emendamenti indicano un' altra strada, ripeto, non quella della destrutturazione, ma quella della riforma.