Nichi VENDOLA - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 145 - seduta del 15-05-2002
Sulla questione di Trieste
2002 - Governo Pella - Legislatura n. 2 - Seduta n. 35
  • Attività legislativa

signor presidente , oggi la Camera dei Deputati è chiamata a celebrare una sua piccola sagra dell' ipocrisia. nello stesso giorno in cui verranno ratificati i protocolli di Kyoto, probabilmente, con la cosiddetta « manovrina » avremo dato un colpo a ciò che resta della cultura e della armatura a difesa dell' ambiente e del patrimonio dello Stato: ma di questo discuteremo fra un po'. questo dibattito è stato per certi versi una finzione e una pantomima notturna, a dimostrazione della scarsa sensibilità e del carattere, per l' appunto, meramente ipocrita di questa ratifica. Sullo sfondo abbiamo problemi drammatici che ci vengono segnalati dalla comunità scientifica, che entrano nella consapevolezza della grande opinione pubblica mondiale e che sono uno dei cuori del movimento contro la globalizzazione capitalistica: la rottura dei cicli climatici; il conseguente fenomeno del surriscaldamento del clima del pianeta; la modifica complessiva delle condizioni metereologiche: anche in Italia facciamo esperienza di questa concentrazione di tipo alluvionale, di precipitazioni sempre più stravaganti rispetto alla tradizione metereologica del nostro paese (sono anche questi gli effetti della desertificazione del clima); l' innalzamento dei livelli medi dei mari. ecco, il Protocollo di Kyoto prova con grande timidezza a intervenire su questo scenario, proponendo un inizio di regolazione negoziata, di regolazione pianificata degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra , obiettivi che valgono paese per paese, azienda per azienda, situazione per situazione. su Kyoto si scatena l' ira di Dio , anzi l' ira dei principali produttori di gas serra al mondo, gli USA. vorrei dire ai colleghi del centrosinistra che il conflitto di interessi , se si guarda a Kyoto, si può accorgere che non è una peculiarità berlusconiana o un' anomalia italiana, ma il conflitto di interessi , così come clamorosamente viene fuori dall' accanimento dell' amministrazione Bush, per conto dei grandi elettori del presidente Bush, contro questa griglia minima di regole per contrastare l' inquinamento atmosferico dovrebbe indurre a una riflessione sul fatto che in qualche maniera il tema del conflitto di interessi , forse, più che al carattere di un ceto politico nostrano, attiene invece proprio alla natura di questa globalizzazione capitalistica. certo, sullo sfondo vi è lo scontro tra l' Europa e gli USA che sono i primi produttori al mondo di gas serra , ne producono cioè quasi il 25 per cento di tutto quello che viene prodotto nel mondo. gli USA, con una popolazione inferiore al 5 per cento della popolazione mondiale, producono un quarto di tutta l' emissione di gas serra che avvelena il pianeta. questo dovrebbe essere considerato un crimine, dovrebbe aprire un dibattito internazionale su cosa significa legalità internazionale e su quale sia la disponibilità che gli USA ritengono di avere della vita e della salute dell' intero pianeta. purtroppo, i pur deboli obiettivi di Kyoto sono stati fortemente ridimensionati, ed in parte stravolti, nella conferenza di Marrakech. in quella conferenza del novembre scorso le pressioni nordamericane sono riuscite a sabotare in maniera parziale, ma assai significativa, quella svolta che Kyoto aveva perlomeno evocato. noi consideravamo importante — nonostante la timidezza degli obiettivi che ci si era prefissi — il fatto che una grande parte dei governi del mondo si assumesse un impegno così importante e così cruciale nei confronti del pianeta e nei confronti delle future generazioni; a Marrakech però si è intervenuti per ridimensionare quegli impegni. intanto, si è ridotta la soglia — obiettivo di Kyoto — di una riduzione delle emissioni del 5 per cento entro il 2012. signor presidente , il 5 per cento già rappresentava una cifra inadeguata, non lo sostenevamo noi ma l' intera comunità scientifica. a Marrakech, quel 5 per cento è divenuto un vergognoso 3,8 per cento , una soglia ridicola se comparata con la straordinaria gravità dei problemi relativi all' inquinamento atmosferico e al mutamento climatico, a meno che non si considerino talune notizie — che leggiamo sui giornali — come degne di un repertorio folkloristico. se si staccasse un pezzo di Antartide grosso come la Svizzera non so se si potrebbe trovare una sede politica per discutere l' entità del problema che un fenomeno del genere può evocare. dopo Marrakech non saremo in presenza di una riduzione effettiva dell' emissione di gas serra ma saremo in presenza di un gioco degno dei migliori illuministi. il fatto scandaloso è che le quote di emissione potranno essere commercializzate, in quanto diventeranno permessi di emissione, cioè crediti da far valere secondo gli interessi del sistema di impresa. per cui, anche questi obiettivi, in realtà, andranno interpretati e la loro contabilizzazione è resa praticamente impossibile: siamo al mercato dell' aria. un tempo, scherzando, qualcuno affermava che si sarebbe giunti alla monetizzazione dell' aria, in realtà la monetizzazione dell' aria rappresenta già il contesto in cui ci tocca vivere. è questo l' oggetto della nostra discussione reso particolarmente ostico dal fatto che ci troviamo in Italia e che la ratifica del Protocollo di Kyoto si compie in questo Parlamento in contemporanea con una serie di atti politici e di scelte concrete che rappresentano l' esatto contrario delle indicazioni di Kyoto. signor presidente , per interpretare lo spirito di Kyoto bisognerebbe adottare una seria politica per i trasporti, per la mobilità, centrata su un obiettivo che superi l' idea privatistica della movimentazione, della mobilità, su un obiettivo che possa, per esempio, trasferire su rotaie gran parte della movimentazione delle merci. no, in Italia, grazie soprattutto all' azione incessante, degna di altri tempi e di altri regimi, del tecnocrate di punta di questo Governo, del fantasista dell' ambiente, il ministro Lunardi, e del fantasista dell' economia, il ministro Tremonti, ci è stato proposto questo quadro di assoluta deregolamentazione di qualunque cultura del vincolo del rispetto della tutela ambientale. voi avete compiuto, in termini di trasporti e di infrastrutture, scelte che sono contrarie agli interessi del paese e che amplieranno quei rischi e quei danni ambientali che costituiscono la base su cui si alimentano i fenomeni che a Kyoto si è tentato di denunciare. pertanto, occorre una nuova politica dei trasporti, delle infrastrutture e delle opere, contrariamente a quella prevista da Lunardi; in questi giorni, a Sarno, è piovuto poco, ma già si è manifestata l' emergenza alluvione e fango e quel fango, signor presidente , non è soltanto l' effetto della cattiva pioggia, ma di una cattiva politica e del malaffare che continua e si moltiplica durante il Governo Berlusconi!