Rosy BINDI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 14 - seduta del 11-07-2001
Modificazioni al decreto legislativo n. 300 del 1999 ed alla legge n. 400 del 1988
2001 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 14
  • Attività legislativa

signor presidente , ieri sera, terminando il mio intervento in un' Aula non certo affollata, dissi che questa maggioranza, molto forte nei numeri, non si sentiva evidentemente molto forte delle proprie ragioni, dal momento che con questo provvedimento riusciva a farsi votare contro anche da una come me che, a suo tempo, così come ora, era favorevole all' istituzione del ministero della Sanità , addirittura con la stessa denominazione. voglio qui riprendere, parlando a favore dell' emendamento in esame, le ragioni del perché ritengo che il ministero della Salute sia una ministero necessario proprio in un ordinamento fortemente regionalizzato e federale, qual è quello del nostro paese: perché l' uniformità della tutela del diritto alla salute richiede autonomia di modelli organizzativi ma anche unicità di guida politica e soprattutto autorevolezza istituzionale nel monitoraggio delle politiche della sanità da parte delle varie regione. questo ministero, inoltre, anziché semplicemente ministero del servizio sanitario nazionale, è denominato ministero della Salute perché in esso si iscrive una grande modernità del concetto di sanità come promozione della salute e quindi come patto con le politiche ambientali , alimentari, con le politiche per la ricerca, per la gestione del risorse umane . se si fosse voluto istituire un ministero della Sanità o, meglio, della salute, lo si doveva fare non certo con un decreto legge , ma con un disegno di legge che prospettasse, in maniera organica, le politiche dello stato sociale da parte di questa maggioranza e di questo Governo; politiche che rimangono ad oggi non solo nebulose e contraddittorie ma che si annunciano pericolose. i giornali di oggi annunciano una manovra che prevede addirittura l' interruzione dei ticket o, meglio, l' istituzione di un ticket ospedaliero a livello centrale, in barba a qualunque tipo di autonomia regionale . noi vorremmo sapere davvero se l' istituzione del ministero della Sanità — o meglio del ministero della Salute — risponda ad un disegno organico che intende assicurare, in uno Stato federale fortemente regionalizzato, autonomia organizzativa alle regioni ma unicità di indirizzo nelle politiche della salute. ciò attraverso anche l' integrazione con le politiche sociali , cosa che viene invece ignorata nell' organizzazione di questo ministero, così come vengono affievoliti, rispetto a prima, i poteri centrali necessari, per esempio, nelle politiche della veterinaria e nei rapporti europei. tutto ciò, signor presidente , onorevoli colleghi , sta a dimostrare, pertanto, che questo ministero si è voluto introdurre non certo per una maggiore efficacia nelle politiche della salute. se questo disegno fosse stato nelle intenzioni della maggioranza, ben altra organizzazione si doveva dare a questo ministero, ben altro accorpamento di materie era necessario, ben altro doveva essere lo strumento con il quale affrontare in maniera organica la materia in esame. in realtà si è voluto altro. si sono voluti istituire posti per nuovi ministeri, per nuovi sottosegretari e si è rischiato anche, se non verrà accolto il nostro emendamento che riduce a due i dipartimenti, di aumentare i livelli burocratici. per questo motivo voteremo a favore di questo emendamento così come saremo costretti a votare contro questo decreto legge , proprio perché questa maggioranza non è capace neanche di farsi votare a favore da chi è d' accordo.