Fausto BERTINOTTI - Deputato Opposizione
XIV Legislatura - Assemblea n. 133 - seduta del 17-04-2002
Completamento emersione attività detenute all'estero e lavoro irregolare
2002 - Governo II Berlusconi - Legislatura n. 14 - Seduta n. 133
  • Attività legislativa

signor presidente , signore deputate, signori deputati, ritengo che forse nel calendario politico non vi sia mai stata una distanza così grande tra due giorni: ieri e oggi. in realtà, non si tratta di una distanza tra due date ma, per esclusiva responsabilità del Governo, di una distanza tra il paese reale e le istituzioni. tra ieri e oggi non ci divide solo una notte: vi è, davvero, un' opposizione radicale tra l' Italia di ieri e il Governo che oggi chiede la fiducia. ieri vi è stato uno sciopero generale come raramente capita di vedere, tanto che persino la sua definizione ha subito un allargamento: sciopero generalizzato. mai vi era stata una distanza così grande tra il paese reale e il Parlamento, costretto dal Governo a vivere una sorta di malattia, una schizofrenia, rispetto a ciò che gli chiede il paese. il Governo sa che non abbiamo il vezzo di sottovalutare l' avversario e sappiamo anche che, in uno scontro, è importante capire l' avversario, se si vuole sconfiggerlo, ma questa volta è proprio il Governo a non capire il paese. questa volta non solo siamo urtati per un provvedimento così radicalmente sbagliato, nei confronti del quale esprimiamo un giudizio così duramente negativo, ma siamo anche stupefatti del comportamento del Governo. come è possibile che ieri si siano riempite le piazze, svuotate le fabbriche e le aziende — ed a muovere ciò è stata un' indignazione popolare di massa contro la manomissione di un articolo dello statuto dei lavoratori — e oggi il Governo ponga la questione fiducia per sospendere, per dei lavoratori, questo stesso statuto? verrebbe da dire che Dio acceca chi vuol vedere perdere. come fa il Governo a non capire ciò che sta accadendo? intendiamoci: saremmo, comunque, contrari a questo provvedimento, perché il suo contenuto è socialmente intollerabile. il provvedimento riguarda il fenomeno dell' emersione su due fronti: da un lato, quello dei capitali impegnati e nascosti all' estero e, dall' altro, quello dei lavoratori « nascosti » in Italia. tuttavia, questo duplice nascondimento è di natura radicalmente opposta: gli uni ci guadagnano e gli altri ci perdono. proprio in questo intrinseco connotato di classe è nascosta la ragione per cui, quando si tenta di fare emergere il lavoro nero , non ci si riesce: stanno a dimostrarlo non solo il fallimento dei provvedimenti precedenti, ma anche il lungo e doloroso fallimento degli accordi sindacali per l' emersione del lavoro nero . oggi ci riprovate e lo fate con questo atteggiamento di sfida nei confronti del Governo. un uomo politico che, invece, ha contribuito a dare solennità, forza e autorevolezza a questa istituzione diceva che i governi che egli conosceva erano stati forti con i deboli e deboli con i forti; non so cosa avrebbe detto di questo Governo. qui i capitali che erano favoriti vengono ancora avvantaggiati e i lavoratori che erano colpiti vengono ancora più colpiti. per i primi si prospetta una libertà che, in altri casi, sarebbe quella della illiceità e per gli altri vengono sospesi i diritti elementari. è una logica classista e violenta che ha il carattere di una sfida ad un movimento che si è ribellato contro questa stessa logica. saremmo stati sempre contrari, ma come fate a proporlo oggi, dopo una giornata quale quella di ieri, che ha visto una crescita imponente della contestazione a questa logica? coloro che hanno scioperato ieri mettevano in luce una critica proprio alle culture liberiste ed alle politiche neoliberiste. ciò vi segnala che l' onda lunga che abbiamo subito si è interrotta e il radicamento di massa nell' opposizione alla manomissione all' articolo 18 parla profondamente di questa cultura. dice: non ci stiamo, non ci staremo a subire un altro colpo. nasce così un' esperienza straordinaria socialmente e culturalmente che interroga persino noi sulla novità di questa stagione di lotta. voi che la contrastate sembrate essere totalmente ciechi e sordi. ieri si è costituito un nuovo mondo del lavoro che ha la sua radice in questa opposizione allo sfondamento tentato dal Governo e dalla Confindustria sull' articolo 18 . se, per usare una frase molto celebre e molto ripetuta, il programma è una bandiera issata sulla testa della gente, ieri questa bandiera si è issata e ha contribuito a costruire una nuova soggettività in questo paese, un nuovo popolo che rompe anche steccati politici. voi volete governare, ma non vi siete accorti che ieri a scioperare c' erano anche tantissimi lavoratrici e lavoratori che hanno votato per lo schieramento di maggioranza. ieri, davvero, era il mondo del lavoro ad opporsi ai provvedimenti di questo Governo. vedo oggi giornali che giustamente si interrogano anche sulle nuove composizioni sociali. ieri, da questo punto di vista , si è manifestata una forza straordinaria. il presidente del Consiglio farebbe bene a non prendere abbagli ragionando sui consumi di elettricità: gli scioperi si misurano col le astensioni dal lavoro. basterebbe rivolgersi agli uffici della Confindustria e delle singole aziende per sapere che quello di ieri è stato uno sciopero senza molti precedenti. le manifestazioni sono state tante manifestazioni nazionali. forse, potrebbe essere contento Bossi perché in ogni regione si è svolta una manifestazione nazionale. la composizione di tali manifestazioni ha messo in luce un nuovo mondo del lavoro . come fate a non vedere il fatto straordinario che a scioperare sono stati anche coloro che l' articolo 18 non ce l' hanno e che, tuttavia, lo hanno vissuto come un elemento importante e simbolico della possibilità di difesa della loro condizione o di riconquista di diritti perduti? come fate a non vedere che vi erano i giovani in quelle manifestazioni, quella del lavoro autonomo negato, quella delle tante forme di collaborazione senza dignità contrattuale e che, appunto, si costituiva una nuova realtà del paese? appartengo ad una generazione che ha conosciuto una generazione operaia costituitasi anche nell' indignazione contro un istituto come quello del licenziamento ad nutum , il licenziamento che poteva avvenire con un cenno della mano rivolgendosi ad un lavoratore come ad un essere senza dignità umana. tale indignazione ha contribuito ad una grande stagione di lotta ed anche a costruire una civiltà giuridica di diritto del lavoro , una cultura giuslavorista diversa. ieri è nata una nuova generazione che si ribella alle politiche neoliberiste. vorrei dire ai signori del Governo: vi sbagliate! noi abbiamo un contrasto di fondo, ma stavolta vorrei sommessamente invitarvi a riflettere: state sbagliando l' analisi del paese. voi volete imitare Reagan e la Thatcher quando l' Italia manifestamente non è un paese anglosassone, non è gli USA. non vincete contro le moltitudini e la classe di ieri in uno scontro come quello con i minatori o contro gli assistenti di volo. non ce la fate! l' Italia non è un' anomalia nel mondo, ma è un caso, ha una lunga sedimentazione democratica civile di lotta sociale che non è comparabile con quella. il ciclo liberista è finito: Reagan e la Thatcher vincevano sull' onda di un ciclo che oggi è finito. voi vi sbagliate e perciò perderete! noi faremo la nostra strada: da qui partiremo per dare a tutte e a tutti l' articolo 18 anche attraverso un referendum. oggi lavoreremo con l' altra opposizione di centrosinistra per costruire un salto di qualità nella lotta delle opposizioni. voi non vedete il paese, noi lo vediamo: per tali motivi questa volta perderete!