Fausto BERTINOTTI - Deputato Appoggio
XIII Legislatura - Assemblea n. 94 - seduta del 11-11-1996
Misure di razzionalizzazione della finanza pubblica
1996 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 94
  • Attività legislativa

signori presidenti, signore e signori, io credo che in un momento così difficile sia utile intanto cercare di capire, pure nella diversità profonda e a volte radicale delle posizioni, cosa c' è — che riguarda la politica e la società — sotto questo nostro contrasto. anche per dare a questo nostro contrasto la dignità che io credo, al fondo, merita. c' è una tendenza reale, in questa fase di passaggio della società italiana ed europea, alla polarizzazione. c' è una tendenza reale che investe la politica laddove i temi, l' ispirazione di una coalizione di centrodestra si pone obiettivamente come alternativa ai temi ed all' ispirazione di una coalizione progressista. c' è la società, con il reale contrasto di interessi che in questa fase di passaggio si propone e persino, per alcuni versi, si acutizza. noi pensiamo che le destre, in questo contrasto, siano portatrici di interessi forti e dei ceti privilegiati, cioè della conservazione di quello che c' è in Italia ed in Europa di ingiustizia sociale contro quello che preme perché tale ingiustizia sociale venga rimossa e si possano così, dopo quindici anni di gravi arretramenti nella condizione delle masse popolari e di sconfitte, attraverso una nuova politica di riforma, dare risposte ai pressanti bisogni di lavoro, di occupazione e di giustizia sociale . così mi sento di dire che, quando ascolto la vostra parola di libertà, la parola di libertà che cresce da quelle che in fondo restano le classi dirigenti del paese, sento un suono cupo, il suono con cui spesso questa parola si è prodotto in contrapposizione alla istanza di giustizia sociale : l' idea di libertà come licenza dei ceti abbienti di difendere i loro interessi contro le masse popolari . in tal senso, anche le manifestazioni di sabato mettono in luce questo scontro di fondo, quasi simbolicamente e materialmente. trovo che sia bene che queste istanze prendano la forma della partecipazione e del protagonismo delle masse, sebbene io creda che ognuno di noi possa dare, reciprocamente, a questa mobilitazione e a questo protagonismo giudizi di valore anche radicalmente diversi. in ogni caso anche questa partecipazione parla di una democrazia che diventa più forte e più matura se, invece di dar corpo a tendenze consociative — quante volte in quest' Aula è risuonata l' arringa contro il consociativismo! — dà luogo ad una reale maturazione di un' alternativa nel paese, sui grandi temi di società. credo che da ciò venga una sollecitazione a questo Governo e a questa maggioranza non ad essere più disposti alla trattativa con lo schieramento di opposizione, ma ad essere più coerentemente riformatori... questa finanziaria, come sapete, non è la nostra finanziaria (quella che avrebbe voluto Rifondazione comunista ), ma un punto reale di mediazione in questa maggioranza, un punto di mediazione importante perché salvaguarda proprio quei principi di equità che sono racchiusi nello stato sociale oggi esistente, pur così mutilato, principi che questa finanziaria difende dall' attacco delle destre che volevano colpire pensioni e sanità, da quelle reali e da quelle sostanziali. così si dispiega la possibilità di affrontare i problemi dello stato sociale e dell' occupazione da un punto di forza perché sulla questione fiscale, seppure in maniera incompiuta e incompleta, ci si muove con il passo e nella direzione giusta. signore e signori, il punto di partenza che tutti non possono disconoscere è che in Italia in questo dopoguerra le classi abbienti non hanno mai contribuito realmente a pagare i contributi fiscali; non hanno mai contribuito! il punto di partenza di questa discussione — dite — non è formale. sì, non è formale! non lo è perché in Italia il tasso di evasione è del 15 per cento sul prodotto interno lordo mentre nella media dei paesi dell' Ocse è del 2-3 per cento . se questo è il dato di partenza allora anche la delega, la delega che pure è ispirata da alcuni criteri direttivi, deve essere usata per incominciare ad intervenire su questo fisco così clamorosamente ingiusto. non è vero che queste deleghe sono in bianco! hanno dei criteri. è così! se volete dovete contestare un ragionamento che parte dalla costruzione di una nuova imposta come quella dell' IREP, che è un' imposta tesa a combattere l' elusione introducendo elementi di trasparenza, consentendo in tal modo di combattere le tante società di comodo dietro le quali si è praticata una costante politica di elusione, che è il modo con cui i ricchi praticano l' evasione senza neppure sporcarsi le mani. si comincia nella direzione giusta! dovete contestare che la revisione della curva delle aliquote, derivata dall' esigenza di eliminare la tassa sulla salute, viene indicata con una compensazione che deve salvaguardare i redditi medio bassi di tutti e in particolare del lavoro dipendente . è questo che non volete? volete « scoprire » ancora una volta gli interessi dei lavoratori e dei ceti medio bassi ? no, non ve lo consentiremo, difendiamo questa delega. no, la delega che voleva il Governo Amato era per tagliare lo stato sociale , questa è invece una delega per muoversi, pur gradualmente, nella direzione giusta! così come anche la discussione, che non ha nessuna ragione di precipitare qui e ora, sulla cosiddetta tassa per l' Europa, intanto può partire da un dibattito sui criteri, se debba essere o no progressiva...... come il Governo e noi sosteniamo, se debba essere in grado di non far pagare i redditi medio bassi da lavoro, se debba investire uno spettro ampio di cespiti così da poter perseguire questi obiettivi. dunque, i criteri ci sono. voi siete contro questi criteri perché volete difendere una situazione fiscale che premia i ceti abbienti, i ceti ricchi, i ceti proprietari, contro gli interessi delle masse popolari . allora il confronto va fatto nelle istituzioni e nel paese. va fatto tra forze tendenzialmente alternative senza patteggiamenti, ma invece per confrontare tra di loro ipotesi politiche che abbiano la dignità di presentarsi, appunto, come tra di loro alternative. il confronto va fatto qui, ve lo abbiamo proposto tutti insieme, anche con un supplemento di discussione nella commissione, sul fisco e sul terreno delle deleghe: l' avete rifiutato perché non vi interessava il confronto, ma volevate quello che era impossibile, senza la perdita — persino — della dignità di questo Governo e di questa maggioranza. volete una modificazione preventiva delle sue posizioni, cosa che avrebbe persino messo a rischio questa finanziaria! siete tanto interessati a parlare dell' Europa, ma avreste fatto correre il rischio che si andasse ad un esercizio provvisorio! per fortuna, il senso di responsabilità di questa maggioranza e di questo Governo ve lo hanno impedito! e il confronto si può fare, ma in tempi che consentano di garantire questa operazione. è democrazia questa, oppure è regime? è democrazia. noi siamo stati sempre molto avvertiti a che in questa fase di passaggio non si producessero rischi di regime. vogliamo usare su questo terreno parole sommesse ma responsabili. il Partito della Rifondazione comunista è in quest' Aula una delle forze...... e lo dico davvero per modestia, che non ha nulla nella struttura del potere politico ed istituzionale di questo paese. diversamente anche da voi! diversamente anche da voi! voi dall' opposizione avete potere in organizzazioni di questo paese che noi nella maggioranza non abbiamo e non rivendichiamo! e non rivendichiamo! è esattamente così! è esattamente così! allo stesso modo non abbiamo una posizione nel Governo di ministro o di sottosegretario! non ce l' abbiamo nella Rai e in nessun organismo pubblico economico di questo paese! questa condizione ci consente di muovere critiche alla qualità di questi organismi pubblici che vorremmo anche noi più pluralisti: per esempio, in grado di portare dentro la televisione anche le culture antagoniste radicalmente critiche che non ci sono....... non di partito. culture critiche ed antagoniste che non ci sono! occorrerebbe innalzare in questo modo la qualità complessiva dei grandi servizi pubblici . ma cosa ha a che vedere questa critica con una critica di regime, quando addirittura esistono un duopolio con un monopolio privato che non vi è in nessun altro paese d' Europa? cosa c' entra con il regime? veda, presidente Berlusconi, mi rivolgo a lei con una clausola di stile che ci è abitudinaria: lei stesso riconoscerà, credo, non essere mai stato improntato il nostro atteggiamento a un qualche dileggio personale, essendoci sempre mossi, anche nel massimo di contrapposizione, sempre con un assoluto rispetto della persona. veda, lei ha parlato — a proposito del rapporto con la magistratura — dell' esigenza di trarre conclusioni da procedimenti, o neppure tali, appena iniziati. vorrà ricordare — credo — che quando ella fu presidente del Consiglio , impegnato in una importante vicenda come quella di Napoli, di fronte ad un avviso di garanzia che la riguardò noi non chiedemmo le sue dimissioni; dicemmo semplicemente: faccia la magistratura il suo corso, senza che la politica interagisca. chiediamo che si faccia lo stesso adesso: sempre si rispetti l' autonomia della magistratura e che la politica sappia ritrovare, fuori da questo conflitto, il conflitto reale, che è quello sulle politiche, anche come momento di lotta. vedete — ho concluso — la politica è alta quando alte sono le sfide di contenuto e di programma; quando è così non teme neppure l' asprezza dello scontro. bisogna saper accettare la sfida, anche quando è conflittuale. voi siete contro questa finanziaria: è vostro diritto manifestare la vostra opposizione in ogni forma, in quella del confronto (qualora voleste tornare a sceglierla), oppure in quelle dello scontro frontale (qualora voleste perdurare in tale atteggiamento), siano esse ostruzioniste o persino di boicottaggio. non tocca a voi vivere e far approvare questa finanziaria: tocca, nell' esercizio democratico, a questa maggioranza portare avanti l' inizio un disegno riformatore; deve farlo con grande forza, grande determinazione e grande tolleranza.