Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 91 - seduta del 07-11-1996
Misure di razzionalizzazione della finanza pubblica
1996 - Governo I Prodi - Legislatura n. 13 - Seduta n. 91
  • Attività legislativa

signor presidente , mi sembra che ancora una volta l' opposizione possa e debba constatare — voglio darne atto all' onorevole Mussi che ha appena parlato — una maggiore disponibilità da parte dei colleghi del Pds almeno a discutere rispetto a quella che ci saremmo aspettati da altre posizioni espresse nel centro dello schieramento politico. vorrei però richiamare l' attenzione di tutti i colleghi, con molta serenità, affinché vengano considerati i fatti, perché siamo consapevoli, signor presidente , che questo è un momento di scelte delicate e difficili per tutti, non solo per la maggioranza, ma anche per l' opposizione. il presidente Berlusconi e l' onorevole Fini hanno già manifestato con grande chiarezza la nostra disponibilità. è una disponibilità che è stata avanzata ieri in quest' Aula dal presidente del gruppo di Forza Italia , l' onorevole Pisanu, a nome di tutti, ma questa disponibilità ha contorni precisi e chiari. questa disponibilità, signor presidente del Consiglio , non richiede quanto abbiamo sentito, cioè le sue buone e belle parole di questa mattina; richiede fatti concreti, perché noi non possiamo accettare, a fronte di richieste concrete, di ricevere risposte elusive ed evasive. noi chiediamo che sul pacchetto delle deleghe, sulla sostanza delle deleghe, non sulla parte irrilevante delle stesse, ci sia la disponibilità del Governo a non espropriare il Parlamento, perché, caro onorevole Mussi, tutti noi vogliamo un paese nuovo, ed è davvero singolare questo balletto che reciprocamente si conduce in quest' Aula nel negare tutto ciò che può essere rapportato ad una esperienza consociativa del passato. oggi si tratta di costruire un paese normale in cui — lo ha detto lei — ci sia la possibilità di decidere per la maggioranza, così come abbiamo sempre affermato noi, dopo il 27 marzo. c' è una condizione ineludibile: che non decida la maggioranza, come sta decidendo, con una blindatura sulla legge finanziaria che non ha precedenti. nessun nostro emendamento, salvo pochissimi, è riuscito a prevalere e si è registrata una chiusura ermetica da parte della maggioranza, sotto il profilo del contenuto, come mai si era verificata nella storia parlamentare. colleghi, chiedo se questa blindatura possa far parte delle regole nuove evocate in quest' Aula, ossia una maggioranza che si assume la sua responsabilità ed una minoranza che fa un' opposizione chiara e lineare, regole nuove che debbono basarsi sul rispetto di quelle esistenti. le deleghe — nella quantità e nella qualità previste dal provvedimento collegato — creano una discontinuità istituzionale che per noi è inaccettabile, perché prefigurano un esproprio del Parlamento nella materia fiscale e con riferimento agli enti locali . questi sono i termini della questione che l' onorevole Pisanu ha sollevato ieri, ferma restando la disponibilità — lo diciamo al presidente Prodi ed al Governo — a ridurre drasticamente i nostri emendamenti ed a procedere ad una verifica, all' interno dell' opposizione, per facilitare i lavori parlamentari. ripeto, ridurremo drasticamente i nostri emendamenti, ma su questo punto non ci può essere un baratto! non possono bastare le belle parole, perché siamo in presenza di fatti politici di enorme rilievo. dunque, signor presidente , ci associamo alla richiesta avanzata. la richiesta del collega Mussi, di convocare la conferenza dei presidenti di gruppo , non ci trova contrari; vorrei far notare però che l' articolo 12 — attualmente in discussione — prevede delle deleghe, perciò confermiamo la richiesta di sospensione dei lavori. se non si dovessero registrare fatti nuovi, la realtà sarebbe quella emersa dalle parole del presidente del Consiglio , di cui abbiamo dovuto purtroppo prendere atto questa mattina. su di essa misureremo la nostra riflessione.