Gianfranco FINI - Presidente del Consiglio Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 91 - seduta del 07-11-1996
Sulle proibizioni alla raccolta di firme per la petizione per la pace
1996 - Governo V De Gasperi - Legislatura n. 1 - Seduta n. 228
  • Attività legislativa

l' onorevole La Malfa , cui credo vada dato atto di coerenza nel momento in cui richiama... vi risulta che sia stato eletto con i voti del Polo? come dicevo, l' onorevole La Malfa , al quale va dato atto di coerenza nel richiamare i governi ad uno sforzo di riduzione della spesa e di sostanziale avvicinamento per la nostra economia ai parametri fissati dal trattato di Maastricht , ha indicato, pochi minuti prima di me, all' Assemblea ma in particolar modo al Governo, la necessità di non essere così ottimisti, come continua a mostrare il presidente Prodi — in qualche modo, anche questa mattina — circa la possibilità della finanziaria di avviare quel circolo virtuoso che sta sicuramente a cuore a tutti coloro che vogliono davvero un paese risanato ed anche un paese che entri in Europa. ma non ho chiesto di parlare per intervenire sul merito della finanziaria, bensì per ricordare al presidente del Consiglio che il Polo aveva avanzato nei giorni scorsi una duplice richiesta. innanzitutto la richiesta, sulla quale ha richiamato la nostra attenzione qualche istante fa il presidente Berlusconi, di fronte alla quale lei, presidente Prodi, ha risposto in modo assolutamente elusivo ed evasivo. non può infatti dire « ringrazio il Parlamento per l' impegno con cui sta lavorando » e contestualmente chiedere al Parlamento stesso di spogliarsi di un diritto dovere che gli è proprio, in particolare quando si tratta di dare deleghe al Governo. a noi non sfugge che la delega fa parte dell' ordinamento e che, specie su questioni di carattere fiscale, vi si è sempre fatto ricorso. ma lei deve sapere — e credo sappia — che su tutta la questione connessa al riordino del sistema fiscale il Parlamento, in Aula, non ha mai discusso. ne hanno discusso — se non ricordo male, per due mattinate — le Commissioni competenti e tutto è finito lì. noi le chiediamo di poter contribuire, come parlamentari, alla definizione delle linee di indirizzo per il riordino del sistema fiscale. nel momento in cui risponde — in modo un po' pilatesco, me lo consenta — che il Governo è pronto a valutare quali e quante, ma ovviamente non è pronto a discutere delle deleghe che rappresentano il cuore della manovra finanziaria, lei di fatto si assume la responsabilità di rifiutare il rapporto corretto, parlamentare, che anche l' onorevole La Malfa ha qualche istante fa evocato come indispensabile. ma accanto a questa richiesta del Polo ve ne è stata un' altra, alla quale lei ha risposto con il silenzio. il Polo — voglio ricordarlo — ha chiesto ufficialmente in Aula non solo di conoscere i dettagli e, direi ancor meglio, i contenuti della ancora oggi misteriosa tassa per l' Europa, ma soprattutto ha dato la propria disponibilità ad un' impostazione, ad una scrittura di quella tassa che non sia basata unicamente su un inasprimento della pressione tributaria, ma sia composta anche da importanti e strutturali tagli di spesa (esattamente come, non più tardi di qualche settimana fa, disse — almeno a parole — , ottenendo l' applauso dell' assemblea a cui si rivolgeva, il vicepresidente del Consiglio , onorevole Veltroni). il presidente del Consiglio , quindi, è stato del tutto elusivo per la prima parte della nostra richiesta e del tutto silente per la seconda. quando le chiediamo, per rispetto del Parlamento e della dialettica democratica, di dar vita ad una discussione volta al varo di una finanziaria che preveda meno deleghe ed anche meno tasse, non lo facciamo solo per esercitare il nostro diritto dovere di opposizione, ma anche per dimostrare la nostra responsabilità. credo — come ha ricordato il presidente Berlusconi poc' anzi — che la sua risposta la ponga di fronte ad una responsabilità, ma contestualmente metta l' opposizione di fronte alle proprie responsabilità e ci imponga delle scelte. pertanto rinnovo al presidente Violante la richiesta di sospendere i lavori per un' ora, al fine di consentire ai gruppi parlamentari del Polo di riunirsi in Assemblea e di assumere le decisioni che riterranno conseguenti, dopo la deludente, evasiva, per certi aspetti insignificante (in termini politici), risposta del presidente del Consiglio .