Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 846 - seduta del 26-01-2001
Prevenzione infortuni nell'esercizio dello sci
2001 - Governo II Amato - Legislatura n. 13 - Seduta n. 846
  • Attività legislativa

signor presidente , è molto difficile intervenire dopo il collega Frattini, perché credo che con grande lucidità egli abbia spiegato gli emendamenti che abbiamo messo a punto (il testo di questa proposta di legge esce certamente modificato rispetto all' impostazione iniziale) e anche la ragione per cui tempo fa, chi vi parla come primo firmatario , ma anche diversi esponenti del centrodestra e del Polo per le libertà , presentarono questa proposta di legge . in questo senso, è per noi motivo di soddisfazione il fatto che prima della fine della legislatura, dopo tanti solleciti e dopo tanti ritardi, finalmente si possa essere alla vigilia dell' approvazione della Camera dei Deputati . anch' io ringrazio il relatore e mi auguro anche che nel corso di questa legislatura sia possibile completare con un rapidissimo passaggio al Senato questa disciplina legislativa che tende soprattutto a raggiungere lo scopo di aumentare il livello di sicurezza dei cittadini e di cercare, per quanto è possibile (evidentemente un massimo grado di certezza è impossibile da ottenere), di aumentare la soglia di prevenzione degli infortuni nello sci. vi sono stati tanti fatti, anche tragici, che hanno segnato profondamente un po' tutti. questi fatti sono dovuti a volte all' imperizia, a volte alla fatalità e sono quindi inevitabili, ma a volte anche al grado di incoscienza che si riscontra sulle piste da sci. in questo senso, vorrei evidenziare alcuni problemi. il primo è uno degli ultimi che è stato toccato dal collega Frattini: quello delle aree sciabili protette. riteniamo che nella commistione di diverse discipline sportive nelle stesse piste vi sia un grado di pericolosità enorme. lo snow-board è certamente diverso dallo sci tradizionale a cui noi pensiamo. direi che, se non si provvede rapidamente, come si fa in altri paesi, all' individuazione di piste ad hoc per diverse discipline, il rischio per la sicurezza è certamente destinato ad aumentare, come si vede dalle statistiche degli incidenti. il tema del casco è fondamentale, soprattutto per i minori (specie per i ragazzi con età inferiore ai quindici anni), per i quali certamente si devono prevedere le massime cautele, almeno per quanto è possibile, soprattutto nel momento dell' apprendimento della disciplina agonistica. tutto questo però sarebbe poco se non ci fosse negli operatori la capacità di crescere, nella formazione e nella preparazione e anche culturalmente. bisogna migliorare la qualità delle nostre piste e dei nostri impianti. non sempre i nostri impianti sono adeguati, anche per il livello dell' accesso turistico che noi abbiamo acquisito nel nostro paese. queste sono state le preoccupazioni che ci portarono, diversi anni fa, ad avanzare questa proposta di legge , tenendo presente che vi sono tre punti su cui non si può transigere e proprio su questi abbiamo finalizzato alcuni emendamenti che abbiamo presentato. il primo problema è quello della salvaguardia dell' autonomia delle regioni e delle province autonome. non possiamo pensare di calare un regime vincolistico a livello nazionale senza un adeguato coinvolgimento delle regioni e delle province autonome. dico ciò con riferimento a tanti problemi, ma uno in particolare mi viene in mente: la formazione degli operatori della montagna. le regioni sono massicciamente impegnate sul versante dell' istruzione professionale (l' ho rilevato in passato, per altri versi, su Internet, anche che se proprio questo è uno dei settori completamente assenti, o quasi, dalla formazione professionale delle nostre regioni perché oggi si stanno avviando le prime attività): ebbene, alcune regioni si devono impegnare fortemente nella formazione degli operatori della montagna. certamente, però, almeno per quanto riguarda alcuni ambiti di questa disciplina legislativa, bisognerà che regolamenti flessibili evitino di ingessare le regioni e sarà necessario coinvolgerle in un' azione di monitoraggio preventivo sul rischio degli infortuni nelle piste da sci. un altro punto riguarda il patentino: io sono d' accordo con la sua istituzione, lo dico con chiarezza; forse in questo un diverso grado di apprendimento della disciplina sciistica rispetto al collega Frattini mi induce ad avere idee diverse da lui, che è uno dei più bravi sciatori non del Parlamento ma d' Italia per cui non ha bisogno di pensare al patentino o forse si ribella all' idea del patentino; io invece sono favorevole alla sua istituzione. certo, però, anche a tale riguardo bisogna intendersi: è necessario che si chiarisca bene chi deve rilasciarlo e le relative procedure, perché non è che si possano stabilire modalità per avere il patentino sciistico analoghe a quelle per la patente di guida, perché evidentemente in tal modo non faremmo l' interesse né della montagna né della disciplina sciistica. bisogna inoltre tutelare, in qualche modo, un certo grado di inventività e di fantasia che pure devono essere un punto di riferimento per questa disciplina. il terzo punto è quello dell' omologazione a livello europeo: al riguardo, credo che un apposito ordine del giorno possa essere opportuno, e comunque so che il relatore se ne farà carico, in quanto vi è l' assoluta necessità di sollecitare anche il Parlamento europeo ad un' omologazione a livello europeo. sappiamo che le piste transfrontaliere sono ormai tantissime e che questa disciplina si interseca a diversi livelli: ebbene, sarebbe veramente assurdo se tra un paese e l' altro, soprattutto tra paesi limitrofi, ci trovassimo di fronte ad una completa diversità e disparità della disciplina legislativa. detto questo, concludo rapidamente: penso si debba condividere con i colleghi l' auspicio che si arrivi all' approvazione rapida del provvedimento, che è utile soprattutto, a mio parere, per tutelare i minori. siamo in una società che tante volte dimentica i minori e che magari accetta silenziosamente un loro pericoloso sfruttamento o il disinteresse nei loro confronti: sappiamo bene che vi è un principio di responsabilità, che non può in alcun modo essere sostituito da caschi, discipline legislative, vincoli, però è nostro dovere fare la nostra parte e credo che con questo provvedimento qualcosa si sia fatto.