Rosy BINDI - Deputato Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 815 - seduta del 28-11-2000
In vista della Conferenza intergovernativa di Nizza
2000 - Governo II Amato - Legislatura n. 13 - Seduta n. 815
  • Comunicazioni del governo

il presidente del Consiglio ha chiesto per l' appuntamento di Nizza un mandato a negoziare, ma anche un mandato a non accontentarsi di soluzioni modeste. i Popolari aderiscono volentieri a questa richiesta e, mentre auspicano che l' adesione alla risoluzione sia la più ampia possibile, vogliono ricordare la necessità che questa adesione sia accompagnata dalla consapevolezza di tutti della responsabilità che ne deriva, perché la nostra patria Europa, come amava chiamarla De Gasperi , è sempre stata una patria esigente e generosa. generosa, ma sicuramente esigente fin dall' inizio e in ogni fase del suo sviluppo: fin dall' inizio, quando nacque grazie al coraggio e alla lungimiranza di chi legò la scelta internazionale del nostro paese ad una precisa collocazione nell' area della libertà e della democrazia, ancorando l' Italia ad uno spazio che, prima che economico e politico, fu già da allora culturale e sociale, per costruire la pace e la giustizia; uno spazio originale, non condizionato, non determinato dalle contrapposizioni est ovest del mondo. quelle divisioni hanno attraversato l' Europa, ma non le hanno impedito di crescere, di assicurare cinquant' anni di pace, di diventare lo spazio economico più grande e più equo del mondo, non le hanno impedito di assistere alla caduta dei muri. quella scelta però, ripagata con tanta generosità, fu esigente come non meno esigente è stata la nostra patria Europa in questi anni, quando siamo passati dal mercato unico alla moneta unica . esigente e generosa perché oggi l' Italia è più forte, più serena, più autorevole e partecipa al processo e al percorso futuro dell' Europa con un ruolo da protagonista. la nostra patria Europa non sarà meno esigente e meno generosa nelle scelte future: esigente nel metodo che è contenuto nel mandato che il Governo ci ha chiesto. l' Europa ha sempre fatto passi avanti non in virtù di fughe e di improvvisazioni, bensì in virtù di una ragionevole gradualità; ma la ragionevolezza sta nel coraggio e nella idealità che deve essere contenuta in ogni passo e in ogni frammento. a Nizza i governi europei sanno bene di dover applicare il metodo della ragionevole gradualità delle scelte, ma sanno anche che l' Europa non può permettersi battute d' arresto e quindi serve quella ragionevolezza che deve essere uguale ad un gesto di coraggio. la politica deve farsi carico anche delle stanchezze e delle paure che sembrano circondare in questo momento l' idea dell' Europa. spetta alla politica trasformare le paure in speranze: la posta in gioco è molto alta anche se sembra nascondersi dietro il tecnicismo di alcune scelte istituzionali. dietro le parole « cooperazione rafforzata » , « voto a maggioranza qualificata » , « composizione della Commissione » , « ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali » , « ponderazione del voto dei singoli Stati » si nasconde la sfida della democrazia per l' Europa, del rafforzamento delle sue istituzioni per rendere l' Unione autonoma rispetto al gioco stanco e non più sufficiente delle forze e dei rapporti di forza intergovernativi. adeguare le decisioni europee significa quindi avere la possibilità..... di recepire le grandi esigenze del futuro. la patria Europa esigente e generosa soprattutto nei confronti dell' allargamento e dell' unione politica. sì, l' allargamento. se vogliamo sottolineare una piccola mancanza nell' intervento del presidente del Consiglio di questa mattina è che l' abbiamo sentito parlare troppo poco di allargamento. a noi sembra che a Nizza si debbano fissare date e scadenze e si debbano dare certezze a quei paesi che da troppo tempo bussano alla nostra porta: il 9 novembre 1989 è alle nostre spalle da undici anni. l' allargamento rappresenta per l' Europa un rafforzamento economico per la competizione globale; rappresenta soprattutto la possibilità di dilatare l' area del benessere e della solidarietà. a chi ne ha paura per i processi migratori, per la perdita dei vantaggi economici per le nostre aree deboli, per il tema della sicurezza dobbiamo rispondere che si tratta di una strada obbligata perché vogliamo davvero dilatare, in tutte le aree dell' Europa, a est e a sud, la pace, la solidarietà, la libertà e la democrazia. nel processo di allargamento l' Italia deve individuare e perseguire le priorità, promuovere i propri interessi e ricordarsi che la nuova configurazione geopolitica rappresenta una nuova opportunità per l' Italia soprattutto verso il Mediterraneo e verso i Balcani. infine, l' unità politica. a me pare che la Carta dei diritti possa in qualche modo essere considerata il frammento che contiene il coraggio delle scelte definitive verso la Carta Costituzionale europea e verso quell' unione politica alla quale vogliamo affidare il compito di indicare il percorso che le istituzioni europee ed i singoli paesi devono compiere. anche noi non siamo completamente soddisfatti della Carta dei diritti, tuttavia riteniamo che nel rapporto tra l' articolo 6 e l' articolo 7, come stamane è stato ricordato, si debba offrire al vertice di Nizza un aggancio di valore giuridico alla Carta dei diritti, considerata appunto l' embrione di un nuovo processo costituente che deve aprirsi in tutta l' Europa. l' unità politica dovrà necessariamente basarsi su un patto tra i cittadini, i popoli e gli Stati europei , da sancire all' interno della Carta Costituzionale , e sarà quella la misura ed il riconoscimento dell' integrazione e delle differenze, delle diversità che non possono essere fonte di paura o di discriminazione, ma che non vogliamo limitarci a tollerare. riteniamo che l' Europa, oltre che offrire del suo processo di allargamento parametri economici, ambientali e sociali, debba anche offrire veri e propri parametri fondati sulla condivisione dei valori. è questa consapevolezza della nostra patria europea esigente e generosa che ci fa dire « sì » alla risoluzione con la quale diamo un mandato forte al governo italiano per il vertice di Nizza, ricordando che per questa patria esigente e generosa, all' inizio del suo nascere, alcune culture e forze politiche hanno sperimentato la solitudine del coraggio, come la solitudine del coraggio hanno sperimentato i governi che hanno compiuto in questi anni il lavoro che consente al governo italiano , in questo momento, di essere forte promotore del futuro dell' Europa. siamo stati in parte anche soli quando alcune settimane fa abbiamo sentito parole non certo condivisibile sulla Carta dei diritti. è per questo motivo che nell' accogliere e nel constatare con soddisfazione una nascita di unità e di condivisione intorno al mandato che viene offerto al Governo, ci auguriamo che ci sia in tutti una consapevolezza che non può essere oggetto di ripensamento per il futuro di questa patria esigente e generosa.