Achille OCCHETTO - Deputato Appoggio
XIII Legislatura - Assemblea n. 815 - seduta del 28-11-2000
Situazione economico-finanziaria
2000 - Governo II Andreotti - Legislatura n. 6 - Seduta n. 115
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , credo sia importante impegnarci per un' impostazione il più possibile unitaria per due motivi. il primo motivo a favore di un supporto unitario alla posizione assunta dal Governo è dato dal fatto che, per quanto ci siano posizioni diverse, esiste una base unitaria che ha caratterizzato l' Italia nel grande dibattito che ha diviso l' Europa tra zona di libero scambio ed Europa politica in una direzione precisa. sappiamo altresì che ci sono posizioni differenti all' interno dei poli e degli stessi partiti, ma credo che oggi il problema fondamentale sia quello di fermarci all' essenziale, vale a dire di cogliere l' ossatura delle questioni che sono di fronte a noi. tutti noi sappiamo che dal trattato di Roma in poi l' Europa ha fatto molta strada: dopo il lancio dell' euro, oggi si trova a dover assolvere al doppio impegno del completamento delle riforme economiche e politiche e dell' allargamento verso altri paesi. risulta dunque essenziale garantire l' efficienza del sistema comunitario e, allo stesso tempo, sia nell' ambito della conferenza di Nizza, ma anche dopo lo svolgimento della stessa, rafforzare le basi costituzionali e la legittimità democratica dell' Unione. ecco perché in questa fase di approdo al vertice di Nizza bisogna attenersi all' essenzialità delle questioni in gioco. il secondo motivo a favore di un supporto unitario del Parlamento è dato dal fatto che i risultati di Nizza rischiano di trovarsi in bilico e l' Italia deve essere quindi posta nelle condizioni di svolgere un ruolo il più possibile propulsivo. infatti, una conclusione minimalista della conferenza intergovernativa potrebbe proiettare ombre negative sulle prospettive future. al contrario, è necessario cogliere questa occasione per porre le basi di alcune premesse positive; occorre individuare cosa sia veramente essenziale per continuare a costruire un percorso europeo unitario che consenta di rinsaldare il patto della futura unione politica, approdo obbligato per un' Europa pluralista e attenta ai principi della solidarietà che non risolva la propria identità esclusivamente con la moneta unica . quindi, dopo l' unione monetaria deve nascere l' Europa politica. come dicevo, appare quanto mai necessario che le forze politiche trovino una larga intesa a livello parlamentare sulla linea che il Governo dovrà tenere a Nizza. l' unità di posizioni tra le forze politiche è un elemento che, a grandi linee, ha tradizionalmente caratterizzato i dibattiti parlamentari sull' Europa. individuare una strategia condivisa e una relativa linea di azione permetterebbe alle stesse forze politiche di farsi interpreti degli interessi dei cittadini al processo di integrazione europea come condizione necessaria per fornire risposte concrete ed efficaci al gran numero di questioni trasversali che si pongono nel contesto di una nuova Europa dei diritti. d' altro canto, il Parlamento italiano ha già saputo esprimere, sollecitato dalla Commissione affari esteri , una posizione unitaria in occasione dell' esame del trattato di Amsterdam. come ricorderete, con la partecipazione di quasi tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione, la Camera ha infatti votato un' adesione critica al trattato di Amsterdam, perché da parte di tutti si voleva spingere con maggiore forza nella direzione dell' Europa politica. oggi, però, dobbiamo di nuovo porci all' avanguardia, ancora una volta dicendo con chiarezza che il metodo intergovernativo è giunto al suo capolinea e che si rende necessario il coinvolgimento dei parlamenti. per questo è necessaria una sostanziale revisione del metodo intergovernativo. per fare in modo che la Costituzione europea non giunga dall' alto, appare indispensabile che già a Nizza vi sia l' impegno per la definizione di un nuovo percorso negoziale basato su meccanismi diversi da quelli intergovernativi, che consenta di affrontare le questioni di lungo periodo. tuttavia — dobbiamo dircelo — a Nizza c' è il rischio che non si decida nulla di veramente significativo per il futuro dell' Europa. bisogna pertanto impegnarsi per sostenere il Governo in vista del Consiglio europeo e subito dopo cominciare anche a guardare avanti, al futuro. vi è infatti l' ineludibile necessità di affrontare due sfide essenziali: l' allargamento dell' Europa e l' adozione di una serie di valori fondamentali che stiano alla base dell' integrazione e che garantiscano un maggiore coinvolgimento dei cittadini nel processo di integrazione. proprio per questo mi dichiaro favorevole alla possibilità di andare verso la creazione di un sistema europeo di tipo federale. ma il passaggio ineludibile per lo sviluppo di una dimensione realmente politica dell' Europa è costituito dalla soluzione dei problemi di legittimazione democratica. sappiamo che la mancata risoluzione di questi problemi è alla base dell' euroscetticismo di ritorno che sta dinanzi a noi. non è infatti chiaro, in questa fase, chi stia guidando il processo di integrazione europea , tanto che si sta facendo largo la vecchia idea di un' Europa dei tecnocrati, ossia di un Governo burocratico, che procede senza effettivo controllo democratico. il punto cruciale , quindi, se vogliamo riconquistare le nostre popolazioni all' idea dell' Europa, è quello di restituire l' Europa ai cittadini. in tale prospettiva occorre affrontare la questione del deficit democratico, verificando la possibilità di dare vita ad un patto costituzionale fondatore, quello di cui parla il presidente della Repubblica , che promuova un profondo cambiamento in tutta la situazione. stare all' essenziale, signor presidente , significa dunque dare al Governo un mandato deciso nella direzione, in primo luogo, di un' Europa politica, democratica e dei cittadini, e, in secondo luogo, di un chiaro rafforzamento istituzionale che scongiuri la paralisi in vista del grande allargamento. tuttavia, siamo tutti attenti ai moniti di Dahrendorf: certo, non basta scrivere delle carte, l' Europa si fa con le opere, l' Europa deve poter parlare con una voce sola, l' Europa non può essere tale se non gioca un ruolo nel Medio Oriente , l' Europa si fa anche con la testimonianza, in quel Medio Oriente in cui bisogna salvare non solo Caino, ma anche Abele, quindi con la testimonianza di una politica estera degna di una grande potenza. solo per questa Europa c' è bisogno della maggiore unità possibile.