Umberto BOSSI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 714 - seduta del 28-04-2000
2000 - Governo II Amato - Legislatura n. 13 - Seduta n. 714
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , oggi è evidente che per vincere le elezioni l' Ulivo doveva fare di tutto per tenere separata la Lega dal Polo. c' era un solo modo per farlo: le riforme. ma il partito del premier si era convinto di poter trasformare in maniera inerziale il potere in consenso, cioè che bastasse restare a Palazzo Chigi per piacere alla gente e vincere le elezioni. è evidente che D'Alema non poteva commettere errore più grande. erede della scelta ulivista di consegnare la Lega e il cambiamento incarnato in essa nelle mani della magistratura, del codice Rocco , del nazionalismo efferato brandito proprio mentre la globalizzazione ha messo in crisi irreversibile lo Stato nazionale, D'Alema si è avvolto nella cultura della restaurazione e, passo dopo passo, l' Ulivo è arrivato a lei, signor Amato. nella storia politica lei ha sempre rappresentato la crisi della politica a favore del prevalere dei poteri antidemocratici, dapprima con Craxi, come artefice principale della partitocrazia, cioè della politica che invadeva le istituzioni, che taglieggiava e soffocava la società civile . il signor Amato ricorda Tangentopoli e i suoi doverosi propositi del 1993 di ritirarsi per sempre dalla politica? invece, Amato è tornato, richiamato in scena dalla restaurazione ulivista come esponente, questa volta, della tecnocrazia, la malattia simmetricamente opposta e simile alla partitocrazia: può governare il paese solo chi rigorosamente non è stato eletto dai cittadini, solo chi non è dalla parte dei cittadini, ma sta con l' asse poteri-forti-triplice sindacale. indubbiamente, siamo in una transizione difficile: la crisi dello Stato nazionale che sprofonda trascina con sé la politica, cioè la democrazia, cioè il collegamento con la volontà dei cittadini, e ciò ha generato un grande vuoto, ma il vuoto non esiste neppure in politica. arrivano allora a colmarlo quei poteri che nessuno ha mai eletto: dalla magistratura alla NATO, ai grandi interessi economici. è l' avventura! i poteri forti si pongono soprattutto una domanda: che fine faranno i beni dello Stato nazionale se esso precipita? e, logicamente, si rispondono che è bene che vengano dati a loro e inviano in Parlamento i loro tecnocrati, ammantati di parapolitica, a spiegarci che bisogna riformare l' economia prestando attenzione alla coesione sociale. è la formula del nuovo nazionalismo e, più precisamente, del nazionalismo sindacale che tende a cancellare e a sostituire la politica e la democrazia con un accordo diretto tra sindacati e poteri della finanza. non penso che sia casuale il fatto che Amato abbia mosso i primi passi politici negli uffici studi della triplice sindacale: l' Ires. è casa mia, disse Amato, parlando della « triplice » qualche mese fa. non penso che sia casuale neppure che Del Turco , altro sindacalista, sia ministro delle Finanze del Governo Amato. mi si passi la battuta, signor presidente : mettere Ottaviano Del Turco alle Finanze è un po' come mettere Dracula alla difesa dell' AVIS! ce lo spieghi Amato come farà a diminuire le tasse con Ottaviano Del Turco , stando tra sindacatocrazia e poteri forti ; ce lo spieghi Amato come farà ad impedire che con un colpo di mano il suo Governo regali il Tfr alla triplice sindacale, mettendo sul lastrico le piccole imprese e regalando 20 mila miliardi ogni anno ai sindacati, che investirebbero i soldi delle piccole imprese nelle grandi imprese , nella FIAT, con uno scambio capitale contro lavoro dall' esito drammatico. sarebbe la morte della piccola impresa , la morte del sistema padano; di più, sarebbe la via attraverso cui ripristinare lo stato nazione con gli strumenti del mercato: una bestemmia! nel suo intervento, signor presidente del Consiglio , lei è stato molto vago e lacunoso; doveva parlarci di come il suo Governo intenda affrontare i tre differenziali economici che contano, in primo luogo il differenziale fiscale, ricordando che siamo nell' euro, per cui la moneta non è più svalutabile e l' economia non recupera più competitività per quella strada. le nuove imposte devono tenere conto di questo dato fondamentale: l' imposizione fiscale sulle imprese non può essere superiore a quella media praticata in Europa. oppure, signor presidente , dobbiamo andare avanti a colpi di Irap, la tassa che Visco-fisco si è inventato, estesa a tutte le imprese, anche con meno di tre dipendenti, che non è deducibile ai fini delle altre imposte, che doveva essere regionale ma in realtà è diventata una tassa a favore dell' assistenzialismo, utilizzata per perequare fra nord e sud. il risultato è che dei 7.400 miliardi incassati dalla Lombardia ben 7.300 vanno in perequazione: un rapporto che vale per tutte le altre regioni padane. vogliamo sapere se sia ancora questo il federalismo che propone il Governo Amato! il secondo differenziale è quello del lavoro, perché per ogni 100 lire in busta paga lo Stato continua a prelevare altre 108 lire alle imprese. il terzo differenziale è relativo al tasso di inflazione , che ogni anno rischia di accumularsi, facendo via via costare di più le nostre merci e bloccando le esportazioni. di queste cose ci doveva parlare, non di aria fritta o peggio ambigua: a questo punto, sento il dovere di invitare gli imprenditori a non mollare, a crederci ancora, ad investire in nuovi impianti e macchinari, in nuove attrezzature, perché gli Amato se ne andranno via in breve tempo, adesso che il Polo si è deciso ad avviarsi alla riforma dello Stato e la Lega ha sottoscritto con lo stesso un accordo non congiunturale, bensì strutturale, in grado di sconfiggere qualsiasi restaurazione! questo Governo, se ci sarà, sarà pure parlamentare, ma il fatto è che questo Parlamento non è più in grado di rappresentare gli elettori, di varare le riforme della libertà e della devoluzione, è in balia di poteri altri! se l' alibi per cui non si vuole andare al voto è quello della riforma elettorale dei referendum di Pannella, ebbene rassicuratevi, perché nessuno andrà a votarli; e lo sapete anche voi, vi illudete di conseguire una rivincita che non ci sarà! verrete semplicemente cancellati dal disprezzo del popolo! per quanto riguarda il sistema elettorale , devo dire che l' unico sistema che non può funzionare è il maggioritario a turno unico: non vi sono più le condizioni storiche e politiche, che ci furono solo nel momento del crollo del pentapartito, quando la gente tirava le monetine ed insultava per strada gli amici di Amato e gli amici di molti altri qui dentro. oggi il clima è diverso, ma per voi il maggioritario non è una scelta tecnica per la ricerca di stabilità del Governo: è diventata una scelta ideologica, avete scelto di superare la crisi dello Stato nazionale non con le riforme ma investendo in un superstato mondiale, con l' Ulivo mondiale. ma voi, come i vostri amici, Jospin, Schroeder eccetera, state perdendo terreno: noi siamo liberali, quelli del pensiero flessibile, non quelli come lei e D'Alema che hanno la mistica del mercato, come se fosse Dio, che hanno quindi il pensiero dogmatico tipico del comunismo e delle dittature. ebbene, una sola cosa positiva vedo oggi in quest' Aula, che il suo Governo, signor Amato, è l' ultimo Governo della prima Repubblica !