Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 714 - seduta del 28-04-2000
2000 - Governo II Amato - Legislatura n. 13 - Seduta n. 714
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , signori deputati, condivido naturalmente anch' io le osservazioni e gli argomenti svolti da Gianfranco Fini e dagli altri leader dei movimenti che stanno con Forza Italia nella Casa delle Libertà . ritorno anch' io doverosamente e puntigliosamente sui fatti per motivare il nostro convinto no a questo Governo: i fatti sono, in genere, più convincenti delle opinioni, soprattutto quando sono chiari ed univoci. nel 1996 il centrosinistra ebbe meno voti del Polo e più seggi. la maggioranza dei seggi derivò da un accordo di desistenza con Rifondazione comunista , un accordo che la coalizione dell' Ulivo, allora guidata da Romano Prodi, aveva negato e rinnegato puntigliosamente durante tutta la campagna elettorale , giungendo anche, proprio attraverso il candidato Prodi, ad affermare solennemente in televisione che non avrebbe neppure governato se per governare avesse dovuto ricorrere ai voti di Rifondazione comunista . dopo due anni e poco più, quella maggioranza parlamentare , che era minoranza nel paese, andò in frantumi. questo è il primo fatto: l' implosione dell' Ulivo e la sua frammentazione in partiti e partitini. l' Ulivo era un cartello elettorale che si rivelò ben presto, come dicevamo noi dell' opposizione, una finzione scenica, una quinta di teatro o, meglio, di teatrino, dietro la quale agiva da protagonista occulto, come suggeritore e burattinaio, il partito degli ex, dei post o dei neocomunisti — come meglio vi piace farvi chiamare — con il suo leader, l' onorevole Massimo D'Alema . già allora, con il rispetto che la politica deve agli italiani, si sarebbe dovuto tornare dagli elettori e domandare loro, finita una maggioranza di facciata, da quale vera maggioranza intendessero essere governati. invece, si arrivò al più mediocre dei compromessi e al più insopportabile degli inganni. l' onorevole Prodi, che era il presidente eletto o, meglio, a cui gli italiani avevano dato il voto, essendo egli stato indicato dalla vostra coalizione, si ritirò in corrucciato disordine e si mise in aspettativa europea. al suo posto arrivò, dimenticandosi di chiedere agli elettori quell' autorizzazione che fino ad un minuto prima diceva di ritenere doverosa, il vero capo della finzione scenica di centrosinistra, il leader degli ex comunisti. questo è il secondo fatto. crollò la maggioranza aritmetica del 1996 e con una manovra di palazzo fu sostituito il presidente del Consiglio che l' Ulivo aveva proposto e che gli elettori avevano votato. il terzo fatto è quello più grave. per evitare le libere elezioni — che vi fanno paura, signori della ex maggioranza, e che non sono propriamente il nutrimento ed il metodo della vostra tradizione politica — avete fatto letteralmente carte false: puntando sull' ambizione di potere e sulla voglia di poltrone di alcuni eletti fra le file del Polo, che avevano ricevuto dagli elettori il mandato di contrastare la sinistra, vi siete costruiti una maggioranza parlamentare abusiva che non soltanto differiva dal voto popolare del 1996, ma che lo contraddiceva beffardamente. nacque così quel Governo che gli storici, quando finalmente si scriveranno dei manuali di storia veri per le nostre scuole, chiameranno, con buona pace del presidente D'Alema , il Governo del trasformismo. non vedo qui il presidente D'Alema ma, considerato il silenzio ingeneroso della sua maggioranza, tardivamente interrotto soltanto due ore fa, piace a me rivolgere a lui l' onore delle armi. il quarto e ultimo fatto è sotto gli occhi di tutti. nel breve tempo racchiuso tra due primavere, dalle elezioni europee dell' anno passato a quelle regionali di quest' anno, il trasformismo politico e la logica dell' inganno sono stati valutati, giudicati e condannati severamente dalla grande maggioranza dei cittadini. su quest' ultimo fatto la Camera si pronuncerà tra poco: il ricorso ad una persona certamente stimabile e stimata per guidare un Governo che merita e gode già della più severa disistima da parte degli italiani, il professor Giuliano Amato, usato come ultima maschera del ballo trasformista di una sinistra ormai senz' anima e senza identità. un Governo che nasce male, malamente rabberciato per conseguire il più scadente degli obiettivi politici: mantenere il potere, guadagnare tempo, mettere alcuni partiti al riparo del giudizio degli elettori, giocare in modo falloso, stringersi in un inglorioso catenaccio nella speranza di un contropiede che non potrà mai arrivare. perché, cari signori della sinistra, se contate su una pur debole ripresa economica per rifarvi una faccia, avete sbagliato i vostri calcoli. quel poco di ripresa destinata a prodursi nei prossimi mesi è infatti il frutto dell' ondata innovativa della nuova economia capitalistica e della mobilitazione professionale e imprenditoriale del meglio di questo paese, dai lavoratori alle piccole e medie imprese ; quel tanto di competitività che ancora ci resta e che ci siamo guadagnati in Europa, ce la siamo guadagnata nonostante il Governo della sinistra e non grazie al Governo, nonostante il vostro aberrante regime fiscale e burocratico e non grazie ad esso. le cose buone, che vi piace attribuirvi, non sono opera vostra ma farina del sacco della globalizzazione e dell' Europa. il resto, gli errori da matita blu e i vincoli sindacali e corporativi che impediscono il decollo del paese, quello sì è tutta farina del vostro sacco! quando il professor Amato fu candidato al Tesoro dopo l' elezione del suo predecessore al Quirinale, fummo tra i primi a spingere per quella soluzione e tra i primi a rallegrarcene. ora invece, professor Amato, lei deve sapere che, a prescindere dal giudizio sulle sue qualità personali, siamo convinti che lei stia compiendo un clamoroso errore presentandosi per prestarsi ad una ennesima manovra politica condotta alle spalle degli elettori e contraria ai più elementari principi della democrazia. nessuno, neppure lei, può salvare quel centrosinistra che gli elettori hanno già irrimediabilmente condannato. lei che ha « scorrazzato » nottetempo nei conti correnti dei cittadini imponendo loro la più incredibile, insopportabile e impopolare delle tasse, dietro lo scudo dell' emergenza e della difesa della lira, si acconcia oggi a fare il ragioniere o meglio il curatore fallimentare di una maggioranza morente. sapevamo della sua bravura, speravamo in un suo gesto di coraggio e di limpidezza istituzionale ma abbiamo atteso invano un segnale di saggezza nell' interesse del paese. peccato, peccato, peccato. lo ripeto tre volte nella certezza che a questo Governo, se nascerà, ve ne accorgerete, faremo un' opposizione inflessibile, intransigente, anche se, come sempre, pensosa del bene dell' Italia. come l' abbiamo fatta più volte; e grazie a noi il nostro paese non ha fatto quelle figuracce internazionali a cui voi lo avreste esposto. come opposizione, che rappresenta la maggioranza dei cittadini, abbiamo di fronte una strada in discesa e un' esaltante battaglia per il ripristino di una piena e vera democrazia contro il rischio di regime. ci siamo battuti a mani nude, come avete visto; abbiamo saputo e sappiamo convincere la gente anche senza avere bisogno degli spot. continueremo a batterci perché non prevalga la vostra mentalità; una mentalità illiberale come quella che ha condotto la vostra ex maggioranza di Governo a questo triste, ma per noi piacevole tramonto. gli italiani ci hanno già dato una chiara investitura per il Governo del paese. non è lontano il giorno in cui i cittadini, con il loro voto, di cui avete troppo timore, si riprenderanno quel potere di decidere che a loro appartiene e che voi, signori del palazzo, per troppi anni avete sequestrato. vi ringrazio.