Giuliano AMATO - Presidente del Consiglio dei Ministri Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 714 - seduta del 28-04-2000
2000 - Governo II Amato - Legislatura n. 13 - Seduta n. 714
  • Comunicazioni del governo

signor presidente , onorevoli Deputati , chiedo scusa se per il mio discorso di ieri ho usato più minuti di quanto io stesso avessi pensato. stamane qualcuno mi ha ricordato che Voltaire, dopo una lettera troppo lunga scritta ad una amica, le disse di non aver trovato il tempo di scriverne una più breve, e questo è stato il mio caso. ma con ciò non ritengo di aver contraddetto l' assunto che credo sia giusto per il Governo di un anno e che la maggioranza ha dimostrato di condividere: poca legislazione e tante azioni. il fatto è — mi rivolgo a voi che frequentate da molto tempo queste Aule, che anch' io ho frequentato per molto tempo — che sappiamo tutti che ad elencare decine di leggi future si fa molto presto; ad indicare azioni specifiche, pur compatibili con il tempo che ho davanti, di tempo ce ne vuole di più. dal dibattito di cui, peraltro, ringrazio tutti — chi mi ha approvato e chi mi ha criticato, perché questo, vivaddio, è il Parlamento — sono emerse alcune esigenze di chiarificazione a cui in breve tempo (ve lo assicuro) cercherò di rispondere. vi è una questione che è la prima che sta dinanzi al Governo e ai cittadini italiani, quella dei referendum, per il cui svolgimento la regolare continuità della legislatura è una pregiudiziale garanzia. vorrei precisare anzitutto che io non ho parlato di legislazione purchessia a seguito del loro svolgimento; ho parlato di legislazione che potrà rendersi necessaria dopo il loro svolgimento, dando per implicito — ma ora lo esplicito — che questa legislazione in ogni caso — ci mancherebbe altro — dovrà essere rispettosa dell' esito dei referendum. so che c' è il problema della legalità e cioè — ne ho parlato ieri — del rispetto del diritto di voto di chi ce l' ha, che non può essere violato con il peso, ai fini del quorum, della presenza di chi quel diritto ha cessato di averlo, e vorrei che fosse chiaro (e non può non esserlo) che questo è un problema che non può non esser visto allo stesso modo da tutti, quali che siano le opinioni di merito sul contenuto di ciascun referendum, perché si possono e si devono avere, in democrazia, opinioni diverse sui quesiti che vengono offerti alla decisione del corpo elettorale , ma non si possono avere opinioni diverse sui profili elementari dei diritti fondamentali . e sarebbe sbagliato profittare dell' una cosa per inquinare il risultato dell' altra. per questo il Governo chiederà al Senato l' immediata iscrizione all' ordine del giorno dell' Assemblea del disegno di legge che ha presentato e che è già stato approvato dalla I Commissione, pronto a valutare tutte le iniziative idonee ad assicurare la pronta operatività delle sue norme. per chiudere su questo tema, mi auguro che quanto ha disposto in mattinata la Commissione di vigilanza (alla quale sono comunque grato per la riunione che ha svolto nell' esercizio delle sue competenze) possa corrispondere a quell' auspicio che da cittadino mi ero permesso di esprimere, quello di consentire ai cittadini italiani che desiderino una informazione su materie così delicate di non essere liberi dal lavoro la mattina e di essere liberi dal sonno la notte. non voglio tornare su ciascuno degli argomenti che ho già trattato ieri; permettetemi però di dire pochissime cose. anzitutto, che gli strumenti che abbiamo attivato e le risorse nazionali e comunitarie per il Mezzogiorno possono consentire dei grandi passi avanti, di cui già vi sono i segni: l' Italia è stato uno dei primi paesi europei a concludere, a Bruxelles, l' iter di approvazione del quadro comunitario 2000-2006 e il giudizio dato è stato fortemente positivo proprio per la qualità degli interventi che il nostro paese stava prefigurando, che riguardano quelle questioni di fondo, quelle diseconomie esterne che nel tempo dobbiamo saper rimuovere dalle aree nelle quali esse costituiscono l' ostacolo maggiore all' insediamento e allo svolgimento delle attività produttive . ora Stato e regioni dovranno in tempi ristretti attivare gli interventi; si tratta di risorse che si perderanno entro il 2001 se non verranno utilizzate entro quella data e che possono essere moltiplicate con un premio aggiuntivo da chi le utilizza in modo appropriato. questo è buona parte dello specifico del Mezzogiorno; non solo: insisto nell' affermare che, al di là dello specifico, continuo a ritenere vero che ciò che fa bene all' Italia fa bene anche al Mezzogiorno. se riusciremo ad agire concretamente, se riusciremo a garantire sicurezza a chi si insedia e a chi lavora, se riusciremo a sburocratizzare davvero, ne guadagnerà anche il Mezzogiorno, come giustamente ricordava — per il Mezzogiorno — l' onorevole Cherchi nel suo intervento di ieri sera. sarà un bene per il sud e lo sarà anche per il nord, rispetto al quale spero che il Governo si metta in condizioni di corrispondere alla richiesta che ci è stata rivolta e che mi è piaciuta molto: « provate a stupirci » , ci è stato chiesto da un esponente della maggioranza, « nella vostra capacità di saper guardare al sud ma di saper anche cogliere gli aspetti peculiari che rendono così problematico il rapporto tra la politica e buona parte del nord d' Italia » . ci proveremo. certo, al di là delle politiche fiscali , al di là delle misure per le imprese e per favorire la nascita delle stesse, ed anche del rischio imprenditoriale di chi le inizia, a parte il decongestionamento del territorio, di cui il nord ha un grande bisogno, ci dovremo intendere (mi permetto di dirlo all' onorevole Pagliarini, con il quale ho un vecchio rapporto largamente dovuto alla sua cordialità e alla sua simpatia nel porgere problemi a volte ostici) su che cosa intendiamo per federalismo, una delle poche priorità legislative che ho ricordato richiamando il disegno di legge del Governo D'Alema , presentato anche da me. mi permetto di dire all' amico Pagliarini che egli parte dalla premessa che esista un' unica nozione di federalismo, quella del federalismo che nasce da un patto federativo. traggo questa nozione dal manuale di uno studioso a lui vicino, il professor Ortino, ma non a caso in quel manuale la Germania viene collocata tra gli Stati non federali. questa, forse, è una posizione discutibile e questa, forse, non è l' unica nozione accettabile di federalismo. a questa nozione, lo devo dire, non ci sto! come non ci sto — e lo dico alla stessa parte politica di Pagliarini ora alleata del centrodestra — al giudizio che essa dà del ruolo che abbiamo svolto e che svolgiamo nei Balcani. è una situazione difficile quella che là abbiamo dovuto e dobbiamo fronteggiare e nella quale ci siamo impegnati a difesa di elementari diritti umani che tutti ricordano in quale condizioni erano e, in parte, continuano ad essere. il modo in cui l' abbiamo fronteggiata è ragione per la quale il paese deve gratitudine al presidente D'Alema che l' ha gestita in prima persona ed è una gratitudine...... ed è una gratitudine che voglio esprimere qui, oltre che a lui, in primo luogo alle nostre forze armate , agli altri apparati pubblici e ai tanti volontari che là si sono impegnati e continuano ad essere impegnati. come giustamente è stato detto stamane, milioni di cause civili, milioni di processi penali e un numero enorme di controversie amministrative non si possono smaltire in pochi mesi e forse neppure in pochi anni. questa era la situazione della giustizia penale e civile davanti alla quale si sono trovati i governi degli ultimi anni, ma è vero che un grande lavoro è stato avviato e che continuerà. non a caso, tra le cose che ieri citavo ho ricordato, tra l' altro, il giudice unico di primo grado perché quella modifica ha comportato — ed anche questo è stato ricordato — la soppressione del 50 per cento delle sedi mandamentali; una modifica che negli anni nessuno aveva avuto la forza di fare perché, se vi era qualcosa di intangibile in Italia, erano le sedi giudiziarie, più intangibili di qualunque altro tabù. ma vi è stato anche il resto: i giudici di pace, le sezioni stralcio. certo, le riforme in corso devono continuare. si tratta di riforme che sono ormai programma del Parlamento, neanche più programma di Governo : il processo di esecuzione, la giustizia amministrativa dalla quale come Governo mi aspetto che un' opera pubblica non debba essere ogni volta fermata dalla sospensiva al Tar a cui mai segue il giudizio di merito perché questo è un fondamentalissimo ostacolo alla costruzione di opere essenziali per il paese, spesso frutto di un rinnovamento di regole a cui imprese abituate alla collusione non si sono abituate e cercano, attraverso la sospensiva, di ripristinare condizioni di sotterraneo negoziato tra di loro. quindi, questa che sembra essere opera di giustizia è opera contraria alla giustizia e alla trasparenza e questo il Parlamento la dovrà cambiare. riguardo al completamento del processo di riforma delle garanzie processuali — visto che vengo chiamato professore da questa parte politica — si ricordi, questa parte politica , che è venuto da questo professore il primo apporto, dopo la Costituzione repubblicana, per l' eliminazione del mandato di cattura facoltativo e per l' abrogazione dell' arresto facoltativo e il garantismo che c' è in questa Repubblica, scusate l' immodestia, è frutto anche del mio lavoro di studioso, visto che a voi non interessa. per questo è per me fondamentale che l' attuazione dell' articolo 111 sia realizzata. stiamo lavorando su questo, stiamo lavorando sull' allargamento dell' organico, stiamo lavorando sul personale e stiamo lavorando sulle carceri perché la giustizia funziona se è anche una macchina che funziona al di là delle leggi. per questo sono convinto della bontà della scelta che abbiamo compiuto nominando non un giurista, ma un bravissimo politico organizzatore come Piero Fassino. alla fin fine, il ministero della Giustizia ha avuto per decenni giuristi come me e non è detto che l' aver avuto giuristi come me abbia necessariamente contribuito al buon funzionamento della macchina giudiziaria. del resto, il compito del ministro della Giustizia è organizzare la macchina, non interferire con la giustizia e per questo non è essenziale che abbia certe qualificazioni. ritengo adeguato il ministro Fassino, così come ho sempre avuto una grande stima di Rosy Bindi — e lo voglio dire qui, lo voglio dire qui! — che è stata...... che è stata infaticabile e preziosa nel far tornare l' alito della missione nel nostro sistema sanitario ...... e che ha sempre saputo difendere con coraggio le sue innovazioni. sulle politiche ambientali voglio dire in primo luogo, avendo ascoltato gli amici Verdi — e voglio dirlo con solenne garanzia di verità — , che nei confronti delle indicazioni che io ebbi da loro ai fini della formazione del Governo ho preso una decisione diversa, nella piena assunzione delle mie responsabilità...... di presidente designato dal Capo dello Stato nell' esercizio dell' articolo 92 della Costituzione...... ed ho inteso affidare ai Verdi due ministeri chiave nell' integrazione delle politiche ambientali con quelle economiche e sociali, nella direzione della sostenibilità di uno sviluppo che non può non essere al cuore delle nostre politiche e ho pensato che il fatto di rimanere sempre e solo nel ministero dell'Ambiente potesse avere un limite dimensionale. sono sicuro che, incontrandoci, riusciremo a recuperare una piena sintonia. di certo, se io ho adottato questa scelta, è perché sono convinto e confido che la politica ambientale del Governo continuerà, come è stata in passato, sotto la guida preziosa del ministro Ronchi, che ha consentito all' Italia di superare ritardi nei confronti di altri paesi. ciò riguarda — l' ho già detto ieri — , tra l' altro, gli incentivi e la fiscalità ecologica, riguarda quella bell' invenzione, che gli italiani hanno dimostrato di gradire e che io personalmente ho apprezzato moltissimo...... della bicicletta, sissignore; molto meglio dell' affollamento impossibile delle macchine nelle nostre città la domenica. fa bene anche a voi un po' di bicicletta, vi fa tanto bene... il rafforzamento del sistema dei parchi, la valutazione dell' impatto ambientale, che continuerà come è iniziata, la lotta all' abusivismo edilizio, la sicurezza, questioni di cui già ieri del resto avevo parlato. certo che la legge sulla valutazione ambientale dovrà passare, la legge sull' inquinamento elettromagnetico ... l' intreccio tra ecologia ed economia, come dicevo, deve puntare ad uno sviluppo sostenibile, deve lavorare e quindi produrre l' occupazione che è possibile attraverso le innovazioni, il risparmio e l' efficienza energetica, a condizione di prevedere — lo dicevo ieri — un' adeguata formazione professionale per queste opportunità di lavoro che abbiamo davanti a noi. non avrei nominato all' Agricoltura un ministro verde come Pecoraro Scanio se non ci stesse a cuore la sicurezza alimentare e della salute dei cittadini; di sicuro un ministro come lui adotterà il principio di precauzione...... adotterà criteri restrittivi davanti alla clonazione umana, alla brevettabilità della vita, alla sperimentazione in campo aperto di coltivazioni transgeniche per il pericolo di contaminazione e promuoverà l' agricoltura di qualità, l' etichettatura di processo, il benessere animale, elementi essenziali di uno sviluppo fatto di qualità oltre che di quantità. molto si è discusso nel corso di questo dibattito, tra ieri sera e stamani, sulla legittimazione del Governo e della sua maggioranza. devo dire che ho apprezzato gli interventi degli esponenti della stessa opposizione, dall' onorevole La Russa all' onorevole Biondi, che hanno sottolineato la natura politica, non giuridico-costituzionale, della loro obiezione; infatti, se giuridico-costituzionale fosse, allora dovremmo dire che, in base alla Costituzione della Repubblica, sarebbero illegittimi i governi che hanno la fiducia del Parlamento e dovremmo considerare traditore della Costituzione il presidente della Repubblica Ciampi, che accetta un Governo che ha la fiducia del Parlamento. giustamente, è stato detto anche dall' opposizione che non è questo il caso. l' opposizione pone un problema di rapporto tra il successo-insuccesso politico di questa maggioranza in elezioni diverse da quelle nazionali e la fiducia di cui può godere tra i cittadini. questo problema è politico e il centrosinistra ha dimostrato di porselo attraverso questo stesso dibattito; ma stiamo attenti a quali conseguenze ne traiamo perché, se ne traiamo, pure in termini solo politici, la conseguenza che non appena una maggioranza, che è tale in Parlamento, subisce in altre consultazioni un risultato negativo se ne deve andare, allora l' amata od odiata Inghilterra, che viene sempre addotta ad esempio, diventerebbe un pessimo esempio...... perché è accaduto mille volte che l' andamento del Partito di maggioranza sia stato alterno durante gli anni della legislatura, ma nessuno ha mai contestato nel Regno Unito che sia una prerogativa del Partito di maggioranza in Parlamento scegliere il momento delle elezioni. e va bene , non è vero! e se così... presidente Mancuso, discutiamo dopo tra noi due; abbiamo avuto tante discussioni amichevoli, discuteremo anche questo tra noi due senza che ci « adulteriamo » — non l' abbiamo mai fatto — nei nostri rapporti. se così non fosse, che cosa dovremmo dire al sindaco di Bologna, ora che la maggioranza dei cittadini emiliani si è espressa contro la maggioranza che lo aveva eletto? e noi non diciamo nulla. ne prendiamo atto; è una vicenda democratica come tutte. certo, lo dicevo, il centrosinistra ha subito arretramenti elettorali nelle ultime regionali e la nascita di questo Governo è comunque una delle conseguenze di quelle vicende; questo lo sappiamo e, come dicevo, ha dimostrato di saperlo anche la maggioranza. attenzione, gli arretramenti di una maggioranza che osa con molte riforme non necessariamente testimoniano che sono sbagliate le politiche che essa ha fatto. le riforme inizialmente si pagano; la stabilità di Governo serve proprio a dare ai governi riformatori il tempo per far emergere i risultati positivi del loro lavoro. il gioco democratico, del resto, è un gioco difficile ovunque e sempre più lo è oggi. finché si è all' opposizione, si è cacciatori e si ha il facile consenso di chi ha comunque motivi di insoddisfazione e di scontentezza; quando si passa al Governo, si diventa preda e naturale bersaglio delle insoddisfazioni e delle scontentezze. no, perché abbiamo la responsabilità di governare finché abbiamo la responsabilità di un Parlamento nel corso del suo mandato costituzionale. occorre certo (e questo è il problema del centrosinistra), proprio per fronteggiare le difficoltà di consenso che nell' immediato pone una politica di riforma, per potere fronteggiare queste esigenze occorre, dicevo, radicamento sociale e capacità di mobilitare consenso, per uscire vittoriosamente da questa specie di morsa che il rapporto tra politica riformatrice e interessi sociali finisce sempre per presentare. ed è qui che i partiti del centrosinistra hanno bisogno, urgente e profondo bisogno di modificare lo stato delle cose . un' era storica è finita: quella dei grandi partiti fortemente strutturati e fortemente radicati. nella società più aperta e più articolata di oggi l' identità partitica deve fondersi e confondersi con identità sociali e collettive diverse e più ampie per trovare il radicamento di cui ha bisogno. è ciò che fece l' Ulivo guidato da Romano Prodi, il cui senso va recuperato quale che sia il nome e il cognome che viene dato all' alleanza... altrimenti, si rischia — ed è un rischio di cui vediamo i segni concreti e non belli in quest' Aula — di tornare ai parlamenti dell' Ottocento in cui i singoli parlamentari radicati solo al loro collegio sono esposti ad un mercato che offre la destra e la sinistra come opportunità eguali. ora è questo il cambiamento di cui vi è bisogno e vi posso assicurare che non mi interessa quale sarà il mio ruolo in tutto questo. personalmente non credo e non ho mai creduto che la leadership di una realtà politica davvero viva e coesa si esaurisca nella premiership: come dice il mio amico De Rita , un paese in cui la leadership coincide con la premiership è un paese in cui la politica è malata. ed io voglio contribuire al suo risanamento. quello è un altro problema. comunque, quale che sia il mio ruolo (lo dico all' onorevole Pisanu con lo stesso garbo — di cui lo ringrazio — con cui egli si è rivolto ieri sera a me), onorevole Pisanu, non sono solo e non mi sento solo: la maggioranza già ieri e già oggi...... me lo sta dimostrando e ancora più potrà farlo se darà compatta in tutte le sue componenti il voto di fiducia al Governo che ho l' onore di presentarvi. mi permetto di chiederlo a tutti, anche agli amici repubblicani, che hanno esplicitato una posizione in parte diversa ieri, a cui voglio ricordare con Giovanni Spadolini che l' Italia democratica è stata tenuta insieme per decenni da un filo rosso e verde: questo filo si unisce nella coalizione a quello, solido e anch' esso antico, del riformismo popolare. dimostriamo che insieme possiamo governare a lungo l' Italia. vi ringrazio.