Silvio BERLUSCONI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 665 - seduta del 03-02-2000
Parità di accesso ai mezzi di informazione
2000 - Governo II D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 665
  • Attività legislativa

signor presidente , signori deputati, sono stato tentato fino all' ultimo di rinunziare a prendere la parola. sembrava infatti del tutto inutile, visto l' andamento del dibattito, aggiungere ulteriori argomentazioni alle tante altre svolte in quest' Aula dai colleghi di Forza Italia e del Polo per le libertà . argomentazioni alle quali la maggioranza non ha mai voluto prestare attenzione, chiusa com' era e com' è nel suo pregiudizio politico e nella difesa faziosa dei suoi interessi di parte. se ho respinto questa tentazione, l' ho fatto solo per il rispetto che porto a quest' Assemblea e per la fiducia incrollabile che, nonostante tutto, continuo a nutrire nel metodo della democrazia parlamentare . ugualmente forte è la tentazione di rispondere alle tante provocazioni, sconfinate spesso nell' insulto e nell' offesa, di cui siamo stati fatti bersaglio in questi giorni. non farò neppure questo. non posso però fare a meno di ribadire che Forza Italia è e resta un partito moderato anche quando è costretta alla massima intransigenza per difendere non solo i suoi diritti ma i diritti di libertà di tutti. la moderazione non può essere mai, ripeto mai, acquiescenza ai soprusi; non può essere nemmeno acquiescenza alla menzogna ancorché praticata con gli artifizi della retorica e le astuzie della politica. in questa vicenda la maggioranza ha fatto un uso spregiudicato degli uni e delle altre. la verità è che la sinistra ha sentito il bisogno di questa legge — come ha appena ricordato Gianfranco Fini — solo dopo la sconfitta delle elezioni europee , preoccupata che lo stesso risultato potesse ripetersi alle prossime elezioni. dopo il voto di giugno si è aperto così un vero e proprio festival delle menzogne. voi della sinistra avete ripetuto fino alla noia che questa materia non era regolamentata. sapete che è una menzogna, che questa materia è regolamentata nella legge elettorale che voi avete proposto e approvato nel 1993, quando Forza Italia non era neppure nata; la regolamentazione è precisa e garantisce a tutti, dico a tutti, uguale accesso alle televisioni che vogliono programmare gli spot; regola il prezzo con uno sconto che è precisato nella misura del 65 per cento ; regola nel dettaglio anche il contenuto, prevedendo che non si possano usare elementi spettacolari e che si possano soltanto raccontare i programmi che il partito presenta agli elettori. avete anche affermato che alcune forze politiche non avevano i soldi per pagare gli spot. non è vero neppure questo, perché tutte le forze politiche hanno avuto il finanziamento pubblico, ma voi avete preferito utilizzarlo in modo diverso, concentrando le vostre risorse sulla vecchia struttura di partito: funzionari, sedi e giornali. noi, invece, abbiamo scelto liberamente — come tutti potevano fare — di usare questi finanziamenti per informare i cittadini sui nostri impegni. avete affermato anche che non potevate dare soldi al vostro nemico. è solo un pretesto: avreste potuto benissimo acquisire spazi sulle altre emittenti televisive nazionali e locali e sulla stessa Rai che, per vostra unica decisione, è rimasta chiusa alla comunicazione politica. per una vostra precisa decisione — lo ripeto — perché evidentemente avete altri modi per garantirvi una Rai totalmente schierata a vostra difesa! avete continuato anche a mentire, in tutte le occasioni! tutti i protagonisti della sinistra hanno continuato a mentire dicendo che in nessun paese europeo è consentita la comunicazione politica sotto forma di spot. sapete bene che non è vero, che vi sono molti paesi in cui vi è libertà totale. sapete bene, tuttavia, che negli altri paesi vi è un criterio che non è quello che avete stabilito come punto fermo di questa legge. la ripartizione dei tempi e degli spazi è presente in tutti i paesi, in proporzione alla rappresentanza elettorale. avete definito antidemocratica la mia proposta basata sulla ripartizione proporzionale dei tempi. ma allora le chiedo, signor presidente , è antidemocratica la ripartizione dei tempi che lei fa in quest' Aula in base alla consistenza dei gruppi? è antidemocratica la ripartizione del finanziamento pubblico in base alla forza dei gruppi parlamentari ? voi diessini, i soldi li avete presi in base ai vostri voti o in base a quelli del più piccolo dei vostri alleati? assegnando ad ogni partito, od anche ad un partito come Forza Italia che, nelle recenti elezioni europee , ha ottenuto il 25 per cento dei voti, uno spazio del 4 per cento , quale risulterà dalla ripartizione per il numero dei partiti che esistono, voi private il 25 per cento degli elettori italiani della possibilità di ascoltare la libera voce di Forza Italia . avete sempre proceduto nella mistificazione affermando che le regole del gioco democratico le avreste concordate con l' opposizione, così come avviene in ogni società libera ed in ogni democrazia liberale. al contrario, oggi sulla comunicazione politica, che è parte fondamentale di queste regole, procedete con un autentico colpo di maggioranza , con un autentico colpo di mano . alla fine di un percorso parlamentare segnato da gravi irregolarità il risultato è una legge incostituzionale, liberticida, antistorica e illiberale che imbavaglia l' opposizione e distorce così le scelte degli elettori. è una legge anticostituzionale e liberticida, perché vieta alle forze politiche l' uso del più moderno e diretto mezzo di informazione di massa e lo fa proprio in campagna elettorale , quando il bisogno di comunicazione tra politica e cittadini è quanto mai indispensabile. è una legge antistorica e distorsiva della volontà popolare , perché la libertà del dibattito è inseparabile dalla libertà di scegliere il mezzo migliore con cui comunicare il proprio pensiero; una legge che va nella direzione opposta rispetto alla costruzione di quel bipolarismo che, a parole, non vi stancate mai di invocare. la pretesa di mettere sullo stesso piano forze politiche di peso tanto diverso tra loro alimenta la tanto deprecata frammentazione ed anzi favorisce la polverizzazione della rappresentanza popolare, l' esatto opposto del bipolarismo. infatti, questa legge apre gli schermi della televisione a tutti i partiti nella stessa identica misura, che abbiano il 30 o lo 0,1 per cento dei voti. vi abbiamo proposto il criterio proporzionale europeo, per garantire a tutti il giusto spazio secondo la volontà popolare , ma senza escludere nessuno perché, contrariamente a quello che avete cercato di far credere, una quota congrua era riservata alle nuove formazioni politiche . la verità è che avete concepito una legge fatta contro di noi e nell' interesse di quella decina, di quella dozzina di partiti e partitini che compongono la vostra coalizione. con questa legge voi volete soltanto consolidare il vostro strapotere. lo dimostrano i fatti; il resto sono parole! nelle recenti elezioni europee ... fatti, non parole, signori della sinistra! nelle recenti elezioni europee i leader della sinistra hanno avuto più di 5 mila minuti di presenza sulle televisioni nazionali, pubbliche e private; i leader dell' opposizione 1.500 minuti. significa che avete avuto cinque volte — rispetto ad una volta e mezza nostra — di prevalenza comunicativa! se poi applichiamo al minutaggio il numero degli spettatori (perché è chiaro che Retequattro può arrivare ad un milione di spettatori, mentre il Tg1 della Rai ne ha 9 milioni), se dunque applichiamo questo moltiplicatore, arrivate ad avere dieci volte i contatti che abbiamo avuto noi nei sei mesi precedenti le elezioni europee e l' uso degli spot è stata una piccolissima, legittima difesa , perché è servito soltanto parzialmente a riequilibrare il divario comunicativo, che è stato ed è tutto a vostro favore! altro che par condicio : la televisione e soprattutto la televisione pubblica è vostro bottino; è bottino della maggioranza! ormai avete imboccato una strada pericolosa per la democrazia. quando si cominciano a violare i diritti dell' opposizione, passo dopo passo, si arriva al regime. su questa strada avete già camminato troppo. basta pensare alle leggi, confezionate su misura per colpire l' avversario politico, approvate poche settimane fa in quest' Aula, all' abuso di leggi delega attraverso le quali avete sottratto al Parlamento la decisione su materie importanti ed importantissime, come quella dell' imposizione fiscale. basta pensare all' aberrazione dell' uso politico della giustizia, di cui siete stati e siete pienamente gli unici beneficiari. avevate promesso di guidarci nella transizione verso una Repubblica più libera e moderna... ma con leggi come questa ci conducete — concludo, signor presidente — ad una deriva dirigista, autoritaria ed illiberale. questa legge toglie ai cittadini un altro pezzo importante di libertà. noi non la voteremo e continueremo a contrastarla con ogni possibile mezzo.