Gianfranco FINI - Deputato Maggioranza
XIII Legislatura - Assemblea n. 665 - seduta del 03-02-2000
2000 - Governo III Moro - Legislatura n. 4 - Seduta n. 425
  • Attività legislativa

signor presidente , onorevoli colleghi , molti dei deputati del centrodestra che sono intervenuti nel dibattito hanno messo in evidenza come la forte determinazione e — come confermano alcuni interventi — addirittura l' ossessione con cui la maggioranza ha impegnato tutta se stessa , e per diversi giorni, al fine di far approvare questa legge, trovino origine nel periodo immediatamente successivo alle elezioni di giugno (il voto per le europee, il voto amministrativo). credo che non soltanto noi, ma anche chi ci segue da casa ricordi quel voto, l' affermazione alle europee di Forza Italia e dei radicali e, soprattutto, la sconfitta della sinistra in quella che per tanti anni era stata la sua roccaforte. il Polo espugnò Bologna e ci fu in quel momento — lo dico senza offendere nessuno — un evidente sconforto a sinistra. ci fu, ed apparve evidente, qualche segnale di panico. da più parti si chiesero, anche per consolare i compagni depressi: ma come mai la sinistra ha perso? come mai il messaggio più o meno suadente non è stato raccolto? come mai sono stati sconfitti i presunti artefici del buon governo , perfino dove avevano governato per oltre cinquant' anni ? posti di fronte al bivio — perché il risultato elettorale di giugno fu inequivocabile — , si trovarono davanti alla necessità di dar vita ad un esame serio per capire i motivi per cui avevano perso a Bologna e alle europee... e credo di poterlo dire senza suscitare alcuna ilarità, perché tutti sanno che le elezioni europee per Alleanza Nazionale non andarono bene, per cui non capisco davvero quale sia il senso dell' ilarità. parlo a voi, che siete lì, ossessionati da questa legge, posti di fronte alla necessità di capire perché il voto di giugno avesse fatto avanzare Forza Italia e la lista Bonino ed avesse visto la sinistra sconfitta anche là dove aveva governato per cinquant' anni ; anziché fare quello che a mio modo di vedere sarebbe stato serio fare, cioè chiedere a voi stessi il perché della sconfitta, avete scelto la strada tipica di trovare il nemico, il capro espiatorio . dopo non so quali e quante meditazioni avete individuato il nemico nello spot di quindici o venti secondi con cui si fa propaganda televisiva. lo dico, onorevoli colleghi della sinistra, proprio perché, come tante volte avete detto, Alleanza Nazionale di spot ne ha fatti pochi o non ne ha fatti per niente, ma è stata una nostra scelta...... non è stata un' imposizione. poiché qui si parla come se gli italiani sapessero esattamente quel che dice la legge che oggi volete cambiare votando, deve essere ribadito che lo spot è una possibilità di cui, se si vuole, si può disporre. infatti, se foste onesti con voi stessi, dovreste dire che, se non li avete fatti, non è stato perché le televisioni private non li hanno voluti, ma perché avete legittimamente, al pari di altri, deciso di non farli. va ricordato che gli spot possono essere pagati da tutti, perché avete approvato una legge, con il nostro dissenso, che prevede il rimborso per le spese elettorali. non dite inoltre che si può spendere quel che si vuole, perché c' è un' altra legge che pone tetti massimi in campagna elettorale . molto più semplicemente, voi avete deciso di individuare il nemico. è una vecchia tecnica. c' è una sconfitta? si deve individuare la ragione di tale sconfitta, il nemico. avete scelto lo spot e, come sempre accade quando, almeno in una certa sinistra, si individua il nemico, è scattato il riflesso incondizionato, il Dna più antico: c' è un nemico? sopprimiamolo! facciamo una bella legge che vieti lo spot, annulliamo la causa della sconfitta. ma così facendo, onorevoli colleghi , avete dimostrato quanto sia stato strumentale non soltanto tutto l' accanimento di questo dibattito, ma soprattutto quanta ragione abbia il centrodestra complessivamente e quanta ragione abbia tutta l' opposizione nel dire che si tratta di una legge fatta ad uso e consumo della maggioranza, perché, avendo rivendicato come libera scelta la possibilità di non trasmettere spot, se oggi dico che state alterando le regole del gioco penso di poterlo fare, creduto dagli italiani, non per difendere i miei interessi, ma per difendere un sacrosanto diritto che è quello, se si vuole, di fare gli spot. se uno non li vuol fare non li fa. ma c' è di più. vorrei che qualcuno spiegasse per quale motivo, fino al giorno successivo alla sconfitta di Bologna e al voto europeo, non c' è stato uno solo nella maggioranza che abbia detto: « perché mai il decreto sulla par condicio , presentato per sette volte, non è stato convertito in legge dal Parlamento? » . evidentemente perché il Parlamento non reputava quella norma — il decreto Dini — una questione di vita o di morte. mi spiegate perché — mi rivolgo in particolare a lei, onorevole Soro — coloro i quali oggi dicono che la politica ha una dignità e non è un detersivo, non si preoccupavano di questo aspetto nel momento in cui facevano i ribaltoni e determinavano, con una politica trasformista, un' offesa nei confronti della politica? la politica non viene offesa se si fa uno spot che possono fare tutti. la politica non la offende uno spot che è a disposizione di tutti. la politica viene offesa da atteggiamenti ipocriti e voi siete i maestri dell' ipocrisia. siete i maestri dell' ipocrisia, come dimostra il fatto che considerate degno di essere interlocutore soltanto colui che si allea con voi. nei confronti della Lega, da parte nostra c' è stata e c' è chiarezza. devono cambiare proprio come hanno detto di voler fare; devono ripudiare la secessione, come hanno detto di voler fare. lei, onorevole D'Alema , dovrebbe rispondere a quello che le ha detto adesso l' onorevole Bossi: perché lei non smentisce che faceva la corte a Bossi quando era secessionista, infischiandosene allegramente delle loro posizioni? al di là di questo aspetto che credo sia importante, mi chiedo perché, fino a prima del voto di giugno, non vi siate posti il problema di quello che fa l' Europa in termini di comunicazione televisiva e di propaganda televisiva. magari perché pensavate che fosse più che sufficiente una Rai-radiotelevisione di Stato che fa spot quotidiani ma occulti in favore del Governo. infatti capita, come capita, di sentir nominare il ministro Turco, o la ministra Turco, come ministro dei bambini, o che il presidente del Consiglio sia ospite di un talk show televisivo, il sabato sera, in un' ora di massimo ascolto, senza che vi sia da parte dell' opposizione il sacrosanto diritto alla par condicio , o, come accade tutti i giorni, che nell' ambito della televisione pubblica siano invitati a commentare certi fatti unicamente esponenti del pensiero politico e della cultura di sinistra. ebbene prima delle elezioni di giugno, non vi ponevate il problema di cosa fa l' Europa! vi bastava la Rai e non pensavate che attraverso gli spot potesse esservi un atteggiamento diverso da parte degli elettori. in conclusione, avete dimostrato di considerare gli italiani talmente ottusi da essere influenzati da uno spot che è a disposizione di tutti. credo che sia il caso di ricordare, dopo aver sentito in particolar modo l' onorevole Cossutta, visto che mi sembra fermo ad un' epoca in cui ancora non c' era la televisione, che oggi almeno c' è il telecomando, che è a disposizione di tutti e chi non vuol vedere gli spot può cambiare canale, e lo possiamo fare tutti se lo vogliamo! avete dimostrato di essere poco rispettosi dell' intelligenza degli italiani, ma soprattutto avete dimostrato di barare al gioco, e questo è l' aspetto più serio. ci avete detto, in particolar modo, durante i lavori della bicamerale, onorevole D'Alema ... mi rivolgo a lei perché è presidente del Consiglio di un Governo che si è schierato. fosse stato un dibattito parlamentare con il Governo neutro... invece abbiamo avuto un Governo impegnato in modo parossistico, minuto dopo minuto, perché venisse approvata la legge. quando presiedeva la bicamerale, diceva: le regole sono tali se valgono per tutti, se sono condivise da tutti. voi adesso date vita ad una normativa della campagna elettorale che è fatta a vostro uso e consumo. coloro che hanno visto questo dibattito dalla televisione se ne sono già accorti, perché nello stesso momento in cui si dà parità di accesso, in base a quella che è non la presenza parlamentare ma la divisione tra maggioranza e opposizione, si bara sapendo di barare. poiché siete otto-dieci-dodici — nemmeno voi sapete quanti siete! — mentre il centrodestra è compatto, ed ha soltanto tre soggetti politici...... non potete pensare di dire che è par condicio nello stesso momento in cui voi parlate per dodici volte e riservate all' opposizione il diritto di parlare tre volte! concludo, presidente. con buona pace degli spot, l' inflazione al 2,2 per cento , il perdurare della criminalità, il dramma dei disoccupati nel sud, il carico fiscale, il disastro nei trasporti non sono spot elettorali, e oggi potete vietare tutti gli spot che volete ma sappiate che quando, dopo le regionali, vi renderete conto ancora una volta di aver perso, non sarà stato per lo spot, ma perché siete arroganti e non avete idee, progetti e programmi da comunicare agli elettori.