Pier Ferdinando CASINI - Deputato Opposizione
XIII Legislatura - Assemblea n. 648 - seduta del 23-12-1999
1999 - Governo II D'Alema - Legislatura n. 13 - Seduta n. 648
  • Comunicazioni del governo

signor presidente del Consiglio , la nostra opposizione al suo Governo sarà leale, ma dura e risoluta: dura per quanto vago è il suo programma, per quanto ambiguo è il patto che tiene insieme la sua maggioranza, per quanto oscuri sono i termini del chiarimento che lei ha invocato e poi in qualche modo disatteso. mi pare di tutta evidenza che avete imboccato il cammino dei gamberi. le parole volenterose ed ottimistiche del presidente del Consiglio non riescono a nascondere la realtà. il suo Governo rinnovato è più debole, molto più debole di quello che l' ha preceduto. è più debole nei numeri, perché difficilmente questa sera raggiungerà la quota di 316, la maggioranza assoluta di questa Camera. è più debole nella composizione politica, poiché è venuta meno una forza — il Trifoglio — rilevante e non così marginale come la sua conduzione della crisi l' ha voluta far apparire. è più debole, soprattutto, nel credito morale di cui dispone, perché, a dispetto delle parole con cui l' ha condannato, il trasformismo parlamentare ha avuto molto, troppo a che vedere con le fortune del suo gabinetto. è più debole, ma è costruito su un patto di potere per le prossime elezioni regionali dove, tra l' altro, si preannunciano candidature eccellenti di suoi ministri. a tal proposito, le chiediamo formalmente di essere garante della regolarità di queste elezioni, impegnando alle dimissioni quelli, fra i suoi ministri, che riterranno di candidarsi alla presidenza delle giunte regionali . qualche giorno fa, in quest' Aula, lei ci ha offerto una descrizione irreale e immaginaria di un paese che non c' è: ci ha cantato la filastrocca natalizia di un' economia che cresce, di una disoccupazione che cala, di un' inflazione che non dà pensiero. non è così e lei non può non saperlo. l' Italia dei nostri giorni non è fatta solo di Internet: è fatta di negozi che chiudono, di fabbriche che licenziano, di trasporti in panne, di code agli sportelli dello Stato, di cittadini inermi di fronte ad una criminalità che cresce in maniera esponenziale. è fatta, altresì, di posti di lavoro che vengono meno, al di là dei lavori socialmente utili tra i quali lei ha voluto evidentemente considerare le mansioni dei sottosegretari, mai così numerosi. lei è riuscito, con qualche acrobazia, a mettere insieme i sette partiti della sua nuova maggioranza, ma non sono i sette generosi samurai: sono piuttosto sette soci di una coalizione che non ha una sola idea in comune su come riedificare lo stato sociale o su come garantire la sicurezza dei suoi concittadini. la sua coalizione non sa se la scuola privata sia un bene o un male, se la droga leggera vada consentita o messa al bando, se le coppie di fatto costituiscano una famiglia oppure no. non lo sa, perché ospita chi la pensa in un modo opposto all' altro, non riuscendo a pensare la stessa cosa. la strategia che segue è quella di rinviare ogni problema, sperando che con il tempo si consumi la corda dei nodi che non è capace né di sciogliere né di tagliare. dalle nebbie di questa crisi abbiamo visto riemergere ieri, d' un tratto, il miraggio di una commissione che accerti la verità sugli anni di Tangentopoli. il presidente del Consiglio , con il suo partito, è stato tra quanti hanno bocciato, a più riprese, questa proposta nei mesi passati e ora la ripropone contro voglia, come un' esca lanciata furbescamente verso quella parte che si è appena allontanata. su questo punto, onorevoli colleghi , non è lecito un inganno ulteriore né verso l' opposizione, né verso il paese, né verso la verità che dovremmo cercare di ritrovare. nell' evocare questa commissione, l' onorevole D'Alema ha ammesso di essere perplesso e si è rivolto ad una maggioranza che sa essere contraria, quasi per prepararla alla remota eventualità di un cedimento. ma se non è convinto l' onorevole D'Alema , si può mai pensare che convinca i suoi alleati? se tutti voi credete così poco a questa esigenza di verità e di trasparenza, ci si può illudere che la Commissione verrà istituita solo per dialogare con una formazione che è appena nata e che è stata esclusa dalla maggioranza e con un' opposizione alla quale si è riservata, fin qui, un' irritante disattenzione? resta tutto il nostro scetticismo, ma resta anche, in tutta la nostra forza, la nostra richiesta di verità: su questo punto cruciale la aspettiamo alla prova dei fatti. voi vi presentate, per l' ennesima volta, come il Governo che vorrebbe fare le riforme: la realtà è che non siete disposti a nessuna riforma che non coincida con i vostri interessi di parte. siete un blocco conservatore che parla dei figli, ma si tiene strette le cattive abitudini dei padri, che parla di liberalizzazione dell' economia, ma utilizza le risorse dello Stato-padrone, che parla di posti di lavoro , ma tiene in serbo la legge sulle rappresentanze sindacali e quella sulle 35 ore, che parla di pluralismo scolastico, ma poi ritira i suoi stessi timidi emendamenti in materia, che parla di federalismo, ma solo a secondo delle convenienze. oggi troverete in questo Parlamento una maggioranza fittizia e raccogliticcia; sapete bene, come lo sappiamo noi, che quella maggioranza non è tale nel paese. lo sapete voi e lo sanno gli elettori, ai quali un giorno o l' altro sarà pur data l' ultima parola, quella che conta. vi gloriate di una stabilità insicura e tremolante, improduttiva e inconcludente, ma questa stabilità è destinata a non durare. una lunga onda trasformistica vi ha portato fino a qui: per quanto ci riguarda, faremo di tutto per rovesciarla in nome dei diritti dei cittadini.